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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Novembre 2012
 
   
  ROSSI: “CON LA PREVENZIONE SI RISPARMIA”. STOP ALLE COSTRUZIONI E RIFORMA DEI CONSORZI

 
   
  Grosseto, 20 novembre 2012 – – Prevenire è sempre meglio che curare. E alla fine costa anche meno. Rossi lo ha spiegato nei giorni scorsi al premier Monti e lo ha ripetuto anche a Grosseto. “Solo negli ultimi anni in Toscana si sono spesi 1 miliardo e 400 milioni per far fronte ai danni provocati da nubifragi ed alluvioni” sottolinea. Per prevenire servono naturalmente risorse con un flusso costante nel tempo: 500-600 milioni in cinque o dieci anni. Con la proroga dell’accisa di solidarietà sui carburanti decisa dopo il sisma in Emilia Romagna e che scadrà alla fine di dicembre si potrebbe trovare parte dei soldi necessari. E’ stata una delle proposte al governo del presidente della Toscana Enrico Rossi, fonte di possibili entrate anche per trovare ulteriori risorse per far fronte ai danni, visto che i 250 milioni che il Parlamento si accinge a stanziare per tutte le Regioni colpite dai nubifragi di novembre non possono certo dirsi sufficienti. L’altra idea, già annunciata, per trovare ulteriori risorse per la prevenzione e manutenzione del territorio è la riforma dei consorzi di bonifica. La giunta Una riforma in due mosse: anzitutto una semplificazione, con competenze più chiare, gestione uniche per un intero corso d’acqua e un minor numero di soggetti, da 41 che erano (comprese le ex comunità montane) a 6 ; e poi controlli su un numero maggiori di fiumi e torrenti e l’estensione del tributo a tutti i toscani. Oggi infatti non tutti pagano quei 30-50 euro l’anno dovuti al consorzio di bonifica. Dipende da dove uno risiede. Estendendolo il contributo a tutti “le entrate – dice Rossi – salirebbero da 60 a 100 milioni l’anno”. “La manutenzione dei corsi d’acqua è il primo modo per difendere il suolo – spiega – e tutti devono pagare il contributo. Poi bisogna naturalmente controllare che chi deve vigilare e realizzare i lavori li faccia”. La riforma dei consorzi di bonifica è contenuto in una proposta di legge della giunta allegata allegata alla Finanziaria 2003. Naturalmente affinché la prevenzione funzioni occorre che cresca la cultura del rischio” nei cittadini – “con esercitazioni più frequenti magari” dice il presidente – ed occorre anche evitare di costruire in zone chiaramente a rischio. Ma anche su questo fronte la Toscana si è già attrezzata. “Con la legge 21 – ripete Rossi -, unica in Italia e che recepisce in toto lo spirito della legge Sarno, abbiamo vietato le edificazioni nell’alveo dei fiumi e nelle zone ad altro rischio”. Uno stop che riguarda circa il 7 per cento delle aree pianeggianti della regione. “Fino ad oggi si costruiva, dopodiché venivano programmate le opere idrauliche a difesa del territorio. D’ora in poi prima si dovranno mettere in sicurezza i territori e solo successivamente si potrà costruire, anche se sarebbe meglio, prima di edificare in nuove aree, recuperare tutti i volumi recuperabili: un’idea da tenere di conto per la riforma della legge 1”.  
   
 

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