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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Dicembre 2012 |
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GENOVA, MEDITERRANEO: RIPARTONO CRESCITA E IMPORTAZIONI
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Genova, 5 dicembre 2012 - Presentato lo scorso 30 novembre a Palazzo della Borsa, nell’ambito del convegno “La nuova evoluzione delle economie del Mediterraneo”, il rapporto 2012 dell’Osservatorio sull’Economia dei Paesi della Costa Sud del Mediterraneo che propone l’istantanea della situazione economica in Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto. Dall’analisi effettuata da Amedeo Amato, direttore dell’Istituto di Economia Internazionale, emerge la conferma che l’export è la chiave per la ripresa economica dell’Italia e dei paesi dell’area Euro, dove la domanda interna si conferma stagnante. I Paesi del Nord Africa, nonostante la battuta di arresto successiva alle primavere arabe, negli ultimi anni hanno rappresentato una delle destinazioni preferite delle esportazioni italiane ed europee, in particolare per quanto riguarda i settori: siderurgia, metallurgia, meccanica, elettronica, e tale tendenza si è mantenuta anche dopo le rivolte. Secondo Amedeo Amato, “già nel 2012 la crescita del Pil nei 5 Paesi oggetto dello studio (Algeria, Egitto, Libia, Marocco e Tunisia) si assesta sul 3%, a fronte della diminuzione dello 0.5% nell’area Euro, e il divario è destinato ad aumentare quanto più rapidamente si raggiungerà la stabilità politica dell’area. Le importazioni, comprese quelle dall’Italia, cresceranno a tassi anche superiori alla crescita del Pil: ecco perché alle imprese italiane conviene puntare sul Nord Africa”. “Da dieci anni – ricorda Paolo Odone – Regione, sistema camerale e associazioni di categoria, attraverso Liguria International, accompagnano le imprese genovesi e liguri sui mercati internazionali. Ma mai come in questo momento l’export si è rivelato così strategico per la nostra economia: anche per tale ragione oggi abbiamo voluto ricordare questo importante traguardo, consegnando al presidente Franco Aprile un riconoscimento per il lavoro svolto”. I lavori, moderati da Mimmo Candito, inviato de La Stampa esperto di politica internazionale e presidente italiano di Reporter Senza Frontiere, sono proseguiti con l’intervento di Giuseppe Tripoli, capo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del Ministero dello sviluppo economico, nonché “Mister pmi” (garante per le piccole e medie imprese) che ha tracciato il quadro della nuova governance del sistema paese nel campo dell’internazionalizzazione, con un focus sul Mediterraneo. Secondo Tripoli, il Governo sta facendo una riorganizzazione complessiva degli strumenti a disposizione delle imprese che vogliono andare all’estero. Tale riorganizzazione passa, prima di tutto, per la legge che consente di rafforzare la patrimonializzazione di queste imprese, poi per la nuova cabina di regia delle reti di supporto all’interno (sistema camerale) e all’estero (ambasciate), poi ancora per gli strumenti finanziari (Simest e Sace) che sono stati pensati per supportare grandi imprese e oggi si devono adattare a una realtà in cui sono le pmi ad andare all’estero e, infine, passa attraverso azioni tese a favorire gli investimenti esteri in Italia. A seguire l’approfondimento di Valeria Talbot, responsabile progetto Mediterraneo e Medio Oriente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale di Milano (Ispi) sulle prospettive di stabilizzazione politica del Nord Africa e, in chiusura, l’intervento di Vittorio Sandalli Vice Direttore centrale per l’internazionalizzazione del sistema paese e le autonomie territoriali del Ministero per gli Affari Esteri. Per finire, la consegna dei premi “Francesco Manzitti" ed "Economia Internazionale", che ogni anno Camera di Commercio di Genova e Istituto di Economia Internazionale assegnano all’imprenditore e all’economista che si sono distinti nel campo dell’internazionalizzazione, e che per il 2012 sono andati rispettivamente a Lorenzo Banchero e Mario Deaglio. "Lorenzo Banchero – commenta Paolo Odone – è l’archetipo dell´imprenditore genovese di successo, partito dallo scagno di un´agenzia marittima per approdare nelle maggiori piazze finanziarie internazionali: le sue riflessioni su sessant’anni di lavoro nei trasporti marittimi sono esemplari per i giovani che oggi cominciano a fare impresa ". Mario Deaglio, ex direttore del Sole 24 ore e oggi opinionista de La Stampa e ordinario di Economia Internazionale all’Università di Torino ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “La crisi: come ci siamo entrati, come ne usciremo”. Secondo Deaglio la crisi inizia quando si interrompe il “circolo virtuoso della globalizzazione” innescato dall’espansione economica asiatica successiva alla guerra del Vietnam e responsabile anche dell’espansione produttiva americana degli anni ’90 e 2000. La crisi globale è la risultanza di fenomeni finanziari, reali e politico sociali (che comprendono, fra l’altro, il declino dei grandi partiti politici in Europa) e si ripercuote sulle finanze pubbliche dei singoli paesi. Gli scenari possibili del dopo-crisi, secondo Deaglio, sono tre: un rapido ritorno al trend precedente(“elastico di Friedman”), un recupero di una crescita veloce ma non del terreno perduto (“cicatrice permanente”) o un calo stabile della velocità di crescita (“modello Giappone”). |
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