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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Novembre 2012
 
   
  MONZA E BRIANZA, L´EXPORT COME PARACADUTE PER L´ECONOMIA

 
   
   Monza, 12 novembre 2012 - Per resistere si guarda ancora all’estero. Questo in estrema sintesi il sentiment delle imprese manifatturiere della Brianza, motivato dal dato registrato dagli ordini esteri che crescono del +1,1% rispetto al trimestre precedente e sale al 36,6% la quota del fatturato estero. Permangono le incertezze per il prossimo futuro: si registrano segni negativi del saldo percentuale tra gli imprenditori che prevedono aumenti e quelli che prevedono diminuzioni per produzione e occupazione, mentre è ancora positivo il saldo (pari a 11,1 punti percentuali) per quanto riguarda le aspettative sulla domanda estera. Per quanto riguarda i principali indicatori dell’economia, nel corso del Iii trimestre 2012 un timido segnale positivo per l’industria manifatturiera della Brianza arriva dal fatturato totale, a prezzi correnti destagionalizzato che registra +0,4% a livello congiunturale, vale a dire rispetto al trimestre precedente, anche se resta negativa la variazione tendenziale (-0,2% sul Ii trimestre 2011). Per quanto riguarda i settori di punta della Brianza, sia la meccanica che il legno arredo registrano una produzione in calo. L’andamento della variazione congiunturale della produzione registra un segno negativo (-0,7%) e resta negativa anche quella tendenziale che si attesta a -3,8%, nonostante il calo sia meno accentuato rispetto al trimestre precedente. Sul fronte occupazione, nel Iii trimestre del 2012 il saldo tra tasso di ingresso e tasso di uscita nel mondo del lavoro è pari a -0,9 punti percentuali, mentre i dati relativi alla Cig mostrano una lieve riduzione delle imprese che ne fanno uso e una sostanziale stabilità della quota di ore di Cig sul monte ore trimestrale. Sono alcuni dati che emergono dalla Analisi congiunturale trimestrale dell’industria manifatturiera della Brianza, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza e dall’Ufficio Studi di Confindustria Monza e Brianza. “I segnali di difficoltà permangono, e non possiamo certo negarli - ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – ma credo che sia il momento di guardare con coraggio e prospettiva al futuro, mettendo in campo, ad ogni livello, una pluralità di iniziative a sostegno delle imprese di nuova costituzione e consolidate per favorire quei percorsi di internazionalizzazione che, ora più che mai, riteniamo essere strategici per rilanciare le nostre imprese”. “Le imprese brianzole, con sempre maggiore fatica, riescono comunque a legittimarsi nella competizione internazionale- ha affermato il Presidente di Confindustria Monza e Brianza, Renato Cerioli-, rimane però un clima di incertezza, soprattutto legato alla debolezza del mercato interno ed alla situazione politica concitata che stiamo vivendo, che porta sempre più imprese ad avere aspettative negative sul prossimo futuro sia guardando alla produzione sia ai livelli occupazionali. Per ritrovare un clima di fiducia, oltre alle importanti iniziative locali che stiamo portando avanti, occorre che la politica e la macchina pubblica si mettano seriamente ad ascoltare le istanze che provengono dal mondo imprenditoriale”. L’andamento economico dell’industria in Brianza (Iii trimestre 2012) - Le variabili dell’evoluzione congiunturale: produzione, fatturato, ordinativi: Produzione Industriale - Nel terzo trimestre 2012, la produzione dell’industria manifatturiera brianzola registra segno negativo sia sul fronte tendenziale (-3,8%), anche se in rallentamento rispetto al trimestre precedente, sia su quello congiunturale (-0,7%). Il valore dell’indice destagionalizzato, che a partire dal Iii trimestre 2009 e fino al Ii trimestre 2011 aveva mantenuto valori in crescita e successivamente era sceso, si attesta ora a 96,4. L’osservazione dei dati grezzi, per classi dimensionali mostra che nel trimestre in esame, sono le piccole imprese (10-49 addetti) a registrare i risultati più negativi, mentre la tenuta è migliore, anche se sempre negativa, per le medie e grandi imprese (50-200 e più addetti). L’analisi per settori di attività rispetto al terzo trimestre 2011 evidenzia ancora una performance particolarmente negativa per il comparto del legno-mobilio, così come per l’altro comparto caratteristico, quello della meccanica, che registra una produzione in calo. Il tasso di utilizzo degli impianti si attesta ancora su bassi livelli (65,1%), a conferma delle difficoltà nella ripresa dei livelli produttivi, mentre il periodo di produzione assicurata registra una crescita, salendo a 53,4 giorni. Fatturato - In linea con la produzione, l’andamento del fatturato totale a prezzi correnti nel corso del terzo trimestre 2012 continua a registrare una variazione negativa sul versante tendenziale, che però rallenta rispetto al dato registrato nel secondo trimestre e si attesta a -0,2%. A livello congiunturale invece si registra un’inversione di segno, con un aumento del fatturato rispetto ai trimestri recenti, che raggiunge quota +0,4%. Il trimestre in esame segna inoltre un aumento della propensione all’export: sale infatti al 36,6% la quota del fatturato estero dichiarato dalle imprese brianzole dell’industria manifatturiera. Ordini - Osservando l’andamento degli ordini, è possibile intuire la dinamica futura della produzione e del fatturato: il terzo trimestre 2012 registra purtroppo ancora segni negativi relativi agli ordini totali, influenzati dalla domanda interna, e questo si traduce in aspettative piuttosto negative degli imprenditori, per il prossimo trimestre. Gli ordini esteri registrano segni positivi sia su base congiunturale (+1,1%) sia tendenziale (+0,4%). Occupazione - Problematica la situazione del mercato del lavoro con una variazione percentuale degli addetti nel trimestre pari a -0,9%, che sottolinea le difficoltà presenti nell’ambito occupazionale. Rimane elevato il ricorso alla cassa integrazione guadagni: scende leggermente, a 23,6% (era 24,7% nel trimestre precedente), la percentuale delle aziende che ne fa ricorso e contemporaneamente rimane invariata la quota percentuale di ore di Cig sul monte ore trimestrale, pari al 3,2% (era 3,3%). Aspettative - Le aspettative degli imprenditori evidenziano una crescente preoccupazione per l’ultimo trimestre dell’anno: produzione, domanda interna e occupazione registrano segni negativi del saldo percentuale tra gli imprenditori che prevedono aumenti e quelli che prevedono diminuzioni (rispettivamente -4,4 punti percentuali, -15,4 e -8,8). Le aspettative sulla domanda estera registrano invece un saldo positivo pari a 11,1 punti percentuali. Infine la percentuale di imprenditori che si aspettano una situazione generale di stabilità è pari al 44,4% per la domanda estera, al 47,3% per la domanda interna e al 45,6% per la produzione; mentre sale all’81% per l’occupazione.  
   
 

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