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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Novembre 2012
 
   
  UNA POLITICA PIÙ INTELLIGENTE VISTO PER AGEVOLARE IL TURISMO VERSO L´UE

 
   
  Nell´attuale clima economico difficile, dobbiamo concentrare i nostri sforzi sul sostegno dell´Unione europea politica di crescita e Visa come un potente strumento per incrementare i flussi turistici verso l´Ue. È per questo che, insieme con il vicepresidente Antonio Tajani, abbiamo adottato in  una comunicazione su come la politica dei visti possa incentivare la crescita economica nell´Unione europea, accompagnata da una relazione sulla cooperazione locale Schengen e da una proposta per garantire l´esenzione del visto a 16 nazioni insulari . Per quanto riguarda La politica dei visti e il turismo, la ricerca mostra gli evidenti benefici potenziali per la nostra economia di attrarre più turisti verso l´Ue. Il numero di domande di visti Schengen è costantemente in crescita, con un aumento del 32% tra il 2009 e il 2011. Eppure le stime di mercato indicano che il 21% dei potenziali turisti provenienti da mercati emergenti rinunciare ai propri piani di viaggio verso l´Europa a causa dei requisiti di visto. Secondo le stime di Economia Turismo, l´Ue-area Schengen potrebbe ottenere fino a 46 milioni di turisti in arrivo ulteriori internazionali entro il 2015, se la flessibilità delle norme sui visti è pienamente sfruttato. Questo potrebbe generare un reddito aggiuntivo fino a 60 miliardi di euro in entrate turistiche internazionali e creare fino a 500 000 nuovi posti di lavoro direttamente nel settore del turismo. È per questo che dobbiamo fare di più sia nel breve che nel lungo termine per attrarre i viaggiatori legittimi per l´Ue, pur continuando a garantire la sicurezza dei nostri confini e il funzionamento dello spazio Schengen. A breve termine, dobbiamo garantire la piena attuazione delle norme già previste dal codice dei visti corrente per rendere più facile per i viaggiatori in buona fede per raggiungere l´Ue. Vi faccio alcuni esempi di modifiche che potrebbero portare a ulteriori miglioramenti e opportunità aggiuntive. In base alle norme vigenti visti molti ostacoli possono essere rimossi attraverso la corretta attuazione del Codice dei visti da parte dei consolati degli Stati membri. In particolare, occorre che i consolati rispettare il termine del 15 giorni per la concessione di un appuntamento, il termine del 15 giorni per la decisione sulla domanda di visto, e la disponibilità di moduli di domanda nella lingua del paese ospitante. C´è anche spazio per un ulteriore miglioramento del rilascio dei visti per ingressi multipli. A lungo termine siamo di fronte a eventuali modifiche al codice dei visti, al fine di semplificare e abbreviare le procedure, per chiarire la definizione del consolato competente per l´esame della domanda di visto, e per semplificare il modulo di domanda e le esigenze dei documenti giustificativi. Stiamo anche esaminando la possibilità di ridefinire il quadro giuridico per centri comuni, al fine di agevolare la creazione e il funzionamento di tali centri. Oggi abbiamo anche adottato la nostra relazione sulla cooperazione locale Schengen che rappresenta uno strumento importante quando si tratta di semplificare le procedure messe in atto negli Stati membri dell´Ue ´consolati nei paesi terzi e si occupa di questioni molto concrete e locale che possono rendere la vita più facile per i cittadini di paesi terzi domanda di visto. Essa riguarda, ad esempio, l´armonizzazione degli elenchi dei documenti giustificativi da presentare i richiedenti il ​​visto in un dato paese, i criteri comuni per l´applicazione di deroghe facoltative diritti per i visti per alcune categorie di richiedenti e l´armonizzazione delle tasse. Per molte persone, il loro primo contatto con ´Europa´ è con il consolato di uno Stato membro quando fa domanda per un visto. E ´quindi molto importante applicare il codice dei visti correttamente in modo che il processo di miglioramento, offrendo i richiedenti il ​​visto trattamento trasparente, equo e paritario. La relazione conclude che il quadro giuridico per la cooperazione locale Schengen strutturato non ha ancora espresso il suo pieno potenziale. Tuttavia, i risultati ottenuti in una serie di posizioni chiave hanno dimostrato il suo valore aggiunto nel processo di armonizzazione del modo in cui si applica la politica comune dei visti. Oggi siamo in grado di annunciare una buona notizia per i cittadini di 16 nazioni insulari che saranno presto in grado di viaggiare nello spazio Schengen senza bisogno di un visto. Si tratta 5 Caribbean Nazioni Island (Dominica, Grenada, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine Trinidad e Tobago), 10 Nazioni del Pacifico Island (Kiribati, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Palau, Samoa, Isole Salomone, Tonga, Tuvalu e Vanuatu), e Timor Leste. Un cittadino di uno di questi paesi non avrebbe più bisogno di un visto per soggiorni di breve durata (fino a 90 giorni), se lui / lei è in possesso di un passaporto, sia per fini di visita d´affari, turistico o di famiglia. La proposta della Commissione prevede che l´esenzione dall´obbligo del visto sarà ricambiata attraverso accordi di esenzione dal visto, garantendo un regime di esenzione dall´obbligo di visto per tutti i cittadini dell´Ue che desiderano recarsi in questi paesi. Ciò avrà un impatto diretto sui cittadini di questi paesi e per i cittadini dell´Unione europea, sotto forma di contatti più umani e opportunità di business. Spetta ora al Parlamento europeo e al Consiglio dell´Unione europea di prendere una decisione definitiva sulla proposta della Commissione. Per concludere, il nostro obiettivo è quello di definire una politica più intelligente visto che continua a garantire la sicurezza delle nostre frontiere esterne e il buon funzionamento dello spazio Schengen, e al tempo stesso agevolare opportunità di viaggio per i viaggiatori legittimi, tra cui turisti. Dal momento che la facilitazione dei visti più efficace è, naturalmente, la soppressione dell´obbligo del visto per i cittadini di un paese terzo, dobbiamo ampliare la nostra linea politica di visti alla luce del presunto impatto economico. Questo è un aspetto che non è stato realmente preso in considerazione in passato, ma che dobbiamo inserire nella nostra politica dei visti, se l´Ue di beneficiare di un aumento dei flussi turistici.  
   
 

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