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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Novembre 2012
 
   
  IL PRIMO TRATTAMENTO LASER INTRAVAGINALE CONTRO I DISTURBI DELLA MENOPAUSA LA NUOVA FRONTIERA DELLA TECNOLOGIA A SERVIZIO DELLE DONNE PER UN TRATTAMENTO NATURALE CHE COMBATTE L’INVECCHIAMENTO DELLA MUCOSA VAGINALE.

 
   
   Milano, 26 novembre 2012 - Monnalisa Touch è una procedura laser mini-invasiva e permanente che si pone come una terapia rivoluzionaria per trattare gli effetti del trascorrere del tempo dei tessuti interni dell’apparato genitale femminile. Attraverso una delle tecniche più avanzate di fotoringiovanimento vaginale, la nuova tecnologia costituisce un metodo sicuro ed efficace basato su un innovativo sistema, lo Smartxide2, che garantisce affidabilità e un altissimo livello di performance grazie a una sorgente laser a Co2 che emette un impulso, appositamente sviluppato per questo tipo di trattamento. L’innovativo utilizzo del laser frazionato può aiutare a ripristinare le condizioni trofiche del distretto vulvo-vaginale e inoltre, non presentando gli effetti collaterali delle terapie farmacologiche ormonali, risulta essere una cura adeguata anche per il trattamento dei tessuti vaginali dopo interventi di cura per tumori ginecologici (mammella, ovaio, utero, vulva e vagina). Durante il complesso periodo della menopausa, la vagina va incontro a una perdita di turgore e idratazione dei tessuti con conseguenti sensazioni di disagio. Prurito vulvare, secchezza, bruciore e dolore durante il rapporto sessuale sono alcuni dei sintomi che provocano fastidio fisico e che spesso finiscono per compromettere la qualità della vita quotidiana. Monnalisa Touch contrasta in modo naturale e indolore l’atrofia vaginale e i sintomi a essa associati, innescando processi e meccanismi fisiologici simili a quelli utilizzati per rallentare l’invecchiamento della delicata pelle del viso e per attenuare i segni del tempo. L’azione di laser di ultima generazione, controllati da opportuni sistemi computerizzati (tecnologia esclusiva Deka), determina un’azione rigenerante delle fibre invecchiate e induce la produzione di nuovo collagene. In questo modo si riesce a correggere il volume della mucosa, rimodellandola e ripristinando l’idratazione e l’elasticità in modo efficace e indolore. Tutto ciò avviene grazie all’impulso creato da Deka, il D-pulse, che attraverso uno speciale sistema di scansione rende possibile la creazione di alcune isole di denaturazione del tessuto vaginale, circondate da tessuto lasciato inalterato, secondo quello che viene definito il trattamento frazionato o frazionale. D-pulse, come tecnologia specifica, appositamente studiata, rappresenta il metodo migliore per il trattamento delle pareti vaginali che sono costituite da mucosa, un tessuto delicato e ad alta capacità rigenerativa per cui è assolutamente necessario usare un impulso che non sia né ultra pulsato (troppo “freddo” e profondo) né un super pulsato (troppo “caldo” e superficiale). La sua azione permette di vaporizzare una piccola parte della mucosa, quella maggiormente cheratinizzata, per poi diffondere il giusto calore che produce una sufficiente denaturazione controllata. La rigenerazione del tessuto è così stimolata senza traumi e con la giusta quantità di energia laser. Il trattamento, che si può definire la nuova frontiera delle cure vulvo-vaginali, determina un miglioramento delle condizioni fisiche e permette di riappropriarsi di una femminilità sicura e tranquilla con un miglioramento generale della qualità della vita anche in relazione al rapporto con il proprio partner. Cosa Pensano Gli Uomini In 9 Paesi Europei Delle Loro Compagne In Menopausa Una Ricerca Su 4.000 Coppie - L’84% degli uomini è interessato a condividere le problematiche della propria partner, ma il 50% delle donne preferisce tacere. Questi i risultati della ricerca presentata nel corso del seminario “Uomini a lezione di menopausa”sponsorizzato da Deka. La sessualità dopo gli anta è un problema per più di 4 donne su 10. Il risultato si evince dalla ricerca europea, in fase di pubblicazione, su 4000 coppie che evidenzia come il 50% delle donne non riesce a parlarne o ne parla con molte difficoltà e imbarazzo, mentre l’84% degli uomini voglia essere informato dei disagi della donna durante la menopausa. Una delle maggiori problematiche femminili durante la menopausa è l’atrofia vaginale. Questa condizione comporta una riduzione della lubrificazione della mucosa vaginale, una progressiva perdita di fibre elastiche e collagene ed una minor difesa dalle infezioni, sintomi che risultano che fortemente correlati alla qualità della vita intima della donna. L’atrofia vaginale potrebbe infatti tramutarsi in dolore durante il rapporto sessuale o nell’insorgenza di disfunzioni sessuali vere e proprie (calo del desiderio sessuale, mancanza di orgasmo, eccitazione e soddisfazione) con importanti ripercussioni sulla sessualità di coppia. Il partner può risentire a sua volta del quadro di atrofia vaginale della donna, con disturbi dell’erezione, dell’eiaculazione e anche del desiderio stesso, ma soprattutto può sentirsi rifiutato nell’intimità, talvolta senza capirne il perché. Risulta dunque importante condividere con il partner le tematiche legate alla salute e alla prevenzione della donna in menopausa perché Lui vuole essere coinvolto nella comprensione degli eventuali problemi della sua Lei. E’ quello che emerge da un indagine internazionale (in corso di pubblicazione) condotta su circa 4000 donne in post menopausa di età compresa tra i 55 e i 65 anni che presentavano sintomi riferibili all’atrofia vaginale (secchezza, irritazione, bruciore, prurito, infiammazione, ecc.) e sui loro partner in 9 Paesi del mondo tra cui l’Italia. I principali risultati di questa ricerca sul versante italiano possono essere così riassunti: L’84% dei partner vuole essere informato dei sintomi dell’atrofia vaginale (molto più degli uomini inglesi, 67%, ma un po’ meno dei Francesi 89%). Il 27% degli uomini non si sente a proprio agio a parlarne anche se il 39% si sente contrariato se la donna non affronta il discorso (una percentuale quasi doppia rispetto agli uomini di tutti gli altri Paesi). Il 15% confessa che si sentirebbe meno attratto dalla partner (più di tutti gli uomini degli altri Paesi) se si parlasse di atrofia vaginale. Circa il 20% delle donne non parla dei sintomi vaginali con il partner perché ritiene che facciano parte dei normali fenomeni dell’invecchiamento, si sente imbarazzata, pensa che siano cose da donne e che il partner non capirebbe. Quasi il 30% delle donne, anche se ne discute, ritiene di sentirsi imbarazzata e nel 15% dei casi pensa che potrebbe perdere attrattiva e, dunque, nel 40% dei casi prova trattamenti “fai da te” (per esempio lubrificanti) prima di affrontare l’argomento. Il 5% delle donne ha paura che il partner possa tradirla, una percentuale piccola, ma la più alta di tutti i Paesi. Il 52% delle donne con sintomi vaginali in post menopausa riferisce di aver ridotto l’attività sessuale, nel 42% dei casi si sente insoddisfatta, nel 23% prova una distanza emotiva e nel 21% ha smesso di avere del tutto i rapporti sessuali. Mentre il 16% delle donne ritiene che il partner non sia più attratto, gli uomini lo pensano soltanto nel 9%, e si sentono emotivamente distanti dalle loro partner in misura minore (11%). Soltanto il 13% degli uomini ritiene che i suoi problemi sessuali si siano aggravati per colpa della partner, la percentuale più bassa rispetto a tutti i Paesi (gli uomini americani attribuiscono la colpa alla partner nel 31% dei casi!) Circa 3 coppie su 4 riconoscono di aver evitato momenti di intimità per colpa dei sintomi che derivano dall’atrofia vaginale e ritiene che la vita sessuale abbia beneficiato di terapie specifiche, come quelle ormonali. La donna, in particolare, sente di aver perso la propria giovinezza per colpa dell’atrofia vaginale nel 48% dei casi e in quasi il 70% dei casi si sente ringiovanita quando trova una soluzione al problema. Il ginecologo è certamente il medico dell’intimità al quale la donna in età menopausa può rivolgere, senza imbarazzo, una richiesta di aiuto sul versante della sessualità. Poche domande, relative al benessere generale, alla funzione sessuale e alla relazione di coppia, possono aiutare a chiarire dubbi e incertezze e ad educare la donna in menopausa sul differente cambiamento della risposta sessuale legato all’età tra donna e uomo, oltre che a trovare insieme al ginecologo la soluzione più adeguata. A volte bastano la rassicurazione e semplici consigli, altre volte è necessario un percorso diagnostico e terapeutico più lungo per comprendere le cause ed identificare la cura dei sintomi sessuali. Tenere in equilibrio lo stato ormonale e proteggere la salute genitale dagli effetti negativi dell’età, migliorando nello stesso tempo la comprensione da parte della donna in menopausa di come può modificarsi la funzione sessuale in relazione allo stato di salute generale nella dinamica affettiva della coppia, costituiscono la strategia migliore che il ginecologo può mettere in atto per prevenire l’insorgenza di sintomi sessuali che, se non adeguatamente risolti nell’età menopausa, possono interferire con il senso della relazione con il partner durante gli anni della senescenza. Sintesi dell’intervento del dottor Willy Pasini “Menopausa e sessualità: La percezione sociale più negativa della realtà biologica ” Capire cosa significa menopausa per ogni donna. Capire quale cambiamento, quale perdita la disturba di più. Se quella della funzione materna, quella estetica o quella relativa alla funzione sessuale, percepita a livello sociale in modo più negativo di quanto sia in realtà a livello biologico. E’ quanto spiega in sintesi Willy Pasini nella sua presentazione al seminario “Uomini a lezione di menopausa”, un incontro organizzato da Deka per aiutare la coppia a superare le difficoltà che si possono presentare di fronte a questo cambiamento. La menopausa è un periodo della vita della donna relativamente lungo che, partendo da cambiamenti a partenza ovarica, ha correlazioni psicosomatiche, psichiche e comportamentali. Come la gravidanza, la menopausa non deve essere considerata come una malattia, ma come una tappa evolutiva della vita della donna sul piano sia biologico sia psicologico. Un secolo fa le donne europee andavano in menopausa a 40 anni circa e avevano una speranza di vita di 6 anni. Oggi invece la menopausa arriva intorno ai 50 anni mentre la speranza di vita supera gli 80 anni ! E’ quindi importante prevedere tutte le soluzioni mediche e psicologiche che possano aiutare le donne in modo che la menopausa non rappresenti solo la perdita di alcune funzioni fisiologiche, ma anche un momento di prevenzione dei 30 anni che seguiranno. In questa visione le donne saranno corresponsabili del loro futuro, evitando la posizione rassegnata delle loro nonne. Per prima cosa bisogna identificare per ogni donna quale è il cambiamento, quale perdita la disturba maggiormente come ad esempio la funzione corporea (per alcune donne la perdita della funzione estetica e la presenza di rughe è vissuta dolorosamente), la perdita della funzione mestruale, la perdita della funzione materna oppure la perdita della funzione sessuale. Di quest’ultima la realtà biologica non è cosi negativa come l’immagine sociale la presenta. La libido femminile è in buona parte legata alla frazione androgenica (testosterone) che continua ad essere prodotta dalle ghiandole surrenali e che proporzionalmente aumenta con la diminuzione degli ormoni estrogeni e progestativi di origine ovarica. Dal punto di vista biologico non c’è nessuna ragione perché la donna abbia un abbassamento della libido. Bisogna semplicemente prendere alcune precauzioni per evitare l’atrofia vaginale. Alcune donne sono disturbate maggiormente dalla perdita dell’intimità coniugale (molte donne a 50 anni subiscono le conseguenze negative delle difficoltà psico-sessuali del marito) oppure dalle perdite familiari (i figli lascia la casa, il marito sempre impegnato a lavoro, la scomparsa dei genitori) anche se in questi anni non si assiste più alla sindrome della tana vuota che un tempo coincideva con la menopausa. Attualmente la tana è “sovrapiena” e le donne di 50 anni sono meno depresse, ma più ansiose con delle crisi di panico, perché devono muoversi tra tante attività come acrobate. Alcune donne infine sono hanno il problema dell’aumento di peso. Come si può quindi affrontare la menopausa ? Bisogna conoscere la natura e patteggiare con lei, senza insorgere contro l’invecchiamento e se necessario farsi aiutare da alcune terapie come: ormonoterapia su misura ; psicofarmacologia dei sintomi secondari, evitando gli abusi dei sonniferi e dei tranquillanti, dato che questa micropolitoxicomania è molto piu’ frequente nella donna. Differenti forme di psicoterapia, l’approccio corporeo.  
   
 

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