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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Febbraio 2007
 
   
  IL VENTO PORTA BUSINESS AL GRUPPO LAFERT UNA COMMESSA DA 6 MILIONI DI EURO NEL SETTORE DELL’EOLICO DISCHIUDE ALL’AZIENDA UN MERCATO DA 30 MILIONI DI EURO.

 
   
  San Donà Di Piave (Ve), 21 febbraio 2007 - Il Gruppo Lafert – attivo nei motori elettrici ­– che ha chiuso l’esercizio economico dello scorso anno con un consistente aumento del giro d’affari, passando dai 66 milioni di euro registrati nel 2005 a quasi 80 milioni di euro raggiunti a fine 2006 (segnando un ottimo +20%) e un Ebitda in crescita del 30% – per il 2007 punta a far crescere il proprio business attraverso le energie alternative. In questo senso giungono importanti segnali dal Regno Unito, dove il Gruppo Lafert si è aggiudicato una commessa della prestigiosa Società scozzese Windsave del valore di 6 milioni di euro (da ottemperare in tre anni) per la fornitura di generatori eolici che, nei luoghi maggiormente ventosi, consentiranno un risparmio fino al 30% sul consumo di elettricità. I generatori a magneti permanenti forniti da Lafert fanno parte di una famiglia di prodotto che è stata ottimizzata per le applicazioni nel settore delle energie alternative e nel risparmio energetico. Le microturbine eoliche sono infatti in grado di produrre 1 kW di corrente elettrica (di qui la riduzione del 30% del costo della bolletta) e si vendono al pubblico ad un prezzo di 1. 500 sterline, di cui un terzo viene sovvenzionato dallo Stato. A partire dalla fine del 2006 questo prodotto è stato commercializzato anche nei punti vendita della catena B&q, la più grande del Regno Unito nel settore del bricolage e fai da te, che nel triennio svilupperà un volume d’affari di oltre 10 milioni di euro. «Per Lafert – spiega il Consigliere Luca Trevisiol – questi generatori eolici di nuova concezione rappresentano un’innovazione indubbiamente molto importante, perché grazie a queste microturbine la corrente generata entra direttamente nella rete elettrica di casa, mentre altri prodotti necessitano di ingombranti batterie, o possono essere utilizzati per alimentare un unico elettrodomestico». In Italia, nonostante la nostra penisola sia assolutamente adatta per lo sfruttamento di queste nuove fonti, fino a ieri il nostro Paese era tra i fanalini di coda in Europa nell’impiego delle energie alternative. Solo ora lo Stato, con il recentissimo decreto in materia di risparmio energetico (e relativi incentivi per lo sviluppo dello sfruttamento delle fonti alternative ed ecologiche) comincia ad avviare politiche concrete in merito. «Nel Regno Unito – dice Luca Trevisiol – è da tempo in vigore una legge per cui l’installazione delle microturbine in questione non necessita di alcuna procedura complessa di autorizzazione, essendo equiparata a quella delle parabole per la Tv satellitare. Questa innovazione, inoltre, viene sostenuta con un contributo pari al 30% del costo totale. Perciò per il privato si tratta di un investimento economico tutto sommato minimo. In Italia sono molti i luoghi adatti – penso ad esempio a località marittime e montane – in cui un’innovazione del genere potrebbe trovare utilizzo, ed ora finalmente con queste nuove leggi si potrà iniziare a combattere concretamente la dipendenza da petrolio e carbone, utilizzando con convenienza le fonti alternative». Per quanto concerne l’ambito previsionale, i vertici del Gruppo Lafert, dopo aver superato il recente periodo di pesanti ripercussioni dovute agli aumenti dei costi delle materie prime, contano su un parziale recupero dei margini, valutano di generare un fatturato 2007 di 86 milioni di euro, con un incremento sullo scorso anno pari al +8,5%: una stima comunque improntata alla massima prudenza, che – alla luce delle ultime decisioni statali, assolutamente favorevoli al business Lafert – dovrà certamente essere rivista al rialzo. .  
   
 

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