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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Febbraio 2007
 
   
  L’ASSESSORE MELLARINI MEDIA TRA SINDACATI E MELINDA: “IL FUTURO DELLA MELA STA NEL RINNOVO DEGLI IMPIANTI”

 
   
  Trento - – Il calo di produzione di mele dello scorso 2006 sta ancora preoccupando i sindacati di settore (Fai Cisl e Flai Cgil): “Sono più di duecento le lavoratrici esterne del Consorzio Melinda rimaste senza lavoro – ci ha detto Tiziano Faes della Fai Cisl, – e le minori giornate di lavoro hanno inciso anche sul reddito dei lavoratori fissi di Melinda. Inoltre, a causa degli scopazzi, nei prossimi anni avremo un calo di circa 600 ettari all’anno per 4-5 anni, e ciò aggraverà una situazione già di per sé difficile”. A gennaio c’era già stato un primo incontro con l’assessore provinciale all’agricoltura Tiziano Mellarini, e stamane l’incontro s’è ripetuto in Provincia, presenti anche il presidente Michele Odorizzi e il direttore generale Luca Granato di Melinda. “Per quel che riguarda il futuro delle lavoratrici stagionali rimaste senza lavoro – ha annunciato l’assessore Mellarini, che era accompagnato dal dott. Fabrizio Popoli del Servizio infrastrutture agricole e riordinamento fondiario – gli uffici del mio assessorato, come d’accordo con i sindacati, stanno cercando le soluzioni per dare risposte plausibili e fattibili al problema. Quel che in questa sede vorrei dire ai sindacati, e quindi ai lavoratori, è che le disgrazie climatiche, anche quelle di quest’ultimo inverno, non sono prevedibili e imputabili a questo o a quel soggetto. Per quel che mi riguarda, posso dire che il ricambio di impianti di mele in Val di Non in conseguenza degli scopazzi può addirittura essere considerato un evento positivo e, alla lunga, capace di aumentare la produzione garantendo comunque la qualità del prodotto e salvaguardando, se non addirittura incrementando, i livelli occupazionali. Da una quota del 2% annuo di ricambio al quale ci eravamo abituati, siamo stati costretti a passare a una quota del 6-8%, che è poi la media di ricambio fisiologico per qualsiasi produzione di alberi da frutto”. Per quel che riguarda, invece, l’aspetto specifico dell’occupazione nel Consorzio Melinda, l’assessore Mellarini ha rivolto l’invito ai sindacati a “voler esaminare con la dovuta attenzione il progetto di sviluppo della filiera, che porterà Melinda a migliorare le tecnologie e ad aumentare il prodotto conferito, puntando anche e decisamente sui derivati della mela (succhi di frutta ecc. )”, un progetto industriale nel quale la Provincia crede molto e che consentirà addirittura – o forse – di riaprire magazzini che erano stati chiusi, ma che comunque manterrà e consoliderà i livelli occupazionali. I dati, poi, forniti dal presidente di Melinda Michele Odorizzi e dal suo direttore generale Luca Granata, hanno voluto non solo fotografare la situazione esistente, ma anche fornire ai rappresentanti dei lavoratori dipendenti e stagionali alcune rassicurazioni sul futuro. “Mediamente – ha esordito Granata, – possiamo dire che dal 1999 fino ad oggi,ogni anno la produzione si è assestata attorno ai 25mila vagoni di prodotto conferito. Certo, ci sono state punte di 30mila vagoni nel 2005, ma è pur vero che i 25. 400 vagoni conferiti nel 2006 non sono una catastrofe: sono il -18% rispetto all’annata boom del 2005, ma più dei 24mila vagoni raccolti del 2005!” Per quel che riguarda il numero di dipendenti, “quelli fissi sono passati dai 143 del febbraio 2006 ai 145 del febbraio 2007, aumentando quindi di due unità; quelli stagionali, è vero, sono passati dai 987 del febbraio 2006 ai 781 del febbraio 2007, con una perdita di 206 dipendenti, pari al -20,9%. Sono quindi fluttuazioni che seguono l’andamento della produzione di mele e a questo proposito possiamo dire, ce lo insegna l’esperienza, che nell’anno immediatamente successivo a un’annata di crisi comunque il raccolto si riprende e ritorna su valori accettabili”. Identico discorso va fatto anche per le retribuzioni: “Se è vero che al gennaio 2007 un dipendente fisso di Melinda si è ritrovato in busta mediamente 1. 427 euro, avendone ricevuti 1. 698 nel gennaio 2006 dopo un raccolto strepitoso, è altrettanto vero che se torniamo al novembre del 2005, annata ‘normale’, la retribuzione media era stata di 1. 614 euro, livelli ai quali contiamo di ritornare non appena la produzione riprenderà il suo normale corso”. A questo punto i rappresentanti sindacali (erano presenti Tiziano Faes e Fulvio Bastioni per la Fai Cisl e Stefano Montani) hanno chiesto da un lato all’assessore Mellarini si proseguire nella strada di questi incontri “trilaterali” per tenere monitorata costantemente la situazione e di sollecitare i propri uffici a ricercare soluzioni tampone per le lavoratrici che in questi mesi si vedono quasi completamente svanito il reddito. Dall’altro, hanno chiesto ai dirigenti di Melinda di essere informati sui futuri sviluppi della progettata apertura nel settore dell’industria dei derivati. L’assessore Mellarini, riscontrando un sostanziale avvicinamento tra le posizioni sindacali e dei responsabili del Consorzio, pur con i naturali distinguo di ruoli e di problematiche, e vedendo in questo un chiaro segnale di collaborazione costruttiva, s’è impegnato a ripetere fra tre mesi circa l’incontro e nel frattempo ha invitato Melinda a impegnarsi nella direzione della ricerca di partnership, della diversificazione del prodotto, della ricerca della qualità anche nel settore della trasformazione delle mele. “Solo con uno strategico rinnovo degli impianti in Valle di Non – ha concluso Mellarini, – possiamo garantire alti livelli qualitativi e quantitativi di prodotto. I tecnici ci dicono che se un impianto vecchio o ammalato di scopazzi può dare due vagoni di mele, un impianto rinnovato, quando sarà a regime, ne potrà dare sei, di vagoni! Qui allora sta la scommessa che si trovano a dover accettare i produttori e i lavoratori del settore, tenendo però presente che l’agricoltura, così come il turismo e l’industria della ricettività, patisce molto i rovesci climatici e meteorologici. La Provincia, comunque, è impegnata a individuare tutti gli strumenti di sostegno, di incentivazione e di intervento laddove lo si riterrà opportuno e necessario”. .  
   
 

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