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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Febbraio 2007
 
   
  SALVATORE VECA OSPITE DEI “GIOVEDI’ ALLA FONDAZIONE ARNALDO POMODORO”

 
   
  Milano, 21 febbraio 2007 - Dopo il cinema con Lina Wertmüller ed Enrico Job, la musica con Roberto Vecchioni, Ron e Alfredo Rapetti, il teatro con Moni Ovadia e l’astrofisica con Margherita Hack, sarà la filosofia a essere la protagonista dei “Giovedì alla Fondazione Arnaldo Pomodoro”, un ciclo che ospiterà per tre mesi ogni settimana a Milano, in via Solari, alcuni dei personaggi più autorevoli della cultura italiana. L’ospite del prossimo appuntamento, giovedì 22 febbraio alle ore 21. 00, sarà Salvatore Veca, filosofo, professore ordinario di Filosofia della Politica alla Facoltà di Scienze Politiche dell´Università di Pavia, di cui è preside. Nel corso della serata il filosofo affronterà i grandi nodi della cultura politica attuale, trattando anche le questioni legate al ruolo del filosofo nella società contemporanea e al rapporto tra intellettuali e politica. Salvatore Veca (Roma,1943), ha studiato Filosofia all´Università degli Studi di Milano, dove si è laureato nel 1966 con una tesi in filosofia teoretica, svolta sotto la guida di Enzo Paci e Ludovico Geymonat. Dal 1986 al 1989 è stato professore straordinario di Filosofia della politica presso l´Università di Firenze (Facoltà di Lettere e Filosofia). Dal 1990 è professore ordinario di Filosofia Politica alla Facoltà di Scienze Politiche dell´Università di Pavia, di cui dal 1999 è Preside. Salvatore Veca ha svolto un´intensa attività di consulenza e direzione editoriale. E´ stato condirettore di "Aut Aut" con E. Paci e P. A. Rovatti dal 1971 al 1973. Ha diretto dal 1974 al 1981 la collana “Readings” per l´Università della casa editrice Feltrinelli, di cui è consulente per la saggistica nel campo della filosofia e della teoria politica e sociale. Dal 1977 al 1992 è stato consulente della saggistica de il Saggiatore, di cui ha diretto, con Marco Mondadori, la collana "Theoria". La prima fase della ricerca scientifica è stata dedicata a questioni di teoria della conoscenza e di epistemologia: nel 1969 Veca ha pubblicato il volume Fondazione e modalità in Kant (il Saggiatore) e numerosi articoli su problemi di filosofia della logica, della matematica e della fisica nel pensiero di A. N. Whitehead, G. Frege, E. Cassirer, W. V. O. Quine. Dal 1970 al 1977, il centro di interesse scientifico si è spostato sulle teorie di Marx in rapporto alle scienze economiche, sociali e politiche, delineando una seconda fase di ricerca i cui esiti sono formulati soprattutto nei volumi Marx e la critica dell´economia politica (il Saggiatore, 1973) e Saggio sul programma scientifico di Marx (il Saggiatore, 1977). Dal 1978 in avanti, Veca si è impegnato in un programma di ricerca nell´ambito della filosofia e della teoria politica nettamente influenzato dalla prospettiva, dal metodo analitico e dalla tradizione della teoria normativa della politica di origine anglosassone, non estranea a alcune tradizioni importanti, anche se minoritarie, della filosofia politica italiana. Dopo il libro Le mosse della ragione (il Saggiatore, 1980) e gli articoli per l´Enciclopedia Einaudi Politica e Rivoluzione (1980-81), ha introdotto, nella cultura filosofica italiana, la discussione sulle teorie della giustizia distributiva con il volume La società giusta (il Saggiatore, 1982) e ha elaborato e sviluppato la sua prospettiva teorica in Questioni di giustizia (Pratiche, 1985) e Una filosofia pubblica (Feltrinelli, 1986). Nel 1988 ha dedicato un volume di alta divulgazione, L´altruismo e la morale (Garzanti, 1988), scritto con Francesco Alberoni, agli esiti di questa fase della sua ricerca. Gli sviluppi successivi della sua riflessione, orientata al problema dei rapporti fra teoria normativa e teoria descrittiva della politica e centrata sulla questione del pluralismo come fatto e come valore per la teoria democratica, sono contenuti nel saggio Libertà e eguaglianza. Una prospettiva filosofica, in Progetto Ottantanove (il Saggiatore, 1989), scritto con Alberto Martinelli e Michele Salvati; in Etica e politica (Garzanti, 1989) e, in particolare, in Cittadinanza. Riflessioni filosofiche sull´idea di emancipazione (Feltrinelli, 1990) e Questioni di giustizia. Corso di filosofia politica (Einaudi, 1991). Dal 1991 al 1996 Veca ha lavorato alla stesura di tre meditazioni filosofiche intorno a questioni di verità, giustizia e identità in cui ha esteso la gamma dei suoi interessi teorici rispetto ai lavori degli anni Ottanta. Sviluppando una serie di idee originariamente presentate in Questioni di vita e conversazioni filosofiche (Rizzoli, 1991), gli esiti di questa ricerca sono contenuti nel libro Dell´incertezza (Feltrinelli, 1997). Nel 1997 ha pubblicato, con Sebastiano Maffettone, l´antologia L´idea di giustizia da Platone a Rawls (Laterza). Nel 1998 è uscita una raccolta di saggi di filosofia sociale e politica, Della lealtà civile (Feltrinelli) e un libro dedicato alla interpretazione della teoria politica normativa di fine secolo, La filosofia politica, (Laterza). Nel 2001 ha pubblicato La penultima parola e altri enigmi. Questioni di filosofia, (Laterza), in cui sono riformulati e approfonditi alcuni esiti di Dell´incertezza. Nel 2002 è uscito La bellezza e gli oppressi. Dieci lezioni sull´idea di giustizia, (Feltrinelli), in cui sono presentate le idee fondamentali per una teoria della giustizia internazionale. Nel 2004 ha presentato la sua prospettiva filosofica in un libro di dialoghi con sua nipote Camilla Il giardino delle idee. Quattro passi nel mondo della filosofia (Frassinelli). Nel 2005 ha pubblicato La priorità del male e l´offerta filosofica (Feltrinelli), in cui ha sviluppato e approfondito le questioni di una teoria della giustizia globale e messo a fuoco, fra l´altro, le connessioni fra l´offerta di filosofia politica e le circostanze e i soggetti di politica. .  
   
 

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