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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Novembre 2012
 
   
  OSSERVATORIO DEL DISTRETTO TESSILE DI COMO, CONTINUARE A CRESCERE IN UNO SCENARIO COMPLESSO: I RISULTATI DELLE AZIENDE E LE STRATEGIE PER IL FUTURO

 
   
  Si è tenuto a Como presso la sede di Via Castelnuovo l’appuntamento con l’Osservatorio del Distretto Tessile di Como, l’incontro periodico organizzato dal Centro Tessile Serico come contributo alla riflessione su tematiche di interesse per il distretto tessile comasco. Nella prima parte dell’incontro l’Osservatorio una riflessione sull’andamento del settore realizzata attraverso la lettura dei bilanci aziendali 2011 e illustrata da Mauro Chezzi vice direttore di Sistema Moda Italia. L’incontro è stato introdotto da Massimo Trabattoni vice presidente Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como. Nel dettaglio, ecco i dati presentati nella prima parte dell’incontro. In continuità con le precedenti edizioni dell’Osservatorio, l’analisi dei bilanci di un campione di 129 aziende tessili comasche particolarmente rappresentative del distretto – analisi svolta per il secondo anno consecutivo dal Centro Studi di Sistema Moda Italia - ha permesso di mettere a sistema, a livello territoriale, i risultati raggiunti durante il 2011, consentendo una valutazione più puntuale delle scelte gestionali operate. Nel 2011 il fatturato segue l’andamento positivo del 2010 e cresce complessivamente del +10,6%. Le torciture evidenziano l’aumento di maggiore intensità (+24% circa), mentre le tinto-stamperie, i converter e le tessiture si attestano tutte intorno ad un tasso del +9%. Un risultato sopra la media ha interessato le aziende verticalizzate, che crescono del +14% circa. Analizzando invece il dato per classe di fatturato, best performer sono risultate le aziende cosiddette grandi, ovvero con un fatturato superiore a 50 milioni di euro, che hanno archiviato il 2011 con un aumento del +15% circa. Secondo l’analisi dei conti economici, le imprese con margini operativi positivi risultano pari all’82% del campione (nel 2010 erano il 77%). La redditività torna positiva, con un Roi (che, si ricorda, misura la remunerazione del capitale investito nella gestione caratteristica dell’azienda) mediamente pari al 5,5%. Il Roi più elevato (14,8%) tocca i converter (meno capitalizzati), mentre le tessiture restano deboli, purché tornino ad essere positive (1,6%). Ai 3,5 milioni di utile messi a segno nel 2010 dal complesso delle aziende a campione, segue un utile complessivo di 27 milioni circa nel 2011, mentre si contrae notevolmente la quota di aziende in perdita. Se nel 2010 rappresentavano il 44% circa del campione, nel 2011 solo il 31% ha chiuso in perdita (contro un buon 69% che ha chiuso, invece, il bilancio in utile). Anche il Roe (che, si ricorda, misura la remunerazione dell’equity, quindi del capitale proprio investito nell’azienda) si conferma positivo e in continuo aumento (+3,7%). Anche in tal caso, le migliori evidenze interessano i converter (Roe pari al 12,3%), mentre le tessiture e le tinto-stamperie presentano un Roe negativo (-1,3% e -4,8% rispettivamente). Con riferimento al credito bancario, per le imprese a campione, il 56% dell’esposizione bancaria totale è costituita da debiti verso le banche a breve termine (esigibili entro l’esercizio successivo), e non manca di rilevare la tendenza verso un riequilibrio tra breve e medio-lungo termine, come risultava nel periodo pre-crisi. Nel 2011, peraltro, i debiti di medio-lungo termine hanno sperimentato un aumento del +30% circa rispetto al 2010, a fronte di un calo del -22% evidenziato dai debiti verso le banche di breve termine. Venendo all’analisi della liquidità aziendale, il capitale circolante netto (da intendersi come differenza tra attivo e passivo corrente) risulta positivo e, proprio nel 2011, ha evidenziato un incremento del +15,2 rispetto al 2010. Con riferimento alla prima parte del 2012, l’export tessile della provincia di Como è cresciuto del +2,0% nel corso del primo semestre raggiungendo quasi 456 milioni di euro; tra i prodotti tessili, best performer i tessuti, in crescita del +6,5%. Di contro, nel medesimo periodo, l’export di prodotti finiti (abbigliamento) ha assistito a un decremento del -4,1%, assestandosi sui 197 milioni di euro. Complessivamente, dunque, l’export di Tessile-abbigliamento della provincia di Como archivia il primo semestre sui livelli del 2011 (+0,1%). Nella seconda parte dell’incontro è stata approfondita la problematica dell’individuazione di efficaci strategie di evoluzione del business aziendale che siano coerenti e ottimali rispetto a un quadro macroeconomico assai complesso da decifrare come quello attuale. Il prof. Massimiliano Serati, docente di Politica Economica all’Università Cattaneo - Liuc di Castellanza, ha evidenziato come sia necessario che le imprese, per adattare con flessibilità i propri piani di sviluppo, sappiano interpretare le dinamiche economiche in atto tramite l’utilizzo di un set limitato, ma altamente significativo, di indicatori economici macro, correlati all’evoluzione della filiera e utili anche alla profilazione di mercati/clienti effettivi e potenziali. Il prof. Alberto Bubbio, docente di Economia Aziendale all’Università Cattaneo - Liuc di Castellanza, ha fornito un chiaro quadro metodologico per recepire a livello aziendale le indicazioni di scenario, incorporandole nei budget che gli imprenditori stanno preparando.  
   
 

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