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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Dicembre 2012 |
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TARTUFI: NUOVA LEGGE RAFFORZERÀ FILIERA PRODUTTIVA ABRUZZO PUNTA FORTEMENTE SU INNOVAZIONE E SPECIALIZZAZIONE
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Pescara - "Il progetto di Legge sui tartufi che sarà portato domani in Consiglio regionale è frutto di un grande confronto, portato avanti in questo ultimo anno e mezzo, dalla Direzione Politiche agricole che ha recepito le istanze di tutto il mondo micologico abruzzese che vede al suo interno 6.000/7.000 tartufai. Voglio ricordare a coloro che oggi polemizzano, che le Associazioni più rappresentative hanno sollecitato a più riprese l´approvazione di questa normativa che costituisce un´opportunità di crescita e consolidamento per tutto il settore adeguandolo ai rinnovati scenari". E´ quanto dichiara l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, che coglie l´occasione per replicare alle dichiarazioni dei rappresentanti dell´Alirta, Associazione libera raccolta tartufi, che "hanno avuto - sottolinea Febbo - numerose occasioni per avanzare le loro istanze e solo oggi, quando la Legge è finalmente giunta in Consiglio, si affrettano a polemizzare ed annunciare battaglia. Trovo che questo sia un atteggiamento discutibile e tutt´altro che costruttivo". "L´abruzzo - prosegue l´assessore regionale - in quanto a produzione di tartufi è la seconda regione d´Italia alle spalle del gigante umbro. La nuova legge che disciplina raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi, punta a rafforzare in modo significativo tutta la filiera produttiva con l´obiettivo di incentivare nuove e concrete possibilità di creare reddito, ciò che in passato non avveniva. Puntiamo a creare le basi per una effettiva specializzazione in modo che il tartufo, così come è avvenuto per altre nostre eccellenze, si consolidi e diventi un prodotto tipico abruzzese. Stiamo lavorando per uscire definitivamente dalle secche di una commercializzazione che a livello nazionale è dominata dai pregiati tuberi dell´Umbria e del Piemonte rispetto ai quali i nostri prodotti non hanno nulla da invidiare. E´ bene precisare che per quanto riguarda l´aumento della quota del pagamento dei tesserini, che ritengo rappresenti un importo minimale rispetto a quanto movimenta il mercato dei tartufi, le nuove risorse saranno destinate alle politiche di valorizzazione, compatibilmente a quanto previsto dal nuovo progetto di legge nazionale. I proprietari delle tartufaie coltivate non sono tenuti a pagare anche in virtù di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale che ha previsto la distinzione tra chi coltiva, e quindi ha fatto un investimento per una vera e propria attività economica, e chi invece raccoglie i tartufi nei terreni incolti e nei boschi. Il Creat, Centro Regionale Tartuficoltura, inoltre, rappresenta una struttura di pregio per l´Abruzzo, basti vedere le numerose e prestigiose pubblicazioni a livello nazionale, in quanto permette a tutto il settore di crescere dal punto di vista qualitativo. Il suo laboratorio di Casoli svolge le analisi sulle piante prodotte nel vivaio dell´Aquila e per i tanti privati che le richiedono". "Per quanto concerne la reversibilità - conclude Febbo - è doveroso sottolineare che la nuova Legge che è andata a modificare la n.227/2001 stabilisce che dopo 15 anni i boschi possono ritornare ad essere terreni agricoli". |
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