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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Dicembre 2012
 
   
  SANITÀ, L’EMILIA ROMAGNA SI PREPARA AI TAGLI 2013

 
   
   Parma, 3 dicembre 2012 – 262 milioni di euro, è questa la cifra da capogiro che si prevede (salvo le incertezze ancora presenti) verrà “sottratta” alla sanità Emiliano Romagnola nel 2013 secondo la spending review del governo, una manovra complessivamente insostenibile, è stato ricordato da più parti, alla quale però non ci può sottrarre. Ed è quello che farà la Regione Emilia-romagna con una serie di scelte che si stanno concertando e decidendo in queste settimane e che riguardano la definizione degli ambiti in cui agire, ovvero: tariffe, turnover del personale dipendente, volumi delle incentivazioni, oltre all’applicazione della misura imposta con la spending che prevede un -5% sulle spese per beni e servizi già nel 2012. Un vero e proprio “Piano straordinario di sostenibilità per il 2013” secondo l’assessore regionale alla Sanità Carlo Lusenti che questa mattina in Provincia a Parma su invito del presidente Vincenzo Bernazzoli è intervenuto all’Assemblea della Conferenza territoriale sociale e sanitaria. “Non vogliamo si mettano in discussione le linee fondamentali del nostro sistema sanitario universalistico - ha detto Bernazzoli aprendo l’incontro -. Questa è una Provincia che sulla sanità ha dato prova di maturità e serietà, siamo disponibili a pensare all’innovazione e al cambiamento” . Lusenti ha cominciato dalla questione su cui si concentra ancora tanta attenzione: quella dei posti letto, indicatore fuorviante e sbagliato secondo l’assessore regionale, non utile per capire la vera dimensione dei problemi che la sanità si trova ad affrontare. La discussione sulla riorganizzazione e il decreto nazionale sugli standard ospedalieri (prevista dalle misure di spendine review) ha infatti subito uno slittamento, spiega Lusenti, il documento di programmazione che andava adottato dalla Conferenza Stato-regioni entro il 31 ottobre è ancora solo in bozza e se ne parlerà a febbraio o marzo. “Abbiamo tempo per discutere e confrontarci su questioni non ancora definite e che distraggono dalla vera emergenza: la situazione del 2013 ” – ha detto Lusenti ripercorrendo i tagli operati con le ultime due finanziarie del governo Berlusconi e ora con il decreto sul contenimento della spesa e la legge di stabilità (anche se ancora in discussione). “Non è il primo anno che facciamo fatica, in questi anni abbiamo ridotto le spese efficientando non tagliando, ora però siamo a punto di svolta”. Già perché la spending review ha ridotto per la prima volta il valore assoluto del Fondo sanitario nazionale, fino ad oggi incrementato annualmente col valore dell’inflazione, una misura che durerà tutto il triennio e che determina per la sanità “una condizione insostenibile- dice Lusenti - perché i costi non si fermano”. La Regione Emilia Romagna è una delle poche Regioni che, oltre alla quota del Fondo nazionale, finanzia la sanità con proprie risorse, 150mln di euro che l’ente ha confermato anche nel bilancio per il 2013. “Non ci lasciamo trascinare da una visione economicista, il nostro lavoro va avanti e se entriamo in questa tempesta perfetta noi sappiamo dove vogliamo andare”. Ma la prospettiva insieme alla visione di una sanità fatta di diritti, coesione sociale, qualità dei servizi, da sola non basta a governare i tagli del 2013. Non ci sarà aumento di tasse, né ticket, né tagli di servizi, né costi fuori bilancio ma scelte adottate sulla base di alcuni principi e azioni efficaci in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte: i territori, le categorie professionali, il sistema dei produttori, le organizzazioni delle Aziende sanitarie. Parti non uguali “perché i risultati ottenuti devono essere riconosciuti – sottolinea Lusenti - ma la capacità di questo nostro sistema sanitario è già disponibile e siamo in grado di declinare il nostro contributo”. Le quattro leve su cui si pensa di agire e le modalità per farlo (tariffe, turnover, incentivazioni e riduzione spese per beni e servizi) sono in questi giorni in discussione sui tavoli della concertazione avviata nel settore dalla Regione con l’obiettivo di essere operativi per il 2 gennaio 2013. “Ce la dobbiamo fare – dice ancora Lusenti – affrontiamo queste difficoltà con aziende da tempo solide e bilanci in equilibrio e con un sistema che ha dato ampia prova di sé”. Alla discussione sono giunte sollecitazioni dai sindaci Stefano Bovis (Langhirano), i presidenti dei Comitati di distretto Paolo Bianchi (Sud est), Maria Cristina Cardinali (Valli Taro e Ceno) e Marilena Pinazzini (Fidenza), il presidente dell’Ordine dei Medici Pierantonio Muzzetto. Presenti oltre ai direttori generali delle due aziende Massimo Fabi (Ausl) e Leonida Grisendi (Azienda Ospedaliero universitaria), rappresentanti degli enti locali, del sindacato, dell’Università.  
   
 

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