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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Dicembre 2012
 
   
  I PASSI AVANTI DELLA MACROREGIONE ALPINA

 
   
  Torino,  3 dicembre  2012 - “Quanto abbiamo fatto in un anno di collaborazione a favore della strategia macroregionale alpina ci dimostra come assetti istituzionali differenti, lingue e sensibilità diverse non impediscono risultati di successo, se a perseguirli sono quei livelli di governo che rappresentano autenticamente i territori e le loro genti, cioè le Regioni”: è quanto ha affermato il presidente del Piemonte, Roberto Cota, nell’intervento svolto stamani a Bruxelles durante il seminario “La strategia macroregionale alpina: rafforzare le Regioni nel cuore dell’Europa al servizio dell’Unione europea”. “Nel giro di un anno - ha proseguito Cota - i passi fatti perché la Macroregione alpina possa finalmente vedere la luce sono stati notevoli, se pensiamo che sono oltre 30 le Regioni, i Cantoni, le Province che si sono, più o meno formalmente, impegnate a farne parte. Nel gennaio 2012 a Grenoble si sono poste le basi della strategia, individuando un gruppo di Regioni, rappresentativo della composita area alpina, che materialmente redigesse un testo, che è stato poi approvato e sottoscritto a Bad Ragaz a fine giugno. Nel frattempo si sono moltiplicati gli incontri, le prese di posizione - svariate sono state le assemblee legislative regionali che con votazioni assolutamente bipartisan si sono espresse a favore della strategia e sono lieto di poter annoverare tra queste il Consiglio regionale del Piemonte - e le iniziative a sostegno della Macroregione. Il tema si è di fatto imposto all’ordine del giorno della politica delle nostre Regioni, anche in quegli ambiti che non da subito hanno manifestato entusiasmo nei confronti del progetto e credo che dopo la Conferenza di Innsbruck dello scorso ottobre sarà difficile rimuoverlo”. Il presidente Cota ha però anche sottolineato che “ci sono tuttavia dei ‘ma’ che non possiamo non segnalare: mancano poco più di due settimane al Consiglio europeo del 14 dicembre, che potrebbe segnare l’avvio della procedura formale di approvazione della strategia e dobbiamo rimarcare l’assenza di manifestazioni di sostegno altrettanto chiare e nette da parte di Italia e Germania. Per quanto riguarda l’Italia, posso citare le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha espresso il suo appoggio alla strategia e si è impegnato ad interessare in tempi stretti il presidente Monti della questione. In proposito, non posso che auspicare che un ruolo positivo possa essere svolto anche dal presidente della Repubblica francese, François Hollande, nel corso del vertice bilaterale italo-francese che si terrà a Lione lunedì prossimo”. Cota ha poi fatto riferimento al vertice sul bilancio europeo 2014-2020: “Si è trattato di un fallimento annunciato, non tanto perché le posizioni dei diversi Stati membri erano troppo distanti, ma perché è la struttura stessa di questi vertici che è fallimentare. Ormai gli Stati non riescono più ad avere un ruolo positivo e propulsivo né verso l’Europa - che invece ingessano e rallentano nella sua azione - né nei confronti dei propri cittadini, segnando una distanza che è ormai davvero abissale e incolmabile tra i loro riti ottocenteschi e le esigenze dei territori che stentano a governare”. Il presidente ha concluso definendo la Macroregione alpina "un processo che necessariamente dovrà schivare una serie di ostacoli, come, ad esempio, quello rappresentato da chi non ha ancora compreso la portata storica e politica del progetto o chi pensa che il futuro dell´Europa non sia dei popoli e dei territori, ma ancora quello dei vecchi Stati nazionali . Se si chiede ad un imprenditore piemontese, valdostano, lombardo o veneto cosa pensi della situazione che stanno vivendo, risponderà che il problema è un sistema fiscale che non consente di essere competitivi. Invece, ci sono altre realtà nella Ue e all´interno di quest´area omogenea che ricade nella Macroregione alpina che hanno dei sistemi fiscali che consentono alle imprese di essere competitive.".  
   
 

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