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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Gennaio 2013
 
   
  LE DUE RUOTE SI FAN STRADA IN TUTTE LE PROVINCE LOMBARDE

 
   
   Milano, 24 gennaio 2013 - Cremona è la città con il maggior numero di ciclisti; a Lecco c´è il numero più alto di sportivi; a Varese le donne pedalano meno degli uomini; Bergamo è il capoluogo in cui il bike sharing incide di più su chi utilizza le due ruote; Brescia e Lodi sono le città che hanno più parcheggi. È questa la fotografia che emerge dal I Rilevamento dei ciclisti in Lombardia, relativo al 2012, effettuato dalla Regione attraverso un´apposita convenzione quadriennale con la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta). In generale, forse complice anche la crisi economica, ai Lombardi la bicicletta piace sempre di più e i numeri dimostrano che il suo utilizzo è maggiore anche nel tragitto casa-lavoro o casa-scuola, laddove sono presenti parcheggi attrezzati o custoditi. I dati sono stati presentati dagli assessori regionali alle Infrastrutture e Mobilità, allo Sport e Giovani e all´Ambiente, insieme al presidente della Fiab Antonio Dalla Venezia, al presidente del Comitato Lombardia della Federazione ciclistica italiana Francesco Bernardelli, al vice presidente Cordiano Dagnoni e a due glorie del ciclismo italiano come Ernesto Colnago e Felice Gimondi. Luce Sul Mondo Dei Ciclisti - "Il problema della mobilità ciclistica - ha detto l´assessore alle Infrastrutture - è che è difficilmente quantificabile e questo studio è tanto più meritorio, perché fa luce su chi sono gli utilizzatori delle due ruote. I dati raccolti oggi confermano che, tanto più si realizzano infrastrutture dedicate, tante più persone si sentono incentivate all´utilizzo. Mi auguro che la prossima Giunta prosegua e intensifichi gli sforzi fatti per accrescere l´uso delle due ruote. Le Istituzioni in questo ambito possono fare di più: certo ci sono autostrade, ferrovie e altro a cui badare, ma gli interventi per la ciclabilità hanno spesso costi, contenuti e benefici importanti". L´impegno Della Regione Per Le Due Ruote - Regione Lombardia, con due progetti inseriti nel Piano regionale della mobilità Ciclistica, sta, da un lato, portando avanti un´attività di raccolta dati sulle nuove infrastrutture e sui nuovi servizi e, dall´altro, monitorando l´utilizzo della bicicletta nei capoluoghi di provincia. Ha inoltre stanziato 11,3 milioni per 45 progetti di infrastrutture e servizi per la mobilità ciclistica e l´ampliamento dei sistemi di bike sharing, ha aderito alla petizione Fiab sull´infortunio in itinere (affinché sia tutelato chi è vittima di incidenti durante il tragitto casa-lavoro) e alla Settimana europea della mobilità. Tema Centrale, La Sicurezza - "Molto è stato fatto e molto è ancora da fare, per consentire a chi utilizza le due ruote di muoversi in modo sicuro - ha commentato l´assessore allo Sport e Giovani -. La bicicletta è un mezzo su cui è importante investire, perché rappresenta non solo una fonte di risparmio in termini economici, ma consente anche di mantenersi in salute. Occorrono però piste ciclabili sicure e garantite. E´ necessario rendere più sicure le rotatorie: ne sono spuntate migliaia grazie ai finanziamenti della Comunità europea, ma mettono in pericolo la sicurezza dei ciclisti, per i quali spesso si rivelano delle vere e proprie trappole. Su questo tema Regione Lombardia potrebbe farsi carico di proporre interventi alla Comunità europea. In vista di Expo stiamo inoltre studiando un progetto che, partendo dagli 80 ostelli che ci sono in Lombardia, permetta ai bikers di vedere la nostra bellissima regione. Si tratta di un bacino notevole per l´appuntamento del 2015, visto che sono circa 6 milioni gli appassionati di bici del Sud della Germania, dell´Austria e della Svizzera". Tutela Dell´ambiente - "Questo studio - ha detto l´assessore all´Ambiente - è un esempio concreto di sussidiarietà orizzontale e contribuisce a educare i cittadini all´utilizzo della bicicletta: un comportamento che consentirebbe uno sgravio dal punto di vista ambientale in termini di Co2 e di minori emissioni di Pm10. È essenziale in tal senso il supporto delle associazioni che, collegando l´azione amministrativa con il territorio, aiutano le Istituzioni a identificare le politiche necessarie. È dunque estremamente importante che l´uso della bicicletta entri a fare parte della nostra educazione ambientale, sia per quanto riguarda gli automobilisti, in chiave di maggiore sicurezza, che per i ciclisti e i pedoni". Il censimento è stato effettuato dai volontari delle associazioni di categoria che hanno monitorato il passaggio dei ciclisti in 4 postazioni individuate in ogni città capoluogo di Provincia. Sono state rilevate anche l´offerta e la domanda di parcheggio per biciclette presso 15 stazioni ferroviarie, allo scopo di raccogliere informazioni utili a orientare interventi volti in favorire dell´uso intermodale di bicicletta e treno. Oltre 46.000 Bici In 4 Ore - Il primo dato significativo è il numero di ciclisti rilevati tra le 7.30 e le 13.30: almeno 46.911 persone hanno scelto la bicicletta per i propri spostamenti. Spiccano Cremona, con 9.255 passaggi, Lodi con 6.894, Monza con 6.568 e Milano con 6.061. A Scuola E Lavoro In Bici - Nelle postazioni, collocate lungo le direttrici di accesso al centro cittadino, sono stati conteggiati i flussi dei ciclisti sia in entrata che in uscita. In diverse postazioni di alcune città il flusso dei passaggi è maggiore fino alle 9.30 e indica un uso della bicicletta come mezzo di trasporto di chi si reca al lavoro o a scuola. Il fenomeno è evidente in tutte le postazioni di Cremona, Lodi, Milano, in diverse postazioni di Mantova, Pavia, Brescia, Monza e Sondrio e in una di Como e Varese. Meno marcato il flusso in uscita, riconoscibile tuttavia in alcune postazioni nella tarda mattinata (in quelle di Cremona, Lodi e Pavia, in 3 di Mantova e in una di Monza). Dati Aggiuntivi - In alcune città sono stati raccolti anche dei dati di approfondimento quali le percentuali di donne e uomini, di ciclisti urbani e ciclisti sportivi, di biciclette private o del servizio di bike sharing, e, infine, le percentuali della ripartizione modale, distinguendo tre tipi di veicoli: auto/furgoni/camion, biciclette, moto. A Varese Pochi ´Pedali Rosa´ - Nelle 4 città in cui è stata rilevata la percentuale di donne e uomini (Bergamo, Brescia, Pavia e Varese) si possono notare notevoli differenze. In quanto a parità di genere Bergamo e Pavia hanno percentuali quasi uguali, Brescia occupa una posizione intermedia (38 per cento), mentre il fanalino di coda è rappresentato da Varese, dove la percentuale femminile è nettamente minoritaria (23 per cento). Lecchesi I Ciclisti Più Sportivi - In 4 città (Bergamo, Como, Lecco e Varese) è stata monitorata anche la percentuale della presenza di ciclisti sportivi: al primo posto c´è Lecco con il 21 per cento, seguita da Varese (10 per cento) e da Bergamo e Como con percentuali molto basse, rispettivamente il 3 e il 4 per cento. Ai Bergamaschi Piace La Bici Pubblica - Al momento della rilevazione, il bike sharing era presente in 9 città (Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Pavia, Varese) e la loro incidenza percentuale sul totale è risultata del 15 per cento a Bergamo e del 9 per cento a Milano. Parcheggi, Brescia E Lodi Le Più Virtuose - Il rapporto ha quantificato anche l´offerta dei parcheggi per biciclette (dalle semplici rastrelliere ai posti bici custoditi) in prossimità di 15 stazioni ferroviarie delle città capoluogo. Quelli disponibili sono 4.235, pari a una media di quasi 282 per stazione. Di questi, ben 1.485 (35 per cento) sono però presenti in sole due città, Brescia (750) e Lodi (735); seguono Bergamo (500), Monza (558) e Pavia (508), mentre la città di Milano, con 2 tra le stazioni più grandi (Centrale e Cadorna), conta solo 427 posti bici. L´offerta di posti bici custoditi in prossimità delle stazioni ferroviarie si concentra solo nelle città di Brescia, Monza e Pavia e un numero rilevante di questi è a Brescia, dove è presente un´ampia struttura adibita a velo stazione. Bici E Mezzi A Motore - Interessante il dato della ripartizione tra biciclette e mezzi privati a motore (auto/furgoni, moto), rilevato in alcune postazioni di Bergamo, Brescia, Milano, Monza a Varese. Si nota infatti una quota minima di biciclette a Varese (2 per cento), che sale al 12 per cento sia a Bergamo che a Monza, per attestarsi al 15 per cento a Brescia e Milano. Schiacciante la quota delle auto a Varese (90 per cento), Brescia (dove però non sono state contate separatamente le moto) e Monza, con percentuali che superano l´80 per cento, mentre si attesta tra il 50 per cento e il 56 per cento a Bergamo e Milano, dove però è notevole la percentuale delle moto (rispettivamente 38 per cento e 29 per cento). Intermodalità, Vincono Brescia E Pavia - L´utilizzo dei posti bici nelle due fasce orarie rilevate, ore 12 e 22, per singola città capoluogo, conferma che, laddove è possibile parcheggiare la bicicletta in un posto sicuro, questa viene utilizzata dai pendolari che arrivano con il treno in città, per raggiungere il posto di lavoro o di studio. Infatti, il numero dei posti bici custoditi utilizzati a Brescia e Pavia alle ore 22, è quasi triplo rispetto a quelli rilevati alle ore 12. L´offerta di posti bici custoditi, pertanto, attrae e incentiva l´intermodalità. Linee Guida Comuni - Per la raccolta dei dati sono state predisposte delle ´Linee guida´, frutto di un lavoro di sintesi delle diverse esperienze messe in campo dalle associazioni Fiab: questo ha permesso ai volontari di registrare dati il più possibile comparabili tra loro, che restituiscano un quadro degli spostamenti effettuati in bicicletta in ogni capoluogo. Questi dati costituiscono la base di confronto per le rilevazioni degli anni futuri, che permetteranno di costruire una serie storica per verificare il trend di crescita dell´uso della bicicletta, valutando la tendenza, di anno in anno, fino al 2015.  
   
 

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