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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Dicembre 2012
 
   
  ANNO ACCADEMICO POLITECNICO. VENDOLA: "SONO ORGOGLIOSO, È UN VERO GIOIELLO"

 
   
   Bari, 17 dicembre 2012 - “Sono molto orgoglioso del Politecnico, un vero gioiello della nostra regione”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, intervenendo questa mattina all’inaugurazione dell’Anno accademico del Politecnico di Bari 2012/2013. “Non si può parlare di economia, di sviluppo e di futuro se non si parte da qui – ha continuato Vendola - e cioè da una buona scuola e da una buona Università. Qualunque classe dirigente si affacci nel futuro del Paese, dovrà essere in grado di prestare attenzione a quel grido di dolore che questa mattina ho ascoltato nei vostri interventi, un grido di dolore che talvolta non riesce a bucare il video, a rompere il cerchio magico dell’indifferenza istituzionale, un grido di dolore che va interpretato politicamente”. “I giovani che protestano – ha proseguito il Presidente - non hanno bisogno di coccole sulle spalle, hanno bisogno di ascolto e di una risposta politica alle loro domande politiche sulla qualità della formazione, sulla qualità del diritto allo studio e sulla qualità del lavoro. Per questo il vostro grido di dolore è un ennesimo contributo alla crescita dell nostra coscienza e della nostra cultura e per questo le pubbliche Istituzioni dovrebbero venire qui a ringraziarvi”. Vendola ha parlato anche di “un sistema industriale che non fa i conti con le sfide dell’innovazione” e ha ricordato che “l’Italia, tra i paesi dell’Ocse, è all’ultimo posto per gli investimenti, sia privati che pubblici, nelle politiche di innovazione”. “Un Paese che negli ultimi 30 anni – ha spiegato Vendola - ha inseguito il mito facile e fallace di una competizione tutta fondata sull’abbattimento del costo del lavoro e non sulla implementazione della qualità dei sistemi produttivi. Un Paese nel quale oggi stanno chiudendo gli archivi, le biblioteche, i musei, i teatri di prosa, gli enti lirici. Un Paese che sta smarrendo la propria fondamentale infrastrutturazione culturale”. Per Vendola dunque occorre comprendere quanto siano indispensabili gli investimenti in cultura “e non solo per irrobustire lo spirito pubblico di un paese perchè i processi di incivilimento si fanno anche attraverso la socializzazione dei saperi, la crescita globale del tenore culturale di un paese, di una società, ma anche perchè ciascun settore ha bisogno oggi di questa straordinaria capacità di sprovincializzarsi e di misurarsi con i nuovi dilemmi e con le nuove opportunità della conoscenza”.  
   
 

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