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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Gennaio 2013
 
   
  RALLENTAMENTO DELL´EXPORT REGGIANO NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012

 
   
  Reggio Emilia, 22 gennaio 2013 - Nonostante un saldo ancora positivo, l’export reggiano rallenta ulteriormente la velocità di crescita, con un lieve calo in area Europa e andamenti decisamente migliori in Africa, America e Asia. I dati dell’Istat relativi ai primi nove mesi del 2012, diffusi dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio, parlano infatti di un valore dell’export reggiano pari a 6,4 miliardi di euro, corrispondente ad una crescita del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2011; 1,4 punti percentuali al di sotto della media regionale, in sostanza, e due punti in meno rispetto al +4,2% tendenziale dei primi sei mesi. Sul dato – secondo la Camera di Commercio – pesa sicuramente la crisi economica internazionale, ma restano ancora da valutare gli effetti legati al terremoto del maggio scorso, che in aree fortemente vocate all’export ha determinato una flessione della produzione e, conseguentemente, anche degli scambi, confermato anche dal sensibile calo delle importazioni. Nello stesso periodo, infatti, gli acquisti dall’estero hanno registrato un tendenziale calo del 12,4% (quasi 2,5 miliardi contro gli oltre 2,8 dei primi nove mesi 2011), ed è sicuramente un segnale non positivo, legato ad una progressiva riduzione dei ritmi produttivi in una realtà imprenditoriale, come quella italiana e reggiana, fortemente legata alla trasformazione di materie prime provenienti da altri Paesi. Tornando all’export, il metalmeccanico si conferma di gran lunga il settore più presente sui mercati oltre frontiera con 3,2 miliardi di euro fatturati nei primi nove mesi ed un incremento, in ragione d’anno, del 2,5%, seguito dall’abbigliamento con quasi 1,2 miliardi di euro ed una crescita del 2,2%, e dal ceramico che con un +5% raggiunge quota 634milioni di euro. In crescita del 5,1% anche l’export di prodotti alimentari (per un totale di 447,8 milioni di euro) mentre in controtendenza, con una riduzione dell’1,2% le vendite oltre frontiera dei prodotti elettrici-elettronici. A parte quest’ultimo andamento negativo, si osserva che gli incrementi che si registrano per gli altri principali settori sono in decelerazione rispetto all’evoluzione analizzata per i primi sei mesi dell’anno. Con riferimento ai Paesi, l’Europa alla quale è destinato il 72% delle vendite oltre confine, registra una leggera flessione degli acquisti (-0,5%) più accentuata sui paesi dell’Unione monetaria (-3,2%) rispetto all’Ue a 27 (-1,5%), ma in aumento del 19,4% verso la Russia (272milioni di euro). In calo del 15,3%, dopo l’exploit del 2011, le vendite verso la Turchia che si assestano a 99,9 milioni di euro a fronte dei 117,8 dei primi nove mesi dello scorso anno. In aumento, invece le esportazioni verso gli altri continenti. L’asia, con mercati in parte in crescita, quali Cina (+4%) e Giappone (+7,2%), ed in parte in calo quale l’India (-24,3%), registra nel complesso un +3,4% per un importo complessivo che supera i 745 milioni di euro; l’America, con acquisti per 665,3 milioni di euro, cresce del 10,8% grazie alla ripresa del mercato statunitense (+11,5%) cui fa da contraltare il calo del 19,6% del mercato brasiliano. Positivi anche i mercati africani (+26%) e australiani (+19,6%).  
   
 

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