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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Novembre 2012
 
   
  BOLZANO: RELAZIONE TRA PENSIONAMENTI E ASSUNZIONI DI GIOVANI

 
   
  Bolzano, 26 novembre 2012 - Tra i diversi flussi che si registrano in qualsiasi mercato del lavoro, ve ne sono due legati al naturale ricambio generazionale: le uscite per pensionamento e i nuovi ingressi dei giovani lavoratori. La natura stessa di questi flussi porta a pensare che vi sia un nesso causale tra i due flussi e in particolare che i giovani vadano ad occupare i posti lasciati liberi dagli anziani. Pare perciò implicito che regolando i flussi legati ai pensionamenti si riesca ad influenzare le opportunità di lavoro dei giovani. I dubbi sulla correttezza di questo ragionamento derivano anzitutto dal fatto che in realtà vi sono anche altri flussi sul mercato del lavoro, come ad esempio i flussi di lavoratori tra le imprese o quelli riconducibili ai fenomeni migratori. Un altro motivo che porta a dubitare dell’esistenza di uno stretto legame tra pensionamenti e occupazione giovanile è rappresentato dal fatto che oltre ai posti lasciati vacanti dai pensionati esistono anche i posti di lavoro creati grazie alla crescita dell’economia nel suo complesso. A tal proposito bisogna inoltre considerare che esistono contemporaneamente imprese e settori nei quali vengono distrutti posti di lavoro e altri dove ne vengono creati di nuovi. Scopo del presente studio è di capire se le assunzioni di giovani lavoratori siano maggiormente influenzate dai pensionamenti o dalla crescita economica e dimensionale delle imprese. A tale scopo, visto che l’eventuale decisione di assumere o meno un giovane per far fronte ad un‘uscita per pensionamento, viene presa dalle singole imprese, sono stati osservati i flussi relativi ai pensionamenti ed alle nuove assunzioni dei giovani a livello di ciascun’azienda. A causa delle peculiarità dei rispettivi settori, sono stati esclusi dall’oggetto dell’analisi i dipendenti pubblici, nonché i dipendenti nel settore agricolo. Osservando i dati si nota anzitutto che sebbene non sia raro trovare imprese con saldo giovanile negativo, la maggior parte delle ditte riporta un saldo positivo o nullo. Si vuole dunque chiarire in quali occasioni i saldi sono più positivi e quando invece sono meno positivi. Se i pensionamenti portassero ad un sistematico ricambio generazionale, vale a dire all’assunzione diretta di giovani, si dovrebbe osservare un saldo giovanile maggiore nelle imprese che hanno perso collaboratori per pensionamento. Per verificare se ciò accade si può mettere a confronto il numero di addetti andati in pensione con il numero di giovani assunti (al netto delle uscite) in diversi gruppi di aziende. Nel caso in cui ci fosse effettivamente una sostituzione diretta e sistematica dei pensionati da parte dei giovani, si dovrebbe dunque poter notare un maggiore saldo occupazionale di giovani nei gruppi di imprese con il tasso di pensionamento maggiore. Osservando però i dati delle imprese raggruppate per dimensione e settore economico pare che tale relazione non sussista, contrariamente a quanto avviene per la relazione tra assunzione di giovani e il tasso di crescita medio delle imprese in ciascun gruppo. Ciò che si riesce dunque ad osservare con i dati è che se in un gruppo di imprese la crescita occupazionale è sopra la media, allora anche il saldo giovanile è tendenzialmente sopra la media, mentre se nel gruppo la crescita è sotto la media anche il saldo giovanile è tendenzialmente sotto la media. Contemporaneamente si osserva come il numero di pensionamenti non dipenda dalla crescita occupazionale dell’impresa. Questo è anche ragionevole, considerato che il pensionamento è una conseguenza dell’età del singolo dipendente, fattore indipendente dal successo aziendale. Il fatto che ad un saldo più negativo (esclusi i pensionamenti) nelle classi di età maggiore a 29 anni non corrisponda un saldo più positivo per i giovani, porta a ridimensionare anche l’idea che i lavoratori giovani vadano ad occupare automaticamente posti lasciati liberi da lavoratori meno giovani. Al contrario, la relazione positiva tra i due saldi rafforza l’idea che la crescita occupazionale delle imprese vada a vantaggio sia dei giovani che dei meno giovani. Conclusioni - Le relazioni messe in evidenza dai dati a partire dal livello aziendale sembrano suggerire che i due flussi legati al ricambio generazionale non siano direttamente collegati tra di loro: mentre i pensionamenti in un’azienda dipendono solo dal fatto che qualche proprio dipendente ha maturato i requisiti, l’assunzione di nuovo personale (più o meno giovane) dipende soprattutto dal fatto che l’azienda possa aumentare la propria dimensione occupazionale. Benché ciò non significhi affatto che non vi siano casi dove un giovane viene assunto per ricoprire un posto lasciato vacante da un pensionato, viene però sottolineata e rafforzata l’idea che le opportunità occupazionali dipendono soprattutto dalla crescita occupazionale delle singole imprese e di conseguenza dell’intero sistema economico.  
   
 

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