Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 20 Febbraio 2007
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA ILLUSTRA LE MISURE VOLTE A GARANTIRE L´ACCESSO ALL´INFORMAZIONE SCIENTIFICA

 
   
   Bruxelles, 20 febbraio 2007 - La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione in cui illustra le azioni che intende avviare a livello europeo per contribuire ad aumentare e migliorare l´accesso all´informazione scientifica e incrementarne la diffusione. Obiettivo del documento, afferma la Commissione, non è imporre la pubblicazione ad accesso aperto e la conservazione digitale, bensì promuovere le migliori pratiche e avviare un dibattito politico su tali questioni. Negli ultimi anni, in seguito ai progressi della tecnologia digitale, l´editoria scientifica è mutata radicalmente. Già solo grazie a Internet è stato possibile accedere immediatamente ai risultati della ricerca. Il fatto che la rete sia presente ovunque ha inoltre permesso all´informazione scientifica di raggiungere un numero di lettori molto più vasto. Si stima che ora sia consultabile on line circa il 90% di tutte le riviste scientifiche. L´impatto positivo della rivoluzione digitale sull´editoria scientifica è evidenziato nel documento della Commissione, in cui si afferma che, se si intensificassero l´accessibilità e la diffusione dei risultati della ricerca, s´imprimerebbe slancio all´innovazione aumentando altresì il vantaggio competitivo dell´Europa. Il documento sostiene inoltre che questo sistema contribuirebbe a evitare la duplicazione degli sforzi di ricerca. Tuttavia, così come i progressi tecnologici hanno contribuito a migliorare l´accesso all´informazione scientifica e ad accrescerne la diffusione, le tendenze emerse di recente, quali la pubblicazione ad accesso aperto, hanno a loro volta sollevato alcune questioni organizzative, giuridiche, tecniche e finanziarie. L´accesso aperto prevede che gli autori della ricerca consentano il libero accesso ai loro documenti, nonché la possibilità di utilizzare le informazioni in essi contenute. Da una parte, scienziati, bibliotecari e organismi di finanziamento sono favorevoli a promuovere ulteriormente questa tendenza, poiché sostengono che l´accesso aperto, garantendo la massima diffusione possibile dei risultati della ricerca, ne aumenterà i potenziali benefici. Dall´altra, gli editori temono che l´autoarchiviazione in strutture ad accesso aperto possa mettere a repentaglio il processo di revisione tra pari e pregiudicare i loro introiti. Alcune case editrici hanno iniziato a sperimentare varie possibilità, come il modello «a spese dell´autore», che permette ai lettori di consultare gratuitamente le informazioni in rete. Questo modello trasferisce le spese di pubblicazione dal lettore all´autore. Un cambiamento simile potrebbe non essere privo di conseguenze, comportando costi transitori e creando una temporanea lacuna nell´accessibilità dell´informazione scientifica, ipotizza la Commissione. Con l´emergere di un sempre maggior numero di archivi, tra cui non solo documenti sottoposti a revisione tra pari, ma anche tesi di laurea e risultati di ricerca, diventa inoltre inevitabile chiedersi chi depositerà il materiale e come si possa garantire la qualità del contenuto. Il movimento dell´accesso aperto suscita altresì interrogativi su questioni giuridiche e di diritti d´autore, nonché sull´impatto finanziario che subiranno i bilanci delle biblioteche. Nonostante l´aumento dei bilanci di ricerca europei, solo l´1% viene assegnato alla diffusione. Il documento della Commissione, che intende far fronte a questa situazione a partire dal livello europeo, afferma che la Commissione adotterà misure volte a promuovere un migliore accesso alle pubblicazioni derivanti dalla ricerca finanziata nell´ambito del Settimo programma quadro (7Pq). Ad esempio, «le spese editoriali del progetto, comprese quelle relative alla pubblicazione ad accesso aperto, potranno beneficiare di un contributo finanziario comunitario», si legge nella comunicazione. È inoltre prevista la presentazione, all´interno di programmi specifici come quelli gestiti dal Consiglio europeo della ricerca (Cer), di orientamenti specifici sulla pubblicazione di articoli in archivi ad accesso aperto dopo un periodo di divieto. Si procederà in tal senso su base settoriale, tenendo conto della specificità delle varie discipline accademiche e scientifiche. «Questo è l´inizio del processo», ha affermato Horst Forster, direttore dei contenuti digitali presso la direzione generale Società dell´informazione e dei media della Commissione europea, che ha presentato le misure il 16 febbraio a Bruxelles, insieme al collega Jean-michel Baer della direzione generale Ricerca. «Noi [la Commissione] non avremo un mandato sull´accesso aperto», ha dichiarato al Notiziario Cordis. Intendiamo invece incoraggiare gli esperimenti con nuovi modelli imprenditoriali di pubblicazione che possano migliorare l´accesso all´informazione scientifica e accrescerne la diffusione, nonché promuovere le migliori pratiche, ha affermato. Il documento della Commissione evidenzia altresì i problemi relativi alla conservazione dell´informazione scientifica. Benché esistano iniziative a livello nazionale, la comunicazione rileva che attualmente in Europa mancano strategie chiare per la conservazione e la fruibilità dell´informazione scientifica digitale nel lungo periodo. Per porre rimedio a questa situazione, il documento s´impegna ad assegnare, nei prossimi due anni, 50 Mio Eur ai lavori sulle infrastrutture, in particolare agli archivi digitali. Per la precisione, circa 25 Mio Eur andranno alla conservazione digitale e agli strumenti di collaborazione, mentre 10 Mio Eur verranno destinati all´accesso all´informazione scientifica e al suo utilizzo attraverso il programma eContentplus. Infine, la Commissione afferma che incoraggerà ulteriori discussioni in seno alle istituzioni comunitarie sulle questioni sollevate, e promuoverà un dialogo costante tra gli operatori del settore. Per informazioni sulla conferenza consultare: http://ec. Europa. Eu/research/science-society/page_en. Cfm?id=3459 .  
   
 

<<BACK