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Notiziario Marketpress di Venerdì 11 Gennaio 2013
 
   
  OLANDA (HERMITAGE AMSTERDAM): MOSTRE

 
   
  Il 2013 sarà l’anno dei Paesi Bassi e della Russia, e per l’occasione l’Hermitage Amsterdam inaugurerà una grande mostra dedicata allo zar Pietro il Grande (1672 – 1725), una figura innovativa per il proprio Paese. La mostra fornisce un quadro completo di questo originale zar russo, innovativo e curioso che, investito del titolo a soli 17 anni, era fermamente deciso nel modernizzare il proprio Paese. Egli riuscì nell’intento di riformare l’esercito e la chiesa, ampliò il commercio e l’industria, e infine migliorò l’istruzione e la sanità per il proprio popolo. Innalzò la Russia al pari di una potenza europea, dandole una nuova capitale: San Pietroburgo, “la finestra sull’Occidente”. Attraverso oggetti quali dipinti, gioielli, armi e documenti unici, la mostra regala una panoramica sulla vita di una delle figure più intriganti della storia mondiale. Egli stesso, in gioventù, si circondò di oggetti d’arte tra cui un Rembrandt (acquistato per 80 fiorini), con il quale gettò le basi per la collezione dell’Hermitage di San Pietroburgo. Viaggiatore quale era, Pietro il Grande fece due viaggi nell’Europa Occidentale. In una di queste occasioni visitò la Repubblica dei Paesi Bassi, dove si lasciò ispirare in particolar modo da Amsterdam, uno dei centri mondiali del commercio e della scienza, che prese ad esempio per la fondazione della sua nuova capitale russa. In particolare la mentalità liberale e i canali unici nel loro genere furono per lui di grande impatto. La sua trascinante curiosità era davvero notevole, e gli permise di allacciare rapporti duraturi con personalità olandesi preminenti quali Nicolaas Witsen (sindaco di Amsterdam), Christoffel van Brants (trasportatore e commerciante di grano e armi), Albert Seba (farmacista e collezionista di prodotti naturali) e Frederik Ruysch (medico, anatomista e botanico). Come una spugna, Pietro il Grande assorbì le loro conoscenze, che mise in pratica nella costruzione di navi e strumenti, e nell’arte della falegnameria; era inoltre in grado di praticare incisioni, autopsie, estrazioni dentarie, di produrre carta, di dedicarsi al giardinaggio, ai processi di stampa e tanto altro. Come nessun altro, egli seppe riconoscere l’importanza della manodopera, tanto da essere in grado di padroneggiare ben quattordici mestieri. Basta osservare come mise in pratica queste sue conoscenze in Russia, per capire quanto lo zar fosse una persona amante dell’innovazione. In particolare i molti oggetti personali dello zar, tra cui i magnifici costumi e il carro, dimostrano quanto i suoi gusti fossero influenzati dall’Occidente europeo. La collezione del Museo Statale Hermitage di San Pietroburgo è il punto di partenza della mostra, arricchita da collezioni provenienti da musei e istituti nazionali e internazionali. --- L’anno dei Paesi Bassi e della Russia Il 2013 si svolgerà nel segno dello speciale rapporto tra la Russia, l’Olanda e Amsterdam. Sin dal Secolo d’Oro infatti, i due Paesi erano importanti partner commerciali, e hanno consolidato i loro rapporti nei secoli successivi. Così nel 1813, con la caduta di Napoleone, i Cosacchi avanzarono fino alle porte di Amsterdam, e molti degli Orange si unirono in matrimonio con membri della dinastia Romanov. I legami tra Russia e Paesi Bassi vennero infine coronati nel 2009 con l’apertura dell’Hermitage Amsterdam, il satellite in Europa Occidentale del famoso Museo di San Pietroburgo. 4 Aja (Gemeentemuseum Den Haag): La meraviglia delle ceramiche Blu di Delft - fino a metà 2014 Le famose ceramiche blu di Delft sono considerate simbolo del benessere olandese durante il Secolo d’Oro. Nonostante ciò, questi pezzi così importanti per il patrimonio culturale olandese, non si vedono spesso nei musei. Il Gemeentemuseum de L’aja, che possiede una delle più grandi collezioni al mondo di ceramiche di Delft, va controtendenza. Attraverso l’esposizione permanente che dal 1 dicembre sarà allestita nelle sale del museo, viene raccontata l’interessante storia di quattro secoli delle famose porcellane blu, accanto alle quali saranno esposti anche esemplari multicolore, particolari vasi per tulipani e piatti dalle decorazioni più semplici. Un’installazione inoltre, mostra come ancora oggi i designer traggano ispirazione dai modelli più antichi. Insomma, le porcellane blu di Delft sono molto amate anche ai giorni nostri! La Compagnia delle Indie Orientali (in olandese Voc) fece conoscere ai connazionali olandesi le porcellane orientali all’inizio del Xvii secolo. La lucentezza, le magnifiche decorazioni e le forme esotiche stimolavano la fantasia, ma solo i cittadini più facoltosi potevano permettersi questi prodotti pregiati provenienti dalla Cina. L’industria manifatturiera delle porcellane di Delft accettò la sfida, cercando di riprodurre il più fedelmente possibile le caratteristiche dei prodotti cinesi. E vi riuscì con successo, poiché i suoi pezzi raffinati e lussuosi furono riconosciuti in tutto il mondo come la migliore alternativa alle porcellane da importazione: si incominciò così a parlare delle “porcellane di Delft”. Intorno al 1660, quando Vermeer realizzò il suo famoso dipinto Veduta di Delft, la città contava già diversi produttori di ceramiche. Nel Xvii e all’inizio del Xviii secolo, Delft divenne leader incontrastata delle porcellane blu. La meraviglia delle Ceramiche Blu di Delft dona una visione completa dell’industria manifatturiera delle porcellane di Delft attraverso i secoli, con una esposizione interessante non solo per il pubblico nazionale, ma anche per i turisti. Si noterà come queste porcellane occidentali abbiano avuto un forte impatto sulla cultura olandese, e che esercitano un fascino ancora molto forte, ed ispira anche diversi artisti e designer moderni. Questa continuità viene messa in mostra proprio al Gemeentemuseum de L’aja, dove si possono trovare pezzi antichi accanto alle creazioni più moderne del Xx secolo. Info: msmit@gemeentemuseum.Nl  - http://www.gemeentemuseum.nl/    
   
 

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