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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Febbraio 2007
 
   
  COMMISSIONE EUROPEA: RIDURRE GLI INFORTUNI SUL LAVORO DEL 25% ENTRO IL 2012 NUOVA STRATEGIA QUINQUENNALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO

 
   
  Bruxelles, 22 febbraio 2007 - La nuova strategia quinquennale per la salute e la sicurezza sul lavoro, adottata ieridalla Commissione, ha come obiettivo di ridurre di un quarto le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell´Ue. Dal 2002 al 2004 gli infortuni mortali sono diminuiti del 17% e quelli che comportano un´assenza dal lavoro non inferiore a tre giorni sono scesi del 20%. I progressi variano però secondo i paesi, i settori, le imprese e le categorie di lavoratori. I mutamenti nel mondo del lavoro stanno facendo emergere nuovi rischi, e alcune malattie professionali sono in aumento. “Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro rappresentano in Europa un grosso onere per lavoratori e datori di lavoro: ogni anno si contano circa quattro milioni di infortuni, che sotto il profilo economico rappresentano un costo enorme per l´economia europea. Una parte considerevole di questo costo ricade sui sistemi di previdenza sociale e sulle finanze pubbliche”, ha dichiarato Vladimír Špidla, commissario responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità. “Il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori è di fondamentale importanza ai fini della strategia dell’Unione europea per la crescita e l´occupazione. Migliorare la produttività e la qualità del lavoro significa dare impulso alla crescita e alla competitività dell´Europa”. Malgrado gli importanti passi avanti compiuti negli ultimi cinque anni, rimane ancora molto da fare. Il costo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali non grava in ugual misura su tutti i soggetti coinvolti. Le assenze dal lavoro costano ai lavoratori europei circa un miliardo di euro all´anno. I datori di lavoro devono sostenere i costi delle indennità di malattia, della sostituzione dei lavoratori assenti e della perdita di produttività, in molti casi non coperti da assicurazione. Particolarmente esposte sono le piccole e medie imprese, in cui si verifica l´82% degli infortuni professionali e il 90% degli infortuni mortali sul lavoro. I settori dell’edilizia, dell´agricoltura, dei trasporti e della sanità sono quelli che presentano il rischio più elevato di infortuni sul lavoro; i giovani, gli immigrati, i lavoratori più anziani e i lavoratori precari sono le categorie più fortemente colpite. Alcuni tipi di malattie sono in aumento, e soprattutto le patologie muscolo-scheletriche (lombalgie, lesioni articolari, lesioni da sforzi ripetuti) e quelle connesse a stress psicologici. La strategia per il periodo 2007-2012 mira ad una riduzione del 25% degli infortuni e delle malattie professionali nell´Ue, e a tal fine prevede una serie di azioni a livello europeo e nazionale nei seguenti campi: miglioramento e semplificazione della legislazione in vigore e rafforzamento della sua applicazione concreta mediante strumenti non vincolanti (scambi di buone pratiche, campagne di sensibilizzazione, miglioramento dell’informazione e della formazione); definizione e attuazione di strategie nazionali adattate alla situazione specifica di ciascuno Stato membro, rivolte ai settori e alle imprese più direttamente coinvolti e finalizzate a obiettivi nazionali di riduzione degli infortuni e delle malattie professionali; integrazione delle tematiche relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro nelle altre politiche europee (istruzione, sanità pubblica, ricerca) e perseguimento di nuove sinergie; individuazione e valutazione dei possibili nuovi rischi mediante un rafforzamento della ricerca, lo scambio di conoscenze e l´applicazione pratica dei risultati. . .  
   
 

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