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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Dicembre 2012
 
   
  GLI SCIENZIATI ESORTANO I PROFESSIONISTI DELLA SICUREZZA ALIMENTARE A NON TRASCURARE I SOCIAL MEDIA

 
   
  Considerando che sono circa due miliardi gli utenti di Internet nel mondo, una ricerca scientifica ha spiegato perché i professionisti della sicurezza alimentare non si possono permettere di respingere l´uso dei social media come strumento di comunicazione. L´articolo scientifico, intitolato "The use of social media in food risk and benefit communication", è stato pubblicato nell´importante rivista internazionale Trends in Food Science and Technology. Gli autori sono ricercatori dell´Università di Gand in Belgio, dell´University College di Dublino in Irlanda e di una società di comunicazione nel Regno Unito. La loro ricerca in questo campo è parte del progetto Foodrisc ("Food Risk Communication - Perceptions and communication of food risk/benefits across Europe"), che è finanziato nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) della Commissione europea. I ricercatori ritengono che si stiano aprendo molte opportunità per i comunicatori del settore dei rischi alimentari grazie alla grande varietà di applicazioni dei social media e all´ambiente digitale. Come conseguenza, gli utenti dei social network svolgono un ruolo fondamentale come divulgatori delle informazioni su rischi e benefici alimentari. Quindi, per i professionisti del settore alimentare, essere in grado di monitorare le conversazioni online potrebbe fornire una migliore comprensione di come gli utenti percepiscono le questioni alimentari. Questo permette inoltre di individuare e seguire le questioni incombenti e i dibattiti in corso su argomenti come ingegneria genetica e clonazione animale. Tuttavia, a causa dell´ampio panorama dei social media, spesso essi possono essere visti come un campo minato disseminato di informazioni inaccurate o fuorvianti. Lo studio spiega che è qui che i comunicatori dei rischi alimentari devono essere attivi sui social media. Questo potrebbe efficacemente aumentare la loro visibilità per il grande pubblico e i principali creatori di opinione (ovvero blogger popolari e giornalisti) e aiutare a fare sì che i professionisti alimentari si affermino come fonti interattive attendibili di informazioni, permettendo una comunicazione tempestiva con il pubblico. Avere una presenza nei social media, affermano i ricercatori, è fondamentale allo scopo di affrontare e correggere rapidamente sviluppi contenenti inesattezze e disinformazione, ostacolando così la diffusone di notizie errate. Questo è particolarmente importante nelle situazioni di crisi alimentare, quando i social media si possono prestare all´allarmismo e creare panico e isteria potenzialmente immotivati. Un coinvolgimento attivo con i social media, in particolare il monitoraggio continuo e la correzione di informazioni sbagliate, probabilmente richiederà un considerevole sforzo, risorse e spesa a lungo termine (tempo ed efficacia in termini di costo di diversi strumenti popolari sui social media sono classificati come basso, medio o alto nello studio). Commentando le conclusioni dell´analisi, il coordinatore del progetto di ricerca Foodrisc, il professor Patrick Wall, ha detto: "La tendenza vede sempre più imprese private che investono nei social media. Altri comunicatori di rischi e benefici alimentari, come le autorità per la sicurezza alimentare, sono state lente nell´usare i social media e c´è una reale necessità di sfruttare questa risorsa, in modo da farla diventare uno strumento produttivo per la comunicazione riguardante rischi e benefici alimentari". I ricercatori concludono che la diffusione di informazioni non è l´unico compito dei comunicatori dei rischi alimentari in periodi di crisi. Un´organizzazione che si assume la responsabilità o che esprime solidarietà durante una crisi è considerata più onorevole e comprensiva. Le applicazioni dei social media sono particolarmente utili in questo campo poiché danno la possibilità di comunicare e interagire direttamente con il pubblico. Per maggiori informazioni, visitare: Consiglio europeo di informazione sull´alimentazione: http://www.Eufic.org  Rivista Trends in Food Science and Technology: http://www.Sciencedirect.com/science/article/pii/s0924224412002142  Progetto Foodrisc: http://www.Foodrisc.org    
   
 

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