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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Febbraio 2007
 
   
  LO SCRITTORE ALAIN GERARD SLAMA A ROMA E MILANO IL 27 E 28 FEBBRAIO PER PRESENTARE IL SUO ULTIMO LIBRO “LA REGRESSIONE DEMOCRATICA”: SE L´ INDIVIDUALISMO TRIBALE FERMA IL PROCESSO DI CIVILIZZAZIONE ILLUMINISTA

 
   
  Milano, 22 febbraio 2007 - Alain-gérard Slama sarà a Roma martedì 27 febbraio (Gran Palace Hotel, ore 20. 00) e a Milano il 28 febbraio (Palazzo delle stelline, ore 20. 45) per presentare il suo ultimo libro, La regressione democratica, pubblicato dalla casa editrice Spirali. Si tratta di un´attenta analisi sugli sconvolgimenti socio-istituzionali generati dalla deriva mondializzatrice, lo scrittore ha definito l´opera “la mia battaglia contro l´ideologia politicamente corretta”. Il volume è un séguito ideale di L´angélisme exterminateur dello stesso autore francese, docente di Scienze politiche, che aveva acutamente fotografato la messa in discussione dei riferimenti repubblicani transalpini a partire dai primi anni ´90. Allargando l´orizzonte su scala planetaria, qui la tesi dell´autore è che quel fenomeno stia proseguendo nella sua virulenza: «tutte le componenti di questa nuova ideologia, che chiamo “individualismo tribale”, modellano giorno dopo giorno un nuovo ordine politicamente, socialmente e moralmente corretto» Slama afferma che il suo libro vuole essere una battaglia ideale che avrà raggiunto il suo scopo se permetterà al lettore di resistere alla normalizzazione in corso, tanto più evitabile quanto più essa è prevedibile e tanto tanto più grave quanto più essa si svolge nella più assoluta indifferenza. Nel saggio si affrontano temi che l´autore definisce come il discredito della legge, la tirannia del diritto, il dominio del potere giudiziario, la cancellazione del politico di fronte all´esperto, il rilancio dei “comunitarismi” a base identitaria, la banalizzazione delle discriminazioni positive, lo sfruttamento “clanico” dei processi di memoria, l´ossessione preventiva, l´invasione delle misure di controllo sociale, lo sfruttamento populistico del tema dell´esclusione. In un´intervista a “Figaro”, Slama ha dichiarato: «È difficile non stabilire una correlazione fra l´attacco che ha fatto tremare dalle fondamenta la Mecca del capitalismo mondiale» (l´attacco alle Twin towers, ndr) «e il consolidamento dei movimenti anti-global, autonomisti, tutti oppositori dello stato democratico liberale. Bisogna essere ciechi per non vedere come il male si stia propagando». E più recentemente - stando ad un episodio riguardante il suo paese, a proposito della legge che riconosce concretamente il contributo che fu dato alla nazione dai rimpatriati e dagli Algerini arruolati nell’esercito- ha ribadito che ormai vede la Storia presa in ostaggio da un pericoloso “conflitto di memorie”: «L’intellighenzia, che con gli anni aveva dovuto più volte aggiustare il tiro, col pretesto di condannare il ritorno ad una storia ufficiale ora cade nella trappola simmetrica: al posto del “ruolo positivo” essa contrappone un quadro tutto nero del periodo coloniale». Se sullo sfondo il tema posto dall´autore è quello del ruolo stesso degli intellettuali, in primo piano risulta l´importante questione circa l´eredità ideologica dell´illuminismo e la conservazione dei valori laico-repubblicani; argomenti per propria natura delicati e complessi, che spaccano trasversalmente gli schieramenti e che riguardano in particolare i depositari della tradizione illuminata dell´individualismo universalista. Querelle peraltro non del tutto estemporanea, se è vero -per esempio- che già Pierpaolo Pasolini a suo tempo non aveva nascosto la diffidenza nei confronti di certi giovani, militanti, femministe mondane, società di consumo, subendo per questo un vero e proprio linciaggio mediatico da parte di tanta gente progressista dalla quale avrebbe dovuto semmai aspettarsi solidarietà e comprensione. Dibattito per altri versi tutt´ora in corso in Francia, riguardo la questione dell´attività di taluni presunti intellettuali “nuovi reazionari” che vorrebbero tagliare i ponti con la tradizione dei diritti dell´uomo; “Non esiste né in cielo né in terra”, dice Slama: “il fatto è che ad essere messa sotto accusa è la difesa di diritti particolaristici e quasi privati delle minoranze e delle identità sessuali, etniche o religiose in nome di una concezione pervertita, rivoltata contro sé stessa, dei diritti dell´uomo. I principi fondatori della costruzione politica dei Lumi non sono infatti strumenti adattabili e utilizzabili a piacimento a seconda della natura dei problemi da risolvere. Non si possono separare i diritti dell´uomo dalla distinzione tra Dio e Cesare, tra la legge e il diritto, tra il diritto e la morale, tra lo spazio pubblico e la sfera privata, tra la politica e il sociale, tra il sociale e il culturale. ” .  
   
 

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