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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Gennaio 2013
 
   
  AFFIDO, LA PROVINCIA DI MILANO IMPEGNATA PER TUTELARE I BAMBINI DISAGIATI CON UNA BANCA DATI UTILE PER CONCILIARE BISOGNI E DISPONIBILITÀ

 
   
  Milano, 7 gennaio 2013 - La Provincia ha promosso, negli ultimi anni, una serie di attività che si occupano, a vario titolo, di tutela dei minori. Basti pensare al Centro assistenza minori (accoglie bambini temporaneamente allontanati, su disposizione del Tribunale, dalla famiglia d’origine) o dell’Istituto a custodia attenuata (destinato a detenute madri con prole fino a tre anni). Nell’area dell’affido familiare, oltre alle costanti campagne di sensibilizzazione, l’Amministrazione ha supportato i servizi offerti nel Milanese non solo attraverso il coordinamento periodico degli operatori ma anche con la messa in campo di una banca dati provinciale on line per favorire l’incontro tra bisogni e disponibilità. Ad oggi, le famiglie presenti nel database (concepito e realizzato con i tecnici del settore Sistema informativo integrato), sono oltre 200, formando una rete capillare in grado di individuare il miglior abbinamento possibile con i nuclei presenti. Insomma, un’iniziativa capace non solo di “fare sintesi” del lavoro degli operatori ma anche di facilitare la sinergia tra settore pubblico e Terzo settore. Una partnership consolidatasi pure con la pubblicazione di un’indagine quantitativa e qualitativa, che sintetizza, grazie all’apporto dell’analisi statistica e alle testimonianze dirette, l’impegno profuso nell’individuazione di strade alternative alla genitorialità. Secondo gli ultimi dati disponibili, diffusi lo scorso ottobre proprio nell’ambito della ricerca «Intrecci di storie, storie di intrecci - sguardi sugli esiti dell’affido familiare nella provincia di Milano» (in allegato), sono stati rilevati da Marzo a Ottobre 2011, solo nei Comuni dell’hinterland, 564 minori in affido (281 maschi, 283 femmine), vittime, in particolare, di esperienze familiari di separazione (64,4%). Bambini o ragazzi di età compresa tra i 0 e il 15 anni, soprattutto studenti (94,4%), con una predominanza della fascia d’età compresa tra i sei e gli undici anni. Si tratta di affidi di medio lungo periodo: due anni (38,3%), 3-5 anni (36%), 6-8 anni (14,5%), 9-12 anni (6,1%), 13 anni e più (5,1%). Quanto alle motivazioni del collocamento temporaneo – che coinvolge, in particolare, coppie (94,3%) -, le principali cause del ricorso all’affido risiedono nell’incapacità dei genitori (34,7%), nel disagio socio-economico (14,9%) e nella patologia psichica (10,3%). «Constato con amarezza che, in alcuni casi, i diritti dei minori siano ancora ben lontani dall’essere riconosciuti – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà -. Mi rattrista, e lo dico da padre di quattro figli, apprendere che in talune famiglie, i più piccoli non vengano preservati a dovere, attraverso la stabilità e l’affetto incondizionato, dagli attacchi del mondo esterno. La cellula primigenia della società, sulla scia del messaggio scandito dal Papa in occasione del Vii incontro mondiale delle famiglie, deve restare un pilastro insostituibile della nostra comunità. L’impegno dell’Amministrazione sul versante dell’affido, in sinergia con i servizi del territorio e il Terzo settore, intende seguire questa direttiva, nella speranza che la collocazione temporanea di minori possa garantir loro una maggiore serenità sia in vista di un ritorno nel nucleo d’origine sia in attesa di un’adozione. Mi permetto di incoraggiare i milanesi, cittadini da sempre solidali e generosi, a iscriversi nella banca dati provinciale. Aiutare i più bisognosi, soprattutto i minori, costituisce un verso e proprio atto di giustizia». «La cronaca di tutti i giorni ci indica con fin troppa evidenza quale sia la strada da percorrere nella drammatica evenienza in cui il legame genitoriale non sia più in grado di garantire la tutela del minore – ha aggiunto l’assessore alle Politiche sociali, Massimo Pagani –. Affido e adozione sono la strada alternativa alla genitorialità, quando questa diventa dannosa, per garantire quella tutela invocata dalla Convenzione Onu sui diritti dei minori. Un percorso che la Provincia di Milano cerca di tutelare ancor prima della nascita, ad esempio con il servizio “Madre segreta”. La mia speranza è che il grande patrimonio maturato dall’Amministrazione non vada disperso dalle recenti manovre sugli enti locali ma venga preso come paradigma ed esempio».  
   
 

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