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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Gennaio 2013
 
   
  UMBRIA: DAP 2013; VENERDÌ IL DOCUMENTO AL TAVOLO DELL´ALLEANZA; PER ANALISTI "2013 ANNO OGGETTIVAMENTE DIFFICILE"

 
   
  Perugia, 23 gennaio 2013 - Individuare le priorità di intervento del governo regionale per il 2013 utili ad affrontare la crisi e a rilanciare lo sviluppo dell´Umbria in tutte le sue declinazioni: è quanto si propone lo Schema di Documento annuale di programmazione (Dap) 2013-2015 preadottato dalla Giunta regionale. Il documento, redatto dal servizio di programmazione strategica della Regione Umbria, verrà presentato venerdì prossimo ai diversi soggetti del Tavolo dell´Alleanza per l´Umbria. Il Dap fissa dunque, attraverso una attenta analisi del contesto di riferimento globale e delle dinamiche nazionali e regionali, i principi su cui predisporre la legge finanziaria e il bilancio regionale 2013, tenendo conto della situazione socio-economica della regione e dell´effetto che i provvedimenti emanati dal Governo nazionale nel 2011 e nel 2012 hanno avuto sulla "capacità di spesa" dell´ente. L´analisi di contesto, già anticipata nel corso della riunione del tavolo generale dell´Alleanza del 19 dicembre scorso, evidenzia che nei fondamentali dell´economia l´Umbria, dopo un andamento non molto dissimile da quello non particolarmente dinamico della media nazionale fino al 2008, dal 2009 - anno di inizio della crisi - tende a divergere in negativo dal dato nazionale. Si riduce nel tempo il "peso" dei settori più dinamici e più aperti al mercato, sia in termini di valore aggiunto che di occupazione, ma soprattutto diminuisce la capacità unitaria di generare valore, la cosiddetta produttività. Questo perché l´occupazione persa nei settori dinamici viene riassorbita parzialmente, ma i settori che assorbono lavoro sono soprattutto quelli non di mercato, (amministrazioni pubbliche e servizi alla persona), meno capaci di generare valore. Per uscire da questa situazione serve un deciso cambio di rotta delle politiche sin qui seguite a livello europeo e nazionale, con un maggiore orientamento alla crescita pur nel rispetto dei vincoli finanziari. Ma, per quanto è nelle competenze e possibilità della Regione, occorrerà anche una maggiore discontinuità delle politiche finora messe in campo, in particolare utilizzando le risorse della prossima fase di programmazione comunitaria che rappresenta la maggiore opportunità a disposizione nel futuro. Nel secondo dei tre capitoli che compongono il Documento, relativo agli indirizzi e agli obiettivi della programmazione regionale, vengono individuate le attività prioritarie che la Regione realizzerà nel 2013 in relazione a quattro temi ritenuti strategici per sostenere le politiche di sviluppo: la nuova fase di programmazione comunitaria 2012-2014, le riforme istituzionali e la semplificazione amministrativa, la competitività e la sostenibilità ambientale del sistema economico regionale e l´inclusione sociale, il sistema sanitario regionale con l´attuazione della riforma approvata nel corso del 2012. Nell´ultimo capitolo, che affronta gli indirizzi di programmazione finanziaria, vengono invece illustrati i principi per la formazione del Bilancio 2013 ed i contenuti della manovra finanziaria, con uno spazio particolare dedicato alla sostenibilità finanziaria del servizio sanitario regionale. Situazione economica sfavorevole, criticità strutturali dell´economia nazionale e regionale, manovre di contenimento del debito pubblico e pesante taglio delle risorse nazionali sono tutti fattori che concorrono - secondo gli analisti del Dap - ad irrigidire l´operatività della Regione e a rendere il "2013 un anno oggettivamente difficile". Da qui la necessità di metter in atto "scelte coraggiose" a partire da alcuni capisaldi del programma di legislatura sviluppati nei primi due anni di governo: la riforma endoregionale e della sanità. Allo stesso modo le politiche relative allo sviluppo economico, alla sostenibilità ambientale e alla coesione sociale verranno orientate per il 2013 alla chiusura delle programmazioni esistenti e delle procedure già avviate e a supportare il sistema regionale verso l´uscita dalla crisi economica secondo le priorità della strategia Europa 2020: innovazione e crescita del capitale umano, sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Anche in considerazione che nel 2013 si dovrà dare avvio alla nuova fase di programmazione 2014-2020 fortemente incentrata sull´attuazione della strategia Europa 2020. Per quanto riguarda le scelte della manovra economico finanziaria, oltre al contenimento della pressione fiscale per le imposte e tasse di competenza regionale, c´è l´impegno a rafforzare le azioni di recupero di efficienza ed efficacia nell´allocazione delle risorse aumentando i margini di manovra all´interno del bilancio regionale e quindi verso un riorientamento della spesa e una sua ulteriore razionalizzazione. Dal quadro finanziario pluriennale di riferimento tendenziale 2010-2014 contenuto nel Dap, quindi in assenza di interventi correttivi in base agli indirizzi di programmazione economica e finanziaria, emerge l´effetto dei tagli operati dal Governo per il contenimento della spesa che hanno inciso fortemente su un generale contesto di bassa crescita e di stagnazione che ha investito anche l´Umbria. Mc/cm Per la Regione Umbria le "manovre" del Governo hanno significato complessivamente minori risorse per 251 milioni di euro nel 2011, 364 milioni nel 2012, 475 milioni nel 2013, 531 milioni nel 2014 e 2015 (le manovre di rientro hanno riguardato il Fondo sanitario, il patto di stabilità interno, i trasferimenti erariali per i diversi settori e l´abbassamento del limite di indebitamento). Gli indirizzi di programmazione finanziaria delineati nel Documento alla luce delle manovre di contenimento della spesa testimoniano che il quadro delle risorse finanziarie regionali "si presenta preoccupante ed estremamente peggiorativo rispetto al passato. In questo contesto è sempre più difficile - si legge nel Dap - non solo reperire risorse per finanziare investimenti e interventi finalizzati allo sviluppo, ma anche per garantire le normali attività e servizi presenti nel territorio". Secondo la tabella riportata nel Documento (scaricabile nel sito dell´Alleanza per lo sviluppo al linkhttp://www.Alleanzaperlosviluppo.regione.umbria.it/734) le entrate per tributi propri regionali presentano una situazione di sostanziale "stallo", a seguito della invarianza della pressione fiscale regionale, e in alcuni casi mostrano andamenti decrescenti che potrebbero rendere necessaria la correzione delle stime effettuate. Le entrate da compartecipazioni su tributi erariali (accisa benzina e gasolio), invece, vengono "azzerate" a causa della loro soppressione operata dalla legge di stabilità 2013, determinando un consistente calo delle entrate a libera destinazione. Le altre entrate, principalmente derivanti da trasferimenti statali, subiscono, dal 2010 al 2014, una diminuzione di circa 120 milioni di euro (da 135,9 a 11,6) per effetto principalmente della manovra del decreto legge n. 78/2010; le disposizioni della "spending review" comportano una ulteriore diminuzione di risorse, escludendo la sanità, quantificabili in 16 milioni per il 2012 e 23 a partire dal 2013, che necessitano di adeguata copertura finanziaria. Inoltre il ricorso al mercato (indebitamento) non sarà più possibile a partire dal 2012 (circa 46 milioni) a causa del blocco determinato dalla legge di stabilità 2012. La necessità di ricorrere alla contrazione dei mutui/prestiti autorizzati comporta l´impossibilità di utilizzare, a differenza del passato, gli accantonamenti per il pagamento del debito, aggravando ulteriormente il grado di rigidità del bilancio (si tratta di un ammontare di risorse, stimabili in circa 23 milioni di euro che non potranno essere rimesse "in circolo"). La legge di stabilità 2013 ha ulteriormente irrigidito i margini di manovra regionale, attraverso l´istituzione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario. Esso verrà finanziato con una serie di risorse (in particolare, compartecipazioni regionali alle accise su benzina e gasolio) che prima erano liberamente utilizzabili nei diversi settori di intervento e che ora andranno vincolate al settore dei trasporti. Ciò - è scritto nel Dap - ha ulteriormente innalzato il grado di rigidità del bilancio regionale che è per circa l´85% soggetto a "vincolo di destinazione". Si tratta in particolare della spesa sanitaria, che assorbe buona parte delle risorse del bilancio regionale, e dell´aggregato "altre vincolate", dove sono ricompresi fino al 2013 i fondi relativi alla realizzazione dei Programmi cofinanziati dall´Unione Europea. E proprio il 2013 è l´anno di avvio della nuova fase di programmazione 2014-2020, grazie alla quale sarà possibile programmare interventi per contribuire ad orientare e sostenere lo sviluppo economico e sociale, fortemente incentrata sulla piena attuazione della strategia Europa 2020 e con un più forte legame tra obiettivi, azioni e impatti. A tal fine si prevede una maggior enfasi sull´uso integrato dei fondi (Fesr, Fse, Fondo di coesione, Feasr e Feamp) e, conseguentemente, alla concentrazione dei programmi su un numero limitato di priorità per tradurre concretamente gli obiettivi della strategia Europa 2020 in priorità d´investimento. In particolare, per quanto riguarda il Fesr, le risorse andranno concentrate (80%) nei settori prioritari dell´efficienza energetica e fonti rinnovabili, dell´innovazione e del miglioramento della competitività delle piccole e medie imprese (Pmi) - compresa l´innovazione nel settore Ict - e il almeno il 20% di queste dovranno essere destinate ai temi dell´energia. Ciò si pone del resto in continuità con quanto ha già fatto il Por Fesr 2007-2013 nel quale oltre il 60 % delle risorse sono destinate ai due Assi prioritari dell´Innovazione e dell´Energia. Anche per il Fse i programmi operativi, in linea con la strategia Europa 2020, riguarderanno quattro assi prioritari finalizzati a promuovere l´occupazione e la mobilità dei lavoratori; investire nell´educazione, le competenze e l´apprendimento per tutto l´arco della vita; promuovere l´inclusione sociale e la lotta contro la povertà (per cui la Commissione propone almeno il 20% delle risorse del fondo Fse); rafforzare le capacità istituzionali e migliorare l´efficacia dell´amministrazione pubblica. Per il Feasr le finalità principali, sulle quali i programmi dovranno concentrarsi, sono la sicurezza alimentare, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la lotta ai cambiamenti climatici, la tutela delle campagne, il rafforzamento della competitività e promozione dell´innovazione.  
   
 

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