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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Febbraio 2013
 
   
  BRESCIA, I DATI DELLA CONGIUNTURA DEL IV TRIMESTRE 2012

 
   
  Brescia, 4 febbraio 2013 - Nel quarto trimestre la variazione congiunturale destagionalizzata della produzione manifatturiera ha subito una diminuzione dello 0,2%, in rallentamento rispetto al trimestre precedente. La flessione su base annua è stata dello 0,6%. La dinamica bresciana risulta meno negativa di quella regionale che ha registrato un rallentamento tendenziale dell’1,6%. Dal punto di vista strutturale si rileva che, rispetto al quarto trimestre 2011, solo le imprese di grandi dimensioni hanno registrato una variazione positiva: +4,49%. Negative le medie e le piccole: rispettivamente -2,13% e -1,78%. Analizzando i singoli settori appaiono contrazioni tendenziali importanti per il legno-mobilio -13,83%, i minerali non metalliferi -11,40% e la siderurgia -6,24%, meno intense per pelli-calzature -4,43%, abbigliamento -3,51%, meccanica -1,27% e gomma-plastica-052%. Positivi tutti gli altri settori con in testa chimica +20,53% e mezzi di trasporto +13,28%. Anche il comparto dell’artigianato manifatturiero registra risultati negativi: la variazione congiunturale della produzione è stata del -1,6%, più negativa della media lombarda (-1,2%). Il dato tendenziale è molto negativo: rispettivamente -6,4% e -6,0%. La contrazione tendenziale della produzione ha interessato quasi tutti i comparti artigiani, in testa il legno mobilio (-11,21%), l’abbigliamento (-10,41%), la carta-editoria (-8,87%) e la siderurgia (-8,48%). Positivo solo il comparto pelli e calzature (+5,88%). Fatturato Nonostante il calo della produzione il fatturato ha segnato una variazione congiunturale destagionalizzata leggermente positiva pari a +0,3%. Il dato su base annua è ancora più positivo: +1,1%. Il segno più si deve al deciso contributo del fatturato estero: +1,4% congiunturale; +5,4% tendenziale. Negativo il fatturato sul mercato interno: -0,4% congiunturale; -1,3% tendenziale). La quota del fatturato estero si è attestata al 35,89%, in diminuzione sul trimestre precedente di circa 4 punti percentuali. Nel comparto artigiano ha dominato ancora una dinamica negativa: segno meno sia per la variazione congiunturale (-1,8%), sia per quella tendenziale (-5,5%). Ordinativi Gli ordini registrano un ulteriore calo, leggermente attenuato rispetto a quello della scorsa rilevazione, sia su base trimestrale (-1,0%) sia su base annua (-3,9%). Entrambe le dinamiche, congiunturale e tendenziale, presentano un crollo degli ordinativi provenienti dal mercato interno (rispettivamente -1,7% e -6,6%). Positivo il mercato estero (+0,2% congiunturale e +1,0% tendenziale. Segno meno rispetto allo stesso trimestre del 2011 per gli ordinativi del settore artigiano: -5,6% totali, -6,0% interni e -1,6% esteri. Occupazione Dalle informazioni provenienti dal mercato del lavoro si rileva un ulteriore peggioramento dell’andamento provinciale. La quota di imprese che nel quarto trimestre ha fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni ordinaria è aumentata passando dal 19,67% del trimestre precedente al 27,76% attuale. L’occupazione è diminuita dello 0,9% rispetto al terzo trimestre e dell’1,7% su base annua. Anche nel comparto dell’artigianato manifatturiero il trend dell’occupazione è stato negativo registrando una variazione congiunturale degli addetti del -1,15% con un tasso di ingresso pari a 1,28 ed uno di uscita pari a 2,43. Prospettive Le aspettative delle imprese intervistate circa la produzione, l’occupazione ed il fatturato rimangono negative, anche se con un’intensità minore rispetto ai trimestri precedenti. Sono le imprese di piccola e media dimensione ad esprimere le prospettive peggiori. Positive, invece, le aspettative per i mercati esteri, evidentemente più dinamici rispetto a quelli nazionali. Per gli imprenditori artigiani le attese per il prossimo trimestre rimangono pessimistiche per produzione e domanda interna; negative, anche se con intensità minore, anche la domanda estera e l’occupazione. Commercio E Servizi Il quarto trimestre dell’anno si chiude per le attività di commercio con un pesante calo su base annua delle vendite pari a -5,64%; leggermente più contenuta la dinamica tendenziale lombarda (-5,01%). La flessione ha riguardato tutte le dimensioni di impresa con in testa le grandi (-9,03%), seguite dalle medie (-5,62%) e dalle piccole imprese (-5,43%). Il settore di attività nel quale si è concentrato il calo più consistente del volume d’affari è stato quello non alimentare: -8,35%. Negative, anche se su livelli più contenuti, anche le performance dell’alimentare e del despecializzato (su base annua rispettivamente pari a -5,04% e -2,65%). Dal lato degli ordini ai fornitori oltre il 55,32% delle imprese intervistate ha dichiarato un calo annuo; più dell’80% di esse ritiene adeguati i livelli delle scorte. In aumento, rispetto al trimestre precedente, il livello dei prezzi dei prodotti venduti (+1,37%). Le aspettative degli operatori del commercio per il primo trimestre 2013 sono decisamente negative (+ del 50% degli intervistati), in particolar modo per vendite, ordini e volume d’affari. Per le attività di servizi continua la fase negativa già rilevata nei trimestre scorsi. Il volume d’affari registra una diminuzione su base annua pari al 7,41%, più intensa rispetto al risultato regionale (-5,88%). Soffrono in particolare le micro imprese che vedono ridurre il volume d’affari rispetto all’anno precedente del 12,28%. Positive solo le imprese con più di 200 dipendenti: +1,78%. La flessione ha colpito in modo generalizzato tutti i comparti, anche se con intensità diverse. Costruzioni (-11,91%), alberghi e ristoranti (-9,11%) e commercio all’ingrosso (-7,53%) hanno segnato i risultati peggiori. Le attese per il prossimo trimestre sono assai pessimistiche per il volume d’affari, meno per l’occupazione.  
   
 

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