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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Febbraio 2007
 
   
  PIERS FACCINI, IL PUPILLO DI BEN HARPER, PER LA PRIMA VOLTA IN COCNERTO A NAPOLI, IN ESCLUSIVA PER IL SUD ITALIA

 
   
  Napoli, 22 febbraio 2007 - Venerdì 23 febbraio comincia la seconda edizione di “Musicadaltrevoci - iniziativa contro il sistema della camorra”, festival ideato e prodotto da Sasquatch, Identità Sonore, Napolirock, Ufficio K e Stella Film, con il contributo della Provincia di Napoli e dell’assessorato comunale al Turismo. La rassegna è il primo progetto musicale che aderisce a un ordine del giorno del Consiglio provinciale di Napoli «che vuole, anche attraverso la cultura e l’intrattenimento, diffondere la volontà di costruire una Napoli normale, civile, che possa esser vissuta sera dopo sera». Sarà il cantautore anglo-italiano Piers Faccini ad inaugurare il ciclo di quattro concerti (Mario Venuti, Paolo Benvegnù e Riccardo Sinigallia) ospitati presso la sala 1 del Cinema Moderissimo di Napoli. Bluesman, pittore, cantautore, Piers Faccini è un artista dai molti volti e dai molti talenti. È italiano di padre, inglese di madre, francese per scelta, partenopeo per amore (la compagna è di Napoli, e tra i suoi idoli c’è Roberto Murolo). Qualcuno lo definisce cartografo del cuore, per la sua capacità di disegnare luci e ombre delle emozioni umane. Le canzoni, Piers ha cominciato a comporle quando aveva 15 anni, ma il suo interesse primario era all´epoca la pittura: a 20 anni espone per la prima volta i suoi quadri in pubblico. E a metà degli anni Novanta, quando stava ancora a Londra, costituisce assieme alla poetessa Francesca Beard una band chiamata Charley Marlowe, alla quale si uniranno poi il chitarrista Lucas Suarez e il percussionista Frank Byng. I quattro registrano con la label indie Slowfoot il fortunato Ep “This Could Be You”, diventando oggetto di culto nel circuito indipendente londinese. Al tempo stesso, Piers riprende a esporre e a vendere i suoi quadri, continuando comunque a comporre musica, soprattutto colonne sonore per film e documentari per Bbc e Channel 4. Ma la sensibilità e il suo talento come cantautore hanno lasciato il segno e richiamano l´attenzione di altri artisti, che invocano una sua collaborazione o addirittura gli chiedono di scrivere e comporre per loro: è così che nascono i brani per Dj Shalom, la canzone “Bob Nelson” per il disco “Ragalet” del chitarrista Sébastien Martel e “Circle Around” che Vincent Segal inserisce in “T-bone Guarnerius”. Proprio Segal, ricambia sentitamente il favore producendo l´intero album d´esordio di Piers Faccini che nel frattempo, insoddisfatto di far parte di un gruppo, si decide ad abbracciare la carriera solista. Il risultato è "Leave No Trace", disco che viene pubblicato dalla label Bleu Electric nel 2004. È un seducente concentrato di autentiche emozioni, tradotte in musica con grande sensibilità e intelligenza. Ogni canzone è una sorta di quadro in cui vengono raffigurati - sia attraverso i testi, tutti in lingua inglese, che le musiche, viaggi dell´anima e dilemmi d´amore. Dopo le atmosfere modern jazz del suo primo album, nel 2006 arriva “Tearing Sky” prodotto da Jp Plunier (Ben Harper, Jack Johnson). Il secondo lavoro del cantautore è il frutto di una personalità ben definita, in grado di appropriarsi di influenze delle più varie, dal cantautorato classico alla world music, con uno stile raffinato e riconoscibile. Il disco gode della partecipazione di Ben Harper (cori in “Each wave that breaks”), Inara George, Juan Nelson (basso), Adam Topol (batteria), Chris Darrow (mandolino) e del maliano Ballakè Sissoko (kora). Su queste basi, Piers ha scritto, composto e cantato tutti i brani, suonando le chitarre, l’“er-hu” ( un violino cinese), l’armonica e l’harmonium. .  
   
 

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