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Notiziario Marketpress di Venerdì 01 Febbraio 2013
 
   
  MILANO (PICCOLO TEATRO STREHLER): “MACBETH”, LO SHAKESPEARE PIÙ OSCURO NELLA RILETTURA DI ANDREA DE ROSA - FRÉDÉRIQUE LOLIÉE E GIUSEPPE BATTISTON INTERPRETI DI UN INTENSO E TORMENTATO VIAGGIO NEI MEANDRI PIÙ MALVAGI DELL’ANIMO UMANO - DAL 12 FEBBRAIO AL 3 MARZO

 
   
  Dopo il successo de La tempesta e dopo la fortunata regia lirica del Macbeth di Verdi, Andrea De Rosa mette in scena la tragedia più breve e più cupa di Shakespeare scegliendo due intensi interpreti per le parti principali: Frédérique Loliée, sua attrice prediletta e indimenticabile interprete di Elettra, e Giuseppe Battiston, talento cinematografico e teatrale. Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino e dal Teatro Stabile del Veneto "Carlo Goldoni", arriva ora al Piccolo Teatro Strehler, dal 12 febbraio al 3 marzo. Macbeth è uno dei personaggi più attuali del corpus shakespeariano: il contrasto tra pensiero e azione, la percezione di essere intrappolato in una rete di incubi soffocanti, la disperazione, il conflitto tra ambizione e senso di giustizia, l’essere preda di un ingranaggio infernale di fronte al quale il libero arbitrio deve arrendersi, sono i termini per l’identificazione con la nostra parte più oscura, il nostro demone personale. La sua Lady, stretta tra la determinazione nell’essere motore di violenza e i lacerti di una dolcezza che emerge da un tempo lontano, fragile e compassionevole, crolla quando ha finalmente ottenuto il titolo di regina, incapace di uscire da una nevrosi che la renderà una figura speciale agli occhi di Sigmund Freud nel suo celebre saggio del 1916. Scrive De Rosa: «Quando ho lavorato alla messa in scena dell’opera di Giuseppe Verdi, nel 2008, mi tornava spesso in mente la frase di un filosofo che diceva che, tra tutti i mali, il peggiore che si possa immaginare è quello che i nostri desideri si avverino. Ho capito il senso di questo paradosso solo di fronte a Macbeth. Quello che le streghe gli rivelano, è il suo desiderio più nascosto e inconfessabile. Il suo tragico destino è legato indissolubilmente all’avverarsi di quel desiderio. Lontano da qualunque anacronistica tentazione psicanalitica, penso che sia lì, nel dire i propri sogni e desideri, che il lato oscuro di Macbeth prende forma (nella raffinata indagine psicologica medievale si fa chiaro che nei sogni non si agisce, ma si viene agiti). È lì che il lato più misterioso dell’esistenza si affaccia, in forma di visione, di felicità, di terrore». Informazioni e prenotazioni 848800304 - www.Piccoloteatro.org  
   
 

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