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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Novembre 2012
 
   
  CUNEO, NEL IV TRIMESTRE ANCORA IN FLESSIONE LE IMPRESE MANIFATTURIERE

 
   
  Cuneo, 20 novembre 2012 - Nel Iii trimestre 2012 è proseguita la crisi del tessuto manifatturiero cuneese. La flessione del periodo luglio-settembre rappresenta, infatti, la quarta consecutiva. La diminuzione registrata nel trimestre in esame è risultata, inoltre, la più intensa tra quelle subite dal comparto manifatturiero provinciale a partire dal Iv trimestre 2011. Facendo seguito alle diminuzioni tendenziali dello 0,7% e dell’1,3% dei primi due trimestri dell’anno, nel periodo luglio-settembre 2012 la produzione industriale cuneese ha sofferto un calo tendenziale grezzo (ossia confrontato sullo stesso trimestre dell’anno precedente) del 4,2%, risultando tuttavia meno intenso di quello subito dal comparto manifatturiero piemontese (-5,7%). “Nel Iii trimestre del 2012 la crisi del comparto manifatturiero cuneese si è fatta maggiormente sentire. Le nostre imprese continuano a mostrare difficoltà sia sul mercato interno, che su quello estero – afferma il presidente camerale Dardanello -. La forte dipendenza che le nostre vendite oltre confine manifestano da sempre nei confronti dei partner dell’Unione Europea, i cui sistemi economici risultano oggi particolarmente penalizzati, acuisce lo stato di sofferenza del nostro tessuto manifatturiero, che non riesce a sfruttare il potenziale di crescita dei mercati extra-europei. Appare, dunque, imprescindibile, attuare urgenti interventi per sostenere il nostro sistema imprenditoriale, nell’attesa che l’economia si rimetta in moto”. Il segno negativo accomuna, anche nel Iii trimestre del 2012, tutti i territori provinciali. I comparti manifatturieri del Verbano Cusio Ossola e di Novara hanno registrato i cali più contenuti, con variazioni tendenziali della produzione industriale del -1,9% e -2,3%. Flessioni di intensità minore rispetto alla media regionale sono state registrate anche dai tessuti produttivi delle province di Alessandria (-4,5%), Biella (-5,1%) e Vercelli (-5,1%), mentre appaiono decisamente più consistenti le perdite scontate dai comparti manifatturieri di Torino (-7,4%) ed Asti (-9,6%). Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla 164ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mese di ottobre 2012 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre, e ha coinvolto 1.233 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 109.275 addetti e un valore pari a 43,5 miliardi di euro di fatturato. A livello locale, l’indagine ha interessato 158 imprese industriali della provincia di Cuneo, con un numero di addetti pari a 6.760 unità, e un valore pari a 1,9 miliardi di euro di fatturato. Analogamente a quanto si osserva a livello complessivo regionale, il calo dell’output prodotto ha coinvolto tutti i comparti dell’industria manifatturiera cuneese. Le industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature hanno subito la flessione maggiore, con una variazione dell’output prodotto del -5,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Anche la produzione delle industrie alimentari, l’unica in aumento nel Ii trimestre del 2012, subisce nel periodo luglio-settembre una pesante battuta d’arresto (-5,5%). Di intensità minore è risultato il calo sofferto dal settore metalmeccanico (-0,7%), all’interno del quale si registrano risultati negativi di intensità nettamente differente per le industrie meccaniche (-1,0%) e per quelle dei mezzi di trasporto (-8,7%). Superiore alla media provinciale è risultata, infine, la diminuzione della produzione delle altre industrie manifatturiere (-5,3%). Sotto il profilo dimensionale, sono le grandi imprese a scontare le perdite più consistenti in termini di output prodotto (-7,0%); risultati peggiori rispetto alla media provinciale vengono registrati anche dalle imprese di piccole e micro dimensioni (rispettivamente -5,4% e -4,1%). La variazione tendenziale della produzione industriale appare di intensità minore, ma pur sempre negativa, per le medie imprese (-2,0%). La flessione della produzione si associa ai risultati negativi realizzati dagli altri indicatori congiunturali. Gli ordinativi interni diminuiscono del 3,2% rispetto al periodo luglio-settembre 2011, manifestando una dinamica migliore rispetto a quanto si osserva a livello regionale, dove l’indicatore flette addirittura del 7,0%. A differenza, però, di quanto avviene in Piemonte, dove gli ordinativi esteri registrano solo un lieve calo (-0,4%), le imprese manifatturiere della provincia di Cuneo ne denunciano una flessione tendenziale del 3,7%. Un’analoga dinamica ha riguardato anche il fatturato delle imprese provinciali, diminuito in media del 3,1%, addirittura del 5,4% nella sua componente estera. A livello regionale le variazioni sono state rispettivamente del -5,6% e -4,1%. Lo scenario previsionale delineato dagli imprenditori cuneesi per il trimestre conclusivo del 2012 è improntato ad un evidente pessimismo, pur con qualche spiraglio di ripresa. Migliorano, infatti, rispetto allo scorso trimestre, i saldi di opinione relativi a produzione industriale e fatturato totale, restando pur sempre in terreno negativo. Peggiorano, invece, quelli riguardanti gli ordinativi totali e la domanda interna. L’unico ambito in cui gli ottimisti continuano a superare i pessimisti è quello degli ordinativi esteri, previsti comunque stazionari dal 58% degli intervistati.  
   
 

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