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Notiziario Marketpress di
Martedì 22 Gennaio 2013 |
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ROMA CONTRO BOLZANO SU LEGGI E PATTO DI STABILITÀ
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Bolzano, 22 gennaio 2013 - La legge sull´integrazione dei cittadini extracomunitari, quella sul servizio civile provinciale e il contributo al risanamento dei conti pubblici. Sono questi gli ultimi tre fronti aperti del conflitto di competenze tra la Provincia di Bolzano e lo Stato. Per la legge sull´integrazione, si cercherà un accordo sul limite dei 5 anni di residenza. La legge sull´integrazione dei cittadini extracomunitari varato nel corso del 2012, ha spiegato il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder "è frutto di un compromesso fra le diverse esigenze: da un lato garantire diritti e dignità a chi si trasferisce in Alto Adige, dall´altro lato non penalizzare la popolazione locale". Per questo motivo, l´accesso a buona parte delle prestazioni sociali era stato vincolato ad un periodo minimo di residenza sul territorio di 5 anni. "Ma secondo Roma - ha sottolineato Durnwalder - ogni limite di questo genere risulta incostituzionale e in contrasto con le direttive stabilite a livello europeo. Proprio a Bruxelles, però, mi erano state date a suo tempo rassicurazioni sui 5 anni, tetto considerato "accettabile" da un punto di vista giuridico. Cercheremo in ogni caso di raggiungere un nuovo compromesso valutando anche ciò che è stato fatto in altre regioni e paesi europei su tematiche simili". Altro fronte aperto tra Roma e Bolzano riguarda poi la legge provinciale che istituisce il servizio civile provinciale volontario. Si tratta di quella opportunità offerta a persone di età compresa tra i 18 e i 28 anni di dedicare 12 mesi della propria vita allo sviluppo sociale e culturale dell´Alto Adige, con particolare attenzione al mondo dell´associazionismo e del volontariato. "Attualmente sono 124 i ragazzi impegnati in queste attività - ha spiegato Durnwalder - ma secondo lo Stato si tratta di una forma di sostituzione del servizio militare, la cui competenza è esclusivamente centrale. Noi non siamo della stessa opinione, e abbiamo dunque deciso di resistere in giudizio di fronte alla Corte Costituzionale". Infine, c´è la parte economica, con Roma che ha bloccato il trasferimento di oltre 68,6 milioni di euro, rideterminando così gli obiettivi del patto di stabilità relativo all´anno 2012. "Non è la prima volta che il governo blocca dei fondi che spettano alla Provincia di Bolzano - ha sottolineato il presidente altoatesino - senza motivare in maniera concreta il provvedimento e contraddicendo i principi dell´Accordo di Milano. Questo modus operandi non ci convince, ed abbiamo deciso di fare ricorso alla Corte Costituzionale". |
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