Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Febbraio 2013
 
   
  L´EUROPA DICE BASTA AI RITARDI DI PAGAMENTO IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA TAJANI ILLUSTRERÀ GLI EFFETTI DELL´ATTUAZIONE DELLA NUOVA DIRETTIVA SU P.A. E IMPRESE

 
   
  Milano, 4 febbraio 2013 - Regole certe contro i ritardi di pagamento. Ripartire da una strategia per la crescita che punti sull´economia reale. Garantire accesso ai capitali per permettere alle imprese, specie alle Pmi, di poter investire in competitività, innovazione e nuova occupazione. Questi temi saranno al centro del dibattito "L´europa dice basta ai ritardi di pagamento", che si terrà lunedì 4 febbraio alle ore 09.00 nella Sala Volta del Palazzo delle Stelline (Corso Magenta, 61) a Milano. Oltre a Tajani, parteciperanno i deputati al Parlamento europeo Raffaele Baldassarre e Francesco De Angelis, il Presidente Ansi, Massimiliano Alfieri, il Presidente di Piccola Industria, Confindustria Vincenzo Boccia, il Presidente dell´Ance, Paolo Buzzetti e il portavoce di R.e Te. Imprese Italia e Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti. Modererà il dibattito il Vicedirettore de Il Sole 24 Ore Alberto Orioli. Il dibattito sarà l´occasione per presentare la nuova direttiva europea relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento, recepita dall´Italia a inizio gennaio. La direttiva Ue prevede infatti l´obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di pagare entro 30 giorni (salvo limitate eccezioni), pena interessi di mora superiori all´8%. Il ritardo nei pagamenti ha un effetto drammatico sulle imprese europee creditrici, che sono costrette ad accumulare debiti per decine di miliardi di euro e a sottrarre risorse all´economia reale. Senza accesso ai capitali, specie per le Pmi, non vi potranno essere investimenti in competitività, innovazione e nuova occupazione. Attualmente in Europa un´impresa su tre non riesce a ottenere il credito richiesto e circa 1/3 dei fallimenti in Europa sono causati da ritardi nei pagamenti. Se è legittimo per gli Stati imporre una riscossione tempestiva dei tributi, specie in tempi di austerità, è altrettanto doveroso, anche moralmente, che le amministrazioni pubbliche paghino i debiti alla scadenza, evitando la chiusura di aziende sane e la perdita di occupazione. L´evento del 4 febbraio a Milano fa parte di una campagna d´informazione lanciata dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo a Roma il 5 ottobre scorso. Eventi di sensibilizzazione saranno organizzati in tutti gli Stati dell´Unione europea. Contesto Per uscire dalla crisi l´Unione europea deve puntare su una strategia per la crescita mettendo al centro l´economia reale. Punto nevralgico, l´accesso ai capitali, specie per le Pmi, senza il quale non vi possono essere investimenti per competitività, innovazione e nuova occupazione. In Italia la situazione è particolarmente delicata. Negli ultimi mesi l´accesso al credito è ulteriormente peggiorato, con un´impresa su tre che non riesce a ottenere il credito richiesto. Molte banche hanno chiesto indiscriminatamente il rientro di fidi e ora stentano a erogare credito, se non a condizioni estremamente restrittive. In questo contesto drammatico, sul nostro Paese pesa anche il triste primato europeo dei ritardi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni con una media di 180 giorni che in alcuni settori e regioni supera i 600 giorni. Dei 180 miliardi complessivi che gli Stati europei devono alle imprese, oltre la metà sono debiti dello Stato italiano. Per porre fine a questo malcostume l´Ue ha emanato una direttiva che prevede l´obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di pagare entro 30 giorni (salvo limitate eccezioni nel settore sanitario), pena interessi di mora superiori all´8%. In considerazione dell´aggravarsi della crisi la Commissione europea ha più volte sollecitato gli Stati ad anticipare l´attuazione della direttiva, il cui termine ultimo scade nel marzo del 2013. Ora che lo Stato italiano ha attuato la direttiva, resta il problema dei debiti accumulati che continuano a schiacciare come un macigno migliaia d´imprese. Questi debiti alimentano una spirale perversa di fallimenti, perdita di posti, minori entrate per lo Stato, peggioramento dei conti, ulteriori ritardi e fallimenti. E´ quindi urgente un piano per erogare al più presto alle imprese creditrici le somme dovute. Per sensibilizzare e informare istituzioni, operatori economici e media sull´applicazione della direttiva la Commissione europea e il Parlamento europeo hanno lanciato una Campagna d´informazione con eventi in tutti gli Stati membri. Maggiori informazioni sull´evento: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/single-market-goods/fighting-late-payments/late-payment-campaign/events/italy/index_en.htm  Lancio campagna sui ritardi nei pagamenti: http://europa.Eu/rapid/press-release_memo-12-742_it.htm  e http://europa.Eu/rapid/press-release_ip-12-1071_it.htm    
   
 

<<BACK