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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Dicembre 2012 |
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ABIRATERONE ACETATO: PARERE POSITIVO DALL’EMA PER IL TRATTAMENTO DEL CARCINOMA PROSTATICO METASTATICO PER I PAZIENTI NON ANCORA TRATTATI CON CHEMIOTERAPIA
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Beerse, Belgio, 5 dicembre 2012 – Janssen ha annunciato che il Comitato per la valutazione dei Farmaci per Uso Umano (Chmp) dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha espresso parere positivo all’approvazione di abiraterone acetato in monosomministrazione giornaliera per via orale, in associazione a prednisone o prednisolone, come trattamento del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCrpc) in adulti asintomatici o lievemente sintomatici, non ancora sottoposti a chemioterapia dopo il fallimento della terapia di deprivazione androgenica tradizionale. Se ratificata dalla Commissione Europea, la raccomandazione del Chmp si tradurrà nell’ampliamento delle indicazioni terapeutiche di abiraterone acetato, attualmente approvato in Europa e già in commercio nella maggior parte dei paesi per l’uso in associazione a prednisone/prednisolone come trattamento del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione, in pazienti in cui la chemioterapia con docetaxel non ha arrestato l’avanzamento della malattia. A febbraio 2012 un Comitato Indipendente di Monitoraggio dei Dati (Idmc) aveva raccomandato, all’unanimità, di aprire il cieco dello studio di Fase Iii Cou-aa-302 [i], su cui si fonda la raccomandazione del Chmp, sulla base di un’analisi programmata in cui erano state osservate differenze significative di sopravvivenza libera da progressione della malattia basate su reperti radiologici e un trend di aumento della sopravvivenza complessiva con abiraterone acetato. Sulla base dei risultati osservati, il Comitato Idmc aveva altresì raccomandato che ai pazienti nel braccio di controllo venisse somministrato il trattamento con abiraterone acetato. In quello studio, i pazienti nel braccio abiraterone acetato avevano anche dimostrato una differenza statisticamente significativa per tutti gli endpoint secondari rispetto ai pazienti nel braccio di controllo. Il Chmp è il Comitato responsabile della valutazione scientifica dei farmaci per i quali viene richiesta l’autorizzazione alla commercializzazione nell’Unione Europea. Il parere positivo del Chmp è stato inoltrato alla Commissione Europea per l’iter approvativo. Janssen prevede che la decisione della Commissione giunga agli inizi del 2013. “Il parere positivo ci avvicina al momento in cui abiraterone acetato potrà essere impiegato in fase precoce nei pazienti con carcinoma avanzato, rispondendo così a un bisogno terapeutico ancora non soddisfatto – ha dichiarato Jane Griffiths, Presidente Janssen Responsabile per Europa, Africa e Medio Oriente - Se verrà approvato, l’ampliamento delle indicazioni offrirà ai pazienti con carcinoma prostatico resistente alla castrazione una nuova opzione, particolarmente importante non solo per le prospettive di maggiore sopravvivenza, ma anche di ritardo della necessità di chemioterapia e contributo al miglioramento della qualità di vita dei pazienti.” Lo studio Cou-aa-3021² Lo studio di Fase Iii internazionale, randomizzato, in doppio cieco, ha valutato abiraterone acetato associato a prednisone rispetto a placebo più prednisone in 1.088 pazienti asintomatici o lievemente sintomatici, con carcinoma prostatico resistente alla castrazione e non ancora sottoposti a chemioterapia. I pazienti sono stati randomizzati con rapporto 1:1 per ricevere abiraterone acetato 1.000 milligrammi (mg) in somministrazione orale unica giornaliera più prednisone 5 mg due volte/die, o placebo più prednisone 5 mg due volte/die. Gli endpoint co-primari dello studio erano sopravvivenza libera da progressione della malattia basata su reperti radiologici e sopravvivenza complessiva. Cou-aa-302 è stato il primo studio randomizzato a dimostrare un beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione della malattia sulla base dei risultati radiologici e un trend positivo nell’aumento della sopravvivenza complessiva in questa popolazione di pazienti. I risultati di questo studio sono stati presentati al 48° Congresso Annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco) a giugno 2012. I risultati dello studio hanno evidenziato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione della malattia sulla base dei risultati radiologici (rPfs) nel braccio abiraterone acetato associato a prednisone rispetto al braccio placebo più prednisone (controllo). Il valore mediano di rPfs nel braccio di controllo è stato di 8,3 mesi, mentre al momento dell’analisi finale dello studio non era ancora stato raggiunto nel braccio abiraterone acetato . La differenza tra i due bracci è risultata statisticamente significativa (p <0,0001) determinando la riduzione del 57% del rischio di progressione (Hazard Ratio (Hr) 0,43, intervallo di confidenza (Ic) al 95%: [0,35; 0,52]). In aggiunta, i pazienti trattati con abiraterone acetato associato a prednisone hanno dimostrato una sopravvivenza complessiva prolungata rispetto a quelli nel braccio di controllo (Hr=0,752; Ic al 95%: 0,606; 0,934. Il valore mediano di sopravvivenza complessiva non era ancora stato raggiunto nel braccio abiraterone acetato per la maggiore lentezza della progressione della malattia nel braccio abiraterone acetato rispetto al braccio di controllo, in cui il valore mediano di sopravvivenza complessiva è stato di 27,2 mesi; Hr=0,75; Ic al 95%: [0,61, 0,93], p=0,0097. Al momento dell’analisi intermedia, non era stata raggiunta la significatività statistica). Endpoint Secondari² Il trattamento con abiraterone acetato associato a prednisone ha anche dimostrato un vantaggio significativo negli endpoint secondari dello studio rispetto al braccio di controllo, in particolare: Prolungamento del tempo all’uso di oppiacei per il controllo del dolore oncologico: il tempo mediano non era ancora stato raggiunto nel braccio abiraterone acetato ed era invece di 23,7 mesi nel braccio di controllo (Hr=0,69; Ic al 95%: [0,57; 0,83]; p=0,0001). Prolungamento del tempo all’inizio della chemioterapia citotossica per il carcinoma prostatico: 25,2 mesi nel braccio abiraterone acetato contro 16,8 mesi nel braccio di controllo (Hr=0,58 [Ic al 95%: 0,49; 0,69]; p<0,0001). Prolungamento del tempo al deterioramento del performance status: 12,3 mesi nel braccio abiraterone acetato contro 10,9 mesi nel braccio di controllo (Hr=0,82; Ic al 95%: [0,71; 0,94]; p=0,0053) per un aumento di un punto o più del punteggio Ecog, una misura standard utilizzata per valutare lo stato di funzionalità del paziente e correlato alla prognosi. Prolungamento del tempo all’aumento del Psa: 11,1 mesi per il braccio abiraterone acetato contro 5,6 mesi per il braccio di controllo (Hr=0,49; Ic al 95%: [0,42; 0,57], p<0,0001), sulla base dei criteri Pcwg2. Risultati di Sicurezza² I pazienti nel braccio abiraterone acetato hanno manifestato più eventi avversi di grado 3 e 4 rispetto a quelli nel braccio di controllo, tra cui problemi cardiaci (6% contro 3%), ipertensione (4% contro 3%) e aumenti di alanina aminotransferasi (Alt) e aspartato aminotransferasi (Ast) (rispettivamente 5,4% contro 0,8% e 3,0% contro 0,9%). L’evento avverso più comune osservato nello studio è stato la spossatezza. Il carcinoma prostatico viene definito “metastatico resistente alla castrazione” quando metastatizza, ovvero si diffonde ad altre parti dell’organismo, e progredisce nonostante i valori sierici di testosterone vengano mantenuti al di sotto dei livelli di castrazione dalla terapia ormonale classica³. La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile che si trova sotto la vescica, circonda parzialmente l’uretra, e interviene nella produzione del liquido seminale. Il tumore della prostata in taluni casi avanza lentamente, ma, a seconda di diversi fattori, tra cui caratteristiche specifiche del paziente e del tumore, può anche avanzare molto velocemente e diffondersi ampiamente⁴. Nel 2008, in Europa, sono stati stimati 370.000 nuovi casi di carcinoma prostatico, con una mortalità di quasi 90.000 persone. |
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