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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Gennaio 2013
 
   
  AGROALIMENTARE VENETO. GIOVANI, RICERCA ED ECONOMIE DI SCALA PER DARE FUTURO A SETTORE

 
   
  Legnaro (Padova) - Giovani, ricerca e innovazione, razionalizzazione delle dimensioni aziendali, qualità a marchio, macchina pubblica leggera ed efficiente e rafforzamento delle filiere sono le principali linee guida da seguire per dare un futuro di certezze all’agroalimentare veneto, i cui numeri, nonostante le inclemenze meteo dell’annata 2012, testimoniano la capacità di fare reddito, ribadendo le posizioni da primato acquisite nel mercato globale. Lo ha affermato l’assessore regionale alle politiche del settore primario, intervenendo oggi a Legnaro, in provincia di Padova, al consueto appuntamento promosso da Veneto Agricoltura per fornire le prime stime sull’andamento produttivo della passata annata agraria. Si tratta di numeri con luci ed ombre, ma che confermano i tradizionali punti di forza di una Regione che ha nell’agricoltura e nell’agroalimentare un sistema economico capace di creare reddito e lavoro, nonostante la crisi mondiale ancora in atto e la siccità che ha pesantemente colpito alcune produzioni lo scorso anno. Resta il fatto – ha ricordato l’assessore – che a tutt’oggi la capacità di reddito delle imprese è fortemente condizionata dalle politiche e dal sostegno economico comunitario, destinato a diminuire. In ogni caso, tutto lascia pensare che la definizione di una nuova programmazione europea slitterà e avremo dunque davanti a noi un anno di transizione. Rispetto a tutto questo abbiamo un obiettivo di medio – lungo termine da raggiungere: fissare i paletti che consentano alle imprese venete di essere autosufficienti e autonome dal 2020. Questo richiede una struttura pubblica sempre più efficiente e a fianco degli imprenditori, una ulteriore razionalizzazione totale delle scarse risorse, una ricerca capace di tradursi nei tempi più brevi in applicazioni pratiche, iniezioni di innovazioni a tutti i livelli, consolidamento e valorizzazione della qualità e delle tipicità, ma soprattutto un diverso modo di essere e fare gli imprenditori attraverso un cambio generazionale più accentuato e una razionalizzazione delle dimensioni aziendali, accompagnando il processo da anni in atto che vede diminuire il numero delle aziende e ampliarsi la maglia poderali. Piccolo può essere bello se le dimensioni minime consentono di non dover dipendere da aiuti esterni, che saranno in calo a tutti i livelli. E’ un discorso – ha concluso l’assessore – che vale anche per avversità meteorologiche, per le quali il ricorso all’assicurazione va considerata una azione imprenditoriale ordinaria.  
   
 

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