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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Novembre 2012
 
   
  AVANZATO EARTH EXPLORER INDIVIDUA LE TEMPESTE PRIMA CHE SI SCATENINO

 
   
  Bruxelles, 20 novembre 2012 - I fenomeni meteorologici estremi stanno iniziando a mostrare segni di uno schema regolare: invece di verificarsi ogni 10 o 20 anni, essi stanno accadendo ogni 2 o 3 anni. Ma la tecnologia può essere sempre un passo avanti, riuscendo a prevedere quando si verificheranno questi eventi atmosferici estremi. Proprio come nel caso del satellite dell´Agenzia spaziale europea (Esa) che è riuscito a individuare l´uragano Sandy. Il più grande uragano atlantico mai registrato è stato catturato dal satellite Smos (Soil Moisture and Ocean Salinity) dell´Esa. Come suggerisce il suo nome, il satellite Smos è progettato per misurare la quantità di umidità contenuta nel suolo e quanto sale è presente nelle acque superficiali degli oceani. La comprensione del ciclo dell´acqua è una componente essenziale del sistema Terra. Esso inoltre ha la capacità di vedere attraverso le nuvole, riuscendo così a fornire stime affidabili delle velocità del vento a livello del terreno durante violente tempeste, mentre segue e prevede la forza dell´uragano. Stranamente, l´uragano Sandy è stato una tempesta ibrida che ha sfruttato l´energia proveniente dall´evaporazione dell´acqua del mare come un uragano e anche dalle diverse temperature dell´aria come una tempesta invernale. Queste condizioni hanno generato una super tempesta con un´ampiezza incredibile di 1800 km, che ha lasciato una devastazione completa al suo passaggio. Poiché orbitava al di sopra della perturbazione, il satellite ha intercettato parti dell´uragano Sandy almeno per otto volte mentre la tempesta si estendeva su Giamaica e Cuba il 25 ottobre, fino a quando ha raggiunto il suolo del New Jersey, Stati Uniti, quattro giorni più tardi. I dati ricavati da questi incontri sono stati usati per stimare la velocità del vento sulla superficie dell´oceano. Il tempo atmosferico estremo si è manifestato con regolarità nel 2012, con alcuni degli anni più caldi mai registrati negli Stati Uniti, alte temperature da record nell´Europa centrale e orientale e un´estate estremamente piovosa nel Regno Unito. Per anni gli scienziati hanno messo in guardia sul fatto che con il surriscaldamento del pianeta noi dovremo affrontare un clima peggiore, più mutevole e meno prevedibile. Un esempio che ci mostra questo è stato il caldo da record nel mese di novembre nel Regno Unito, il secondo più caldo nella storia. I ricercatori affermano che è almeno 60 volte più probabile che questo accada a causa del cambiamento climatico che non a causa di variazioni naturali nei sistemi meteorologici terrestri. Anche l´arretramento della banchisa nell´Artico ha raggiunto un massimo da record questa estate, con una presenza di ghiaccio pari solo alla metà di quella registrata per la prima volta dai satelliti nel 1979. Quello del nostro clima che cambia è un argomento molto sentito per Connie Hedegaard, commissario europeo responsabile dell´Azione per il clima, che ha affermato: "Appare semplicemente incredibile quali enormi rischi alcune persone siano pronte a prendere per conto delle generazioni future. Nonostante i fatti e le prove che abbiamo davanti, ci sono ancora molti interessi che spingono per non fare nulla o per proseguire come se nulla fosse. O semplicemente dimenticare la crisi climatica fino a che non avremo risolto quella economica. Io vedo le azioni intelligenti sul clima come un elemento motore di nuove opportunità di lavoro in Europa, per investimenti nelle tecnologie energetiche efficienti, per stimolare innovazione e competitività e per ridurre le bollette energetiche. Secondo me, affrontare la crisi climatica può aiutare, e non danneggiare, la nostra sicurezza e prosperità economica. Entrambe le crisi sono interconnesse e devono essere affrontate assieme." Per maggiori informazioni, visitare: Agenzia spaziale europea (Esa): http://www.Esa.int/esacp/italy.html  Commissione europea - Azione per il clima: http://ec.Europa.eu/dgs/clima/mission/index_en.htm    
   
 

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