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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Gennaio 2013
 
   
  ORARI NEGOZI LIBERI, ROSSI: “RISPETTO PER DECISIONE CONSULTA, MA COMPITO NUOVO GOVERNO MODIFICARE DECRETO”

 
   
  Firenze, 7 gennaio 2013 – “Le sentenze della Consulta si rispettano e si applicano. Ma nessuno ci potrà impedire di pensare che la liberalizzazione completa degli orari è un tributo irrispettoso all’identità storica e alle tradizioni, che colpisce i diritti dei lavoratori e favorisce la grande distribuzione a danno del piccolo commercio”. Così il presidente Enrico Rossi ha commentato il rigetto da parte della Corte Costituzionale del ricorso presentato da otto Regioni, tra cui la Toscana, contro la decisione del governo, nell’ambito del decreto Salvaitalia, di consentire la totale libertà degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali. “Ci auguriamo che il prossimo governo possa ristabilire un minimo di regole, condivise con le Regioni, gli enti locali e con le associazioni di categoria”. Da parte sua, l’assessore regionale al commercio Cristina Scaletti ha sostenuto che “la Toscana ha fatto di tutto per rendere compatibile la liberalizzazione con la giusta armonia fra tipologie distributive, la qualità della vita del consumatore ma anche del lavoratore, nonché il rapporto fra paesaggio, ambiente, aspetti sociali e insediamenti”. Sul ricorso presentato insieme ad altre sette regioni, la Consulta ha però osservato che la competenza dello Stato è prevalente, attribuendo la questione alla materia della concorrenza. “Ecco perché noi chiediamo, a questo punto, che il Governo che si insedierà dopo le elezioni apra un tavolo con le regioni e l’Anci” ha aggiunto Scaletti. “Occorre studiare le modalità per inserire nella legislazione nazionale normative per evitare che queste liberalizzazioni producano una non auspicabile situazione di concorrenza selvaggia nel commercio. Ritengo – ha concluso l’assessore – sia importante riconoscere ancora alle istiuzioni un ruolo attivo nella regolamentazione e nel coordinamento dei tempi delle città e dei territori in rapporto alle attività e le funzioni. Delegare tutto ciò alle grandi imprese del commercio non può sempre risolvere i problemi dei cittadini”.  
   
 

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