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Notiziario Marketpress di
Lunedì 04 Febbraio 2013 |
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UNA TUTINA PER PROTEGGERE I NEONATI DALLA MORTE IMPROVVISA
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Bruxelles, 4 febbraio 2013 - I genitori dei neonati durante la notte sbirciano continuamente nella stanza dei loro bambini per assicurarsi che respirino ancora. Alcuni mettono i neonati a dormire nella loro stanza, sperando di notare qualsiasi arresto respiratorio e di poter intervenire prima che sia troppo tardi. La mancanza di informazioni è quello che in parte rende la sindrome della morte improvvisa del neonato (Sids) così terrificante. La Sids è la causa principale di morte tra i bambini di età compresa tra un mese e un anno e rimane inspiegata, nonostante anni di ricerca. È però in arrivo un aiuto per mezzo di un´innovativa tutina creata da scienziati tedeschi. Questa tutina avrà un sistema di sensori integrato in grado di avvisare i genitori appena il bambino smette di respirare. Il fondamento di questo sistema di sensori è un circuito stampato elastico che si adatta ai contorni del corpo, diventando quasi invisibile. È stato sviluppato da ricercatori dell´Istituto Fraunhofer per l´affidabilità e la microintegrazione Izm di Berlino. Per dimostrare una delle molte possibili applicazioni del circuito elastico, gli scienziati vi hanno montato due sensori disponibili sul mercato e hanno modellato l´intero sistema in una tutina. Questo permette di monitorare la respirazione nelle zone del torace e dello stomaco. Il circuito fatto di poliuretano, è detto anche Pu. È un materiale economico usato più comunemente per i rivestimenti, come sigillante o come materiale di imbottitura. "Il circuito che abbiamo sviluppato si può produrre usando processi industriali di routine, il che significa una grande produzione e, di conseguenza, una buona efficienza in termini di costi", dice Manuel Seckel, scienziato dell´Izm. "Inoltre, i componenti possono essere posizionati con altrettanta precisione che su una normale scheda grazie alla stabilità del sostrato elastico durante la lavorazione. Questo contrasta con l´elettronica basata sui materiali tessili, dove ci si può aspettare uno scarto di fino a cinque millimetri su un´area di mezzo metro. I ricercatori hanno dovuto superare una serie di difficoltà per ottenere l´alto livello di precisione necessario. Una di queste è stata come trattare e lavorare il poliuretano. "Come le stoffe elastiche, i Pu Pcb sono difficili da lavorare a macchina perché tendono a cambiare forma. Per evitare ciò, gli scienziati hanno sviluppato un sistema di supporto sul quale le schede in Pu vengono messe e lavorate a macchina prima di rimuovere nuovamente il supporto", spiega Seckel. Il metodo è attualmente in fase di collaudo per varie questioni industriali. La tutina però non è che una delle molte potenziali applicazioni per le schede di circuito flessibili. Per esempio, la tecnologia potrebbe essere usata anche per fornire una delicata illuminazione nel rivestimento del tetto delle auto - "stelle" sul tetto dell´auto per esempio. Allo stesso modo potrebbe essere messa nelle fasciature di pressione messe sulle bruciature. In questo caso, le schede in Pu con sensori integrati potrebbero aiutare gli infermieri a trovare la posizione ottimale per la fasciatura. La scheda di circuito flessibile è anche la base di un tipo di cerotto in fase di sviluppo da parte di scienziati medici dell´Università di Heidelberg in collaborazione con i ricercatori di Fraunhofer. In futuro, i medici potranno usare questo cerotto per testare le funzioni dei reni nei loro pazienti. Finora la procedura comportava l´iniezione di una sostanza che solo i reni sono in grado di scomporre e fare prelievi di sangue ogni circa 30 minuti per un periodo di tre ore. Se il rene è sano, scomporrà quasi completamente la sostanza in tre ore, se è malato, riuscirà solamente a ridurne lentamente la concentrazione. In futuro i dottori, usando un cerotto contenente un circuito in Pu, un Led blu e un rilevatore, potranno evitare ai pazienti tutti i prelievi ed esaminarli con maggiore precisione. Come nella procedura standard, l´esame inizia con l´iniezione di una sostanza, in questo caso un colorante organico. Il Led blu rende il colorante fluorescente e lo fa brillare, uno sviluppo che viene individuato dal rilevatore che si trova sul cerotto. Man mano che il colorante naturale è scomposto dal rene anche la concentrazione della radiazione fluorescente diminuisce. "Il cerotto permette ai dottori di monitorare continuamente la concentrazione della sostanza dell´analisi, dando loro una diagnosi più precisa rispetto all´esame standard. Inoltre i costi del test possono essere ridotti di fino al 60 per cento", dice Seckel. Sono già in programma dei test clinici, anche se ci vorranno da tre a cinque anni prima che il cerotto sia pronto da usare in questo tipo di test sui reni, che renderanno la vita più facile sia ai medici che ai pazienti. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Fraunhofer per l´affidabilità e la microintegrazione Izm http://www.Izm.fraunhofer.de/en.html |
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