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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Febbraio 2007
 
   
  AGRICOLTURA: UNA STIMA DI CIRCA 400 MILIONI DI EURO ALLA MONTAGNA NEI PROSSIMI SETTE ANNI. RABBONI: "UN INVESTIMENTO IMPORTANTE PER FAR CRESCERE LE AZIENDE AGRICOLE DEI TERRITORI MONTANI E COLLINARI"

 
   
   Bologna - Il Piano regionale di sviluppo rurale (Prsr) 2007-2013 rilancia l´agricoltura e lo sviluppo della montagna. Saranno circa 400 milioni di euro le risorse pubbliche complessive (Ue, statali e regionali) che andranno a sostenere i territori montani dell´Emilia-romagna nei prossimi sette anni, 150 milioni di euro in più rispetto alla scorsa programmazione. Si tratta di prime stime in quanto il nuovo Prsr (che prevede una dotazione complessiva di 934 milioni di euro di fondi pubblici, di cui circa il 42% andrebbe alla montagna) è ora al vaglio della Commissione di Bruxelles, che ha sei mesi di tempo per esaminarlo e approvarlo definitivamente. Solo dopo si apriranno i bandi. Il 52% del territorio dell´Emilia-romagna è montano (25%) e collinare (27%). L´elevata età media degli agricoltori che operano nelle zone montane e collinari (62 anni secondo i dati Istat 2000), le piccole dimensioni delle aziende agricole (in media 8,2 ettari contro gli 11,2 della pianura), il loro elevato frazionamento (ogni azienda risulta in media formata da 10,7 "corpi" contro i 2 in pianura), l´abbandono delle attività agricole (- 42% negli ultimi dieci anni, con una Superficie Agricola Utile (S. A. U. ) che occupa oggi il 48% del territorio montano), lo scarso ricambio generazionale, "sono alcuni dei dati - ha spiegato l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni - che esemplificano lo svantaggio e la preoccupante situazione di chi fa agricoltura in montagna". "Per questo - ha aggiunto Rabboni - gli agricoltori del nostro Appennino hanno bisogno di un sostegno speciale: nel nuovo Prsr abbiamo destinato alla montagna una parte consistente delle risorse disponibili. Un´occasione unica che non va però sprecata: nei prossimi anni le risorse pubbliche dovranno essere usate come volano per far crescere le aziende agricole di montagna e renderle capaci di camminare con le proprie gambe". Come possono svilupparsi le imprese agricole montane per diventare più autonome? "Crescere nelle dimensioni, rafforzare l´organizzazione della vendita dei loro prodotti, specializzarsi nelle produzioni tipiche e di qualità del nostro territorio, affiancare attività complementari in grado di integrare il reddito degli agricoltori: la produzione di energia da biomasse, il turismo verde, l´enogastronomia", ha spiegato Rabboni. Le risorse del Piano di sviluppo rurale sono distribuite sui quattro "assi" di intervento europei: competitività del settore agricolo forestale, miglioramento dell´ambiente e dello spazio rurale, qualità della vita e diversificazione delle zone rurali e attuazione dell´approccio Leader. Il sostegno alle aree più marginali si concretizzerà in diversi interventi: condizioni di accesso più favorevoli ai finanziamenti (in particolare si prevede di aumentare la percentuale - fino al 45% - di cofinanziamento ai progetti presentati dai territori montani, che potrà arrivare al 50% nel caso di supporto ai giovani agricoltori); aumento delle indennità compensative che riconoscono lo svantaggio dell´agricoltura di montagna (si passerebbe da 80 a 150-200 euro per ettaro di S. A. U. ) con l´ammissione per tutte le tipologie di colture e non limitatamente alla sola zootecnia, per una stima complessiva di 55 milioni di euro su questa misura. Altri 113 milioni di euro sarebbero destinati ai pagamenti agro-ambientali. Specifiche risorse sono previste per la diversificazione delle attività in montagna, in particolare per la produzione di energia. Le stime delle risorse destinate alla montagna sono basate sul numero di domande di contributo presentate da privati, enti pubblici, agricoltori, consorzi, associazioni di categoria e accolte, al 30 giugno 2006, dai territori delle Comunità montane per le diverse misure della programmazione 2000-2006. Il consuntivo 2000-2006 vede accolte 12. 328 domande di contributi (il 50% delle ammissioni complessive) per un importo di oltre 250 milioni di euro, pari al 36% del totale regionale della scorsa programmazione. Rispetto al Piano rurale 2000-2006, il ruolo dei territori nella gestione degli interventi acquista importanza: la maggioranza delle risorse (circa il 65%) verrà infatti gestito dalle Province e dalle Comunità montane, responsabili delle scelte amministrative a livello locale. La valorizzazione delle peculiarità locali e dei singoli territori si sostanzia nel Programma rurale integrato provinciale (Prip), elaborato dalla Province assieme alle Comunità montane con l´obiettivo di armonizzare gli interventi a livello locale ed integrarli con altri interventi. .  
   
 

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