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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Novembre 2012
 
   
  CITTÀ METROPOLITANA, BARDUCCI RISPONDE AL SINDACO COSIMI E LANCIA UN INVITO AI PRESIDENTI GESTRI E FRATONI. “COLLABORIAMO PER CREARE UN ENTE VICINO AI CITTADINI”

 
   
  Firenze, 8 novembre 2012 - Appello ai Presidenti di Provincia di Prato e Pistoia affinché partecipino in modo attivo e propositivo alla prossima seduta della Conferenza metropolitana. “La loro conoscenza dei territori consentirà di partire con il piede giusto”. «Finito il momento delle proteste più o meno clamorose e più o meno di buon gusto, ora è il momento di fare appello alle persone responsabili affinché la Città metropolitana Firenze Prato Pistoia nasca con tutte le prerogative necessarie per svolgere un prezioso lavoro in favore dei cittadini». Questo è l’invito che parte dal Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci a seguito della riforma delle Province varata dal governo. «Proprio per questo motivo – aggiunge Barducci – faccio appello affinché i Presidenti di Provincia Gestri e Fratoni partecipino in modo attivo e propositivo alla prossima seduta della Conferenza metropolitana che si svolgerà a Prato». «Sarà quella la sede dove – spiega Barducci - insieme a tutti i Sindaci dei territori di Firenze, Prato e Pistoia, si inizierà a discutere l’atto costitutivo del nuove ente di area vasta. L’esperienza e la conoscenza dei territori che vantano i Presidenti di Provincia di Prato e Pistoia rappresentano un patrimonio prezioso che consentirà a tutti i partecipanti di partire con il piede giusto». «Dispiace che vi sia ancora – conclude Andrea Barducci – chi non coglie le ricadute positive che si avranno per tutta la regione Toscana dalla nascita di una Città metropolitana di livello internazionale. Ora bisogna aver il coraggio di guardare un orizzonte più lontano, perché altrimenti si rischia di rimpiangere di continuo le occasioni perse. Come fa il Presidente di Anci Toscana, che dopo aver osteggiato la proposta dell’Upi che era nata all’interno del Cal, solo ora si accorge che quel progetto “avrebbe dimezzato gli enti, ma in un quadro armonico e coeso”. Ora è il momento di fare proposte, non di pensare agli errori compiuti».  
   
 

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