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Notiziario Marketpress di
Giovedì 22 Novembre 2012 |
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LŽUE DEVE AVERE UN BILANCIO FORTE E FLESSIBILE PER IL 2014-2020
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Strasburgo, 22 novembre 2012 - La maggioranza dei gruppi politici ha affermato, nel dibattito di mercoledì, che lŽUe ha bisogno di un bilancio a lungo termine adeguato e flessibile per rafforzare la propria economia e il mercato del lavoro. Questa è la posizione del Pe alla vigilia del Consiglio europeo straordinario di giovedì, dove si cercherà un accordo politico sul quadro finanziario pluriennale dellŽUe per il periodo 2014-2020. Il Consiglio deve raggiungere un accordo allŽunanimità, che poi dovrà ottenere anche il consenso del Parlamento. "Dobbiamo andare al di là della proposta della Commissione", ha dichiarato il viceministro cipriota per gli affari europei, Andreas Mavroyiannis, sottolineando i problemi di bilancio di tutta lŽEuropa. LŽultima proposta, presentata dal Presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy, "comprende tutti gli elementi necessari per un accordo", ha aggiunto. La proposta è di 80 miliardi in meno rispetto a quella della Commissione europea di 1.033 miliardi per i sette anni. I negoziati sul bilancio rappresentano "un test per la credibilità dellŽUe", ha dichiarato il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso. "Alcuni dicono Žeffettuiamo dei tagli!Ž per poi far finta che non fa alcuna differenza. Ma una piccola differenza nel bilancio Ue rappresenta unŽenorme differenza per le persone che dipendono dai programmi comunitari. A titolo di esempio, per ogni taglio di un miliardo nel programma Horizon 2020, 4.000 piccole e medie imprese perdono i finanziamenti". Il leader del gruppo Ppe, Joseph Daul, ha affermato che con un bilancio al di sotto dellŽ1% del reddito nazionale lordo (Rnl) europeo "non possiamo continuare con le politiche attuali". Dopo aver sottolineato che 517 deputati hanno votato a favore di un bilancio forte per lŽUe, ha ribadito che lŽUnione europea ha bisogno di un bilancio che permetta di mantenere gli impegni già presi, e ha aggiunto che "investire nel futuro è lŽunico modo per uscire dalla crisi". Hannes Swoboda, leader del gruppo S&d, ha fortemente criticato lŽ"atteggiamento dellŽognuno per sé ", assunto da alcuni Stati membri. "Sentiamo che si parla di 50 miliardi in meno, 80 miliardi, di 100 miliardi, perfino di 200 miliardi in meno. EŽ una vergognosa corsa al ribasso, come se il bilancio dellŽUe fosse solo un gioco di numeri", ha detto, per poi aggiungere che lŽUnione europea ha bisogno di risorse "sufficienti per funzionare". Il leader del gruppo Alde Guy Verhofstadt ha confrontato il bilancio dellŽUe con quelli nazionali: "LŽintero dibattito è ridicolo. Si parla di circa lŽ1% del Rnl dellŽUe, che è inferiore al bilancio del Belgio o dellŽAustria. I bilanci tedesco e francese sono da 8 a 10 volte più grandi di quello dellŽUnione. Abbiamo bisogno di un forte bilancio comunitario, perché la condivisione delle risorse a livello europeo è lŽunico modo per risolvere i problemi a livello nazionale. Dovremmo essere pronti a bloccare un accordo inferiore allŽimporto proposto dalla Commissione". In nome dei verdi, Helga Trüppel ha dichiarato che "la cancelliera Merkel si sbagliava quando ci ha detto due settimane fa che i 27 Stati membri avevano deciso di investire il 3% del Pnl in ricerca e sviluppo. Lei stessa guida una banda di contributori netti che vogliono tagliare il settore del 12% e nascondersi dietro lŽattuale presidenza". Il leader del gruppo dei Conservatori, Martin Callanan, ha criticato chi "crede che qualsiasi problema possa essere risolto con Žpiù EuropaŽ". Ha bocciato lŽidea che il bilancio dellŽUe possa essere un bilancio dŽinvestimenti, facendo notare che il 40% va ai sussidi allŽagricoltura e il 6% alle spese amministrative. Callanan ha comunque affermato che i fondi di coesione dovrebbero essere mantenuti per quei Paesi membri che ne hanno più bisogno. Per il gruppo Eld, è intervenuto Nigel Farage: "È degno di nota che lŽUnione europea stia parlando di prendere altri mille miliardi di euro dalle tasche dei contribuenti europei, nonostante i conti non siano stati chiusi per 18 anni di seguito. Se fosse stata unŽazienda, i dirigenti - in questo caso la Commissione - sarebbero tutti in prigione". Per Gabriele Zimmer (Gue/ngl) "I fondi aggiuntivi richiesti dalla Commissione sono un mero riflesso dei maggiori compiti dati allŽUnione europea. Non devono essre utilizzati per aumentare lŽamministrazione. (...) Ad esempio, in che modo lŽUe può continuare a combattere lŽesclusione sociale e la povertà se ci saranno tagli al finanziamento dei poveri tra i più poveri? Un atteggiamento diverso deve trasparire in seno al Consiglio. Ci si deve allontanare dai ristretti interessi parrocchiali nazionali". |
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