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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Gennaio 2013
 
   
  ANALIZZARE LA TRILOGIA DI GUERRE STELLARI SECONDO LA TEORIA DELLA RELATIVITÀ DI EINSTEIN

 
   
 

Bruxelles, 21 gennaio 2013 - Una delle immagini più emblematiche della trilogia di Guerre stellari è stata dissezionata e analizzata usando la teoria della relatività speciale di Einstein. Un gruppo di studenti del quarto anno di fisica dell´Università di Leicester ha calcolato che, anche se l´astronave di Guerre stellari, il Millennium Falcon, compiesse il "salto a velocità luce", in realtà Han, Luke e Leia non vedrebbero la luce delle stelle che si allunga a fianco della navicella come accade nei film. Le conclusioni degli studenti sono state pubblicate nell´annuale Journal of Physics Special Topics dell´Università di Leicester, che presenta brevi studi originali scritti da studenti all´ultimo anno del corso di laurea quadriennale in fisica. Uno degli studenti, Riley Connors, fa notare che "Se il Millennium Falcon esistesse e potesse davvero viaggiare così veloce, sarebbe di certo consigliabile indossare degli occhiali da sole. Oltre a questo, la navicella avrebbe bisogno di qualcosa per proteggere l´equipaggio dalle nocive radiazioni a raggi X". Joshua Argyle, un altro studente, ha aggiunto: "Gli effetti risultanti che abbiamo ottenuto sono stati calcolati in base alla teoria della relatività speciale di Einstein, quindi anche se noi non siamo abituati a vederli nella nostra vita di tutti i giorni, Han Solo e il suo equipaggio dovrebbero certamente comprenderne le implicazioni". Nella trilogia di Guerre stellari il veicolo spaziale è dotato di ipermotori che permettono all´equipaggio di avvicinarsi alla velocità della luce. Quando viene innestata l´ipervelocità, ogni stella nel cielo viene vista allungarsi davanti agli occhi dei personaggi mentre la navicella sfreccia veloce attraverso la galassia. Tuttavia, gli studenti hanno calcolato che nella realtà non ci sarebbe traccia delle stelle, a causa dell´effetto Doppler, ovvero un fenomeno causato da una sorgente di radiazioni elettromagnetiche, inclusa la luce visibile che si muove verso un osservatore. Proprio per lo stesso effetto, il tono della sirena di un´ambulanza diventa più alto con il suo avvicinarsi. Dopo ulteriori ricerche, gli studenti hanno anche scoperto che gli intensi raggi X provenienti dalle stelle spingerebbero indietro la navicella, facendola così rallentare. La pressione subita dalla navicella sarebbe equivalente a quella subita sul fondo dell´oceano Pacifico. Il direttore del corso di laurea, il dott. Mervyn Roy, docente della facoltà di fisica e astronomia dell´Università, ha detto: "Molti degli studi pubblicati nel Journal riguardano argomenti che sono divertenti, di attualità o un po´ pazzi. I nostri studenti del quarto anno sono certamente creativi! Ma per essere un fisico ricercatore, sia nel settore industriale che accademico, si deve mostrare un po´ di immaginazione, si deve pensare fuori dagli schemi, e questa è una cosa che questo modulo certamente permette agli studenti di tentare". Aggiunge: "La maggior parte dei nostri studenti spera di iniziare una carriera nella ricerca, dove molto del loro tempo sarà impegnato dalle pubblicazioni scientifiche, vale a dire scrivere e presentare studi, nonché scrivere e rispondere alle relazioni degli esperti addetti alla revisione. Questa è un´altra area in cui il modulo è davvero di grande aiuto. Poiché il Journal of Physics Special Topics è gestito esattamente come una rivista professionale, gli studenti hanno l´opportunità di sviluppare tutte le competenze di cui avranno bisogno in seguito, quando avranno a che fare con riviste di alto livello". Per maggiori informazioni, visitare: Journal of Physics Special Topics dell´Università di Leicester: http://physics.Le.ac.uk/journals/index.php/pst/article/view/549/360  Università di Leicester: http://www.Le.ac.uk/  

 
   
 

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