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Notiziario Marketpress di Venerdì 21 Dicembre 2012
 
   
  MILANO (TIEFFETEATRO): CHIAMATEMI GROUCHO - ELABORAZIONE DRAMMATURGICA EMILIO RUSSO - DAL 27 AL 31 DICEMBRE 2012

 
   
  Ritorna, per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Menotti, un grande successo della Compagnia Tieffe. Chiamatemi Groucho rende omaggio ai giochi di parole, alle battute paradossali, al teatro dell’assurdo dei fratelli Marx. Un tributo all’ironia demenziale di Groucho Marx a cui l’intero umorismo contemporaneo, cinematografico e non solo, deve qualcosa di immenso: da Woody Allen ai Fratelli Cohen, da Zucker-abrahams-zucker a tutti i comici venuti fuori dal Saturday Night Live, tutti hanno guardato al nonsense surreale dei fratelli Marx come a un faro. Un percorso in apnea tra musica dal vivo, canzoni, sketches, dialoghi e sceneggiature assurde, per ritrovare quell’urlo liberatorio e di scherno che lui e i suoi fratelli hanno saputo scagliare con il loro fantastico umorismo anarchico e surreale alla società vanagloriosa, alle ipocrite convenzioni e alle tronfie istituzioni. Intorno a uno sconclusionato avvocato detective dello “Studio legale e investigativo Fratelli Marx” ruotano un assistente idiota, una segretaria oca e un assortimento di clienti improbabili: un marito tradito troverà le prove dell’infedeltà della moglie, ma sarà sconvolto dall’esito delle indagini; gli ambasciatori di due nazioni confinanti trattano per un accordo di pace e tolleranza, ma trovano la guerra; un quadro di grande valore è stato rubato, ma verrà ritrovato in circostanze ancora più misteriose. C´è chi suona il pianoforte, chi canta in coro, chi sviene. L’happy-end c’é, ma non per tutti. A vincere in questo ritratto dell’America a testa in giù sarà sempre la follia e lo scarto dalla norma. Sconfitte le convenzioni, il perbenismo, la retorica. Non rimane che ridere. Lo spettacolo è un assurdo vaudeville, una corsa di risate che fa assaporare “ultramodernità” della comicità dal carattere dissacrante e sovversivo di questi grandi artisti che utilizzano le parole come trampolino per raggiungere nuove e vorticose espressività, in un continuo gioco a spiazzare il pubblico con una marea di battute e “non-sense” che ribaltano i giochi prima che inizino: il linguaggio per i Marx è l’arma che permette di lottare per conservare il proprio posto nel mondo. Magda Poli - Corriere della Sera Una risata ci rinfrescherà. Le risate sono quelle che, a pioggia, ci vengono dal divertente, anzi divertentissimo, spettacolo Chiamatemi Groucho di Emilio Russo. (...) Sulla scena, in gustosi costumi d’antan quattro attori dalla verve eccellente accompagnati da una straordinaria pianista, Vicky Schaetzinger, cui tocca evocare la figura di Harpo, il fratello muto. Domenico Rigotti – Avvenire  
   
 

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