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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2012
 
   
  BOLZANO, RELAZIONE AL BILANCIO DI DURNWALDER: PIÙ SPAZI DI MANOVRA PER PROVINCIA, CITTADINI, IMPRESE

 
   
   Bolzano, 10 dicembre 2012 - Aumentare il margine di manovra dei cittadini, delle imprese e dell’ente pubblico: questo l’obiettivo principale che la Giunta provinciale persegue con la bozza del bilancio di previsione 2013 e che intende raggiungere attraverso la diminuzione della pressione fiscale, riorganizzazione e risparmi mirati, la riduzione della burocrazia. Lo ha spiegato oggi (6 dicembre) il presidente Luis Durnwalder illustrando la relazione programmatica al bilancio 2013. E facendo anche autocritica. Nella relazione al bilancio letta nell´aula del Consiglio provinciale a Bolzano il presidente Durnwalder ha esordito con una rivisitazione dell´anno segnato dalle date 72:92:12 e che ha celebrato due tappe storiche dell´autonomia altoatesina: i 40 anni del secondo Statuto di autonomia e i 20 della chiusura della controversia tra Italia e Austria: "Ma diciamoci la verità: in quest´anno non ci è rimasto molto tempo per festeggiare e anche lo stato d´animo non è stato sempre di festa", ha osservato Durnwalder. A rovinare il clima sono sopraggiunti i diktat sul risparmio e gli attacchi profondi all´autonomia speciale del governo Monti, ma Durnwalder ha precisato: "Anche noi - e va detto con estrema chiarezza - abbiamo contribuito in maniera sostanziale a un clima dimesso anziché festoso. In queste settimane e mesi purtroppo raramente abbiamo attirato l´attenzione della pubblica opinione con notizie positive." Come esempio eclatante Durnwalder ha citato la vicenda dell´energia elettrica: "Se il cittadino non può più confidare in una gestione secondo tutte le regole delle questioni importanti per lui e per la società, se non può più confidare che la legge venga rispettata e tutti i dubbi eliminati, ha ogni buon diritto di chiederne conto ai responsabili politici e di essere insoddisfatto dei suoi rappresentanti." Dal 2012 quindi l´autonomia non esce rinvigorita bensì ammaccata, e anche questo risultato non va ascritto solo al governo Monti: "In Alto Adige non abbiamo mostrato il necessario rispetto della nostra autonomia: l´abbiamo difesa verso l´esterno con le unghie e con i denti, ma l´abbiamo danneggiata dall´interno, scuotendone le fondamenta. Perché queste fondamenta non si chiamano - non si chiamano solo - Trattato di Parigi e Statuto di autonomia, ma anche onestà, Stato di diritto, morale, trasparenza, apertura, impegno e abnegazione", ha scandito il Presidente della Provincia. Dopo questo excursus Durnwalder è entrato nel dettaglio della bozza del bilancio provinciale 2013, in calo di "solo" il 2,2% malgrado la crisi e il quadro generale negativo. Con questo bilancio la Giunta vuole garantire nuovi stimoli per rilanciare l´economia, "con investimenti pubblici, certamente, ma soprattutto aumentando i margini di manovra finanziari delle imprese e delle famiglie. E ciò comporta una riduzione della pressione fiscale che oggi pesa in misura quasi insostenibile sulle spalle di tutti", ha spiegato Luis Durnwalder. In concreto: agevolazioni e esenzioni su Irpef e Irap, ad esempio per le start up che possono creare nuova occupazione in Alto Adige. Oltre a quello di imprese e famiglie, va ampliato anche lo spazio di manovra dell´ente pubblico: a tale proposito Durnwalder ha illustrato le misure per la riorganizzazione dell´amministrazione e i progetti per una semplificazione complessiva della burocrazia, che consentiranno di recuperare risorse preziose da investire in altre priorità, che sono il sostegno all´istruzione, alla ricerca e innovazione, all´export. La parte finale della relazione 2013, l´ultima della legislatura, ha lasciato spazio a un personale bilancio del Presidente: "Con quella attuale ho quasi raggiunto la cifra della doppia dozzina di relazioni al bilancio davanti a questo plenum. È contemporaneamente anche l´ultima, come tutti sapete, motivo per cui permettetemi di rivolgere uno sguardo all´indietro." Il suo impegno da Presidente della Provincia dal 1989, ha ricordato Durnwalder, è stato quello di "far recuperare terreno all´Alto Adige in tutti i settori. Per questo agli inizi degli anni 90 abbiamo trasformato l´Alto Adige in un grande cantiere, in senso letterale ma anche traslato." Un laboratorio diventato visibile nello sviluppo dell´autonomia come nell´istruzione, nel sociale e nella sanità, nell´ambiente e nelle infrastrutture, nella cultura e nella mobilità. E in tutti i settori oggi non solo l´Alto Adige ha agganciato le altre Regioni, ma è salito fino ai vertici tra le aree europee. "Ciò che più mi stava a cuore, però, era la pacificazione tra i gruppi linguistici", ha precisato il Landeshauptmann. "Sono quindi particolarmente soddisfatto di vivere oggi, giorno dopo giorno, in una terra in cui i miei figli e nipoti possono crescere senza restrizioni etniche, in cui non si registra più la formazione di gruppuscoli etnici, in cui gli scontri di matrice etnica sono diventati l´eccezione." Questa pacificazione stabile, secondo Durnwalder, è cresciuta dal basso e non è stata imposta dall´alto: "Non dovermi più preoccupare per questa convivenza è la cosa più bella che porterò con me di questa carriera politica", ha dichiarato il Presidente. Una confessione che però non mette la parola fine alla sua relazione al bilancio né al suo impegno politico, ha voluto chiarire Luis Durnwalder: "Non devo ancora occuparmi di questa eredità. Io sono ancora qui e abbiamo davanti a noi un anno di duro lavoro, che inizierà al più tardi la prossima settimana con la discussione sul bilancio."  
   
 

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