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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 28 Novembre 2012 |
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BIODIVERSITÀ, RICCHEZZA DI LIGURIA E I PESCATORI DI MARE E ACQUA DOLCE STRINGONO UN PATTO
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Marina di Carrara (Massa). La pesca-turismo della costa e i pescasportivi dei fiumi, dei torrenti e dei laghi dell’entroterra: due realtà solo apparentemente lontane. Anzi, sempre più vicine per dar vita a una offerta integrata e motivata, per contribuire allo sviluppo e al ripopolamento di tanti piccoli comuni dell’Appennino, premiare e incentivare chi promuove il turismo a bordo dei pescherecci. Se ne è parlato a “Mondopesca 2012”, il salone della pesca professionale che si è appena concluso a Marina di Carrara dove la Regione Liguria era presente con uno stand , realizzato su progetto dell’assessorato allo Sviluppo Economico e la partecipazione dell’assessorato all’Ambiente , competente per la pesca sportiva nelle acque interne. Al Salone di Marina di Carrara era presente anche l’Università di Genova e “Mare in Italy” che insieme con Federcoopesca ha curato la partecipazione di aziende -cantieri navali, aziende ittiche, agriturismi, produttori di esche per la pesca sportiva nello stand , l’organizzazione dell’attività didattica e dei laboratori e un seminario sulle nuove disposizioni regionali per l’ittiturismo. Parola chiave che unisce la pesca sportiva nei fiumi, torrenti e laghi , le realtà produttive dell’entroterra e la costa è la “biodiversità.” O meglio, come suggerisce la campagna promozionale Arpal-regione Liguria , il “gusto della biodiversità” nei prati, nei pascoli, in collina e nelle fasce fitte di uliveti, nei boschi, nelle acque di Portofino e di Camogli e in altre dove si pesca con metodi tradizionali come la Tonnarella di Punta Chiappa, nelle valli e nei parchi, tra mieli e frutti del sottobosco. “La biodiversità è una ricchezza di Liguria per valorizzare la qualità del territorio, dei suoi prodotti e delle bellezze ambientali, coinvolgendo il settore agroalimentare con un modello di gestione eco-sostenibile di gestione aziendale”, spiega Rossella D’acqui, direttore scientifico di Arpal Liguria. La pesca sportiva è “un importante volano per lo sviluppo sostenibile del turismo e delle sue eccellenze ambientali, paesaggistiche, agroalimentari con i prodotti di qualità del territorio e va incentivata con nuove forme di ecoturismo e non solo, dobbiamo recuperare terreno”, afferma l’assessore all’Ambiente Renata Briano. Negli ultimi dieci anni l’attività di pesca sportiva nelle acque interne liguri ha segnato, infatti, un sensibile calo. Nel 2000 i pescasportivi in Liguria erano circa 10 mila, scesi nel 2011 a poco meno di seimila, con pesanti contraccolpi per l’economia locale, a cominciare dagli agriturismi, le locande , le trattorie e gli altri esercizi commerciali. |
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