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Notiziario Marketpress di
Lunedì 26 Febbraio 2007 |
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RADIO RAI: IL COMUNICATTIVO “INFORMATI PER ESSERE SICURI”
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Roma, 26 febbraio 2007 - Temi e ospiti dal 26 febbraio al 2 marzo Lunedì 26 febbraio “Lusso e moda: i nuovi miti dei nostri tempi” Fabiana Giacomotti, direttore Mf-milano Finanza fashion; Luca Roda, amministratore delegato Roda cravatte; Philip Taylor, direttore generale Istituto Polimoda. A chi gli chiedeva che cosa fosse per lui il lusso Oscar Wilde rispondeva con un aforisma: “Posso resistere a tutto, eccetto che alle tentazioni”. E oggi la richiesta di beni di lusso è in aumento in tutto il mondo specie tra i consumatori di mezza età. Secondo una ricerca del Sole 24 Ore la Ferrari è l’oggetto più ambìto dagli italiani, quello che più di ogni altro viene associato all’idea del lusso. Il colore non ha importanza, importante è che abbia sul cofano un cavallino rampante. Ma anche altre auto vengono associate al concetto di lusso: Bmw e Mercedes vengono subito dopo la Casa di Maranello. Sono queste, dunque, le marche per chi vuole essere trendy e apparire come persona di successo. A guidare la classifica dello shopping costoso sono Giappone e Usa. La ricerca della bellezza e del valore si diffonde a macchia d’olio con la globalizzazione che ha aperto nuove prospettive più al lusso che a effimeri prodotti intermedi. Lo shopping costoso ha le sue nuove frontiere in India, Cina e Russia. Ogni settimana a Mosca si apre una nuova boutique del lusso. Lo stesso sarà a breve a Shangai e a Pechino. Il lusso ha contagiato anche la Rete dove non si acquistano più soltanto oggetti a basso costo, magari usati, ma si arriva ad affari milionari finora ostacolati da un giustificato timore per il buon fine della trattazione. Così, per i beni di lusso l’Italia detiene un primato nel settore degli orologi dove la passione è forte. Anche nomi importanti della moda sono comparsi in rete griffando automobili. Ci sono poi gli oggetti di antiquariato, gioielli, opere d’arte. Di recente in Rete è stato acquistato anche un jet privato per soli, si fa per dire, cinque milioni di dollari. E aria di lusso si respira anche in Argentina dove Buenos Aires è tornata miniera d’oro, ambita dalle principali griffe planetarie. E tutto questo a 5 anni dalla crisi che portò la disoccupazione di quel Paese al 25 per cento e alla disperazione gli investitori italiani. Non sappiamo se in Argentina abbiano sensi di colpa nei confronti di chi ha acquistato i famosi “tango bond” ma due film “Blood diamond” e “Una scomoda verità” fanno riflettere sulle conseguenze morali e politiche dei nostri consumi. Generano, insomma, in chi acquista diamanti e pellicce un fastidioso senso di colpa. E così, ecco nascere i diamanti etici, estratti con ogni riguardo per l’ambiente e per le popolazioni locali, muniti di certificati di origine. E sempre etico ecco il cashmere “socialmente responsabile” che non proviene da animali che possono essere tosati soltanto da morti. Martedì 27 febbraio “Comunicare il made in Italy” Paolo Gerani, vice presidente Gruppo Gilmar e direttore creativo Iceberg; Paolo Calamandrei, direttore generale Testi (Rebecca e Kris); Massimo Mamberti, direttore generale Istituto nazionale commercio estero (Ice). L’istituto nazionale per il commercio estero ha realizzato la prima grande ricerca su come russi, cinesi, statunitensi e svedesi ci vedono attraverso le nostre produzioni. E la risposta non poteva essere più positiva. Il prodotto made in Italy emerge come frutto di qualità produttiva, innovazione tecnologica e design. Dalla gastronomia ai paesaggi naturali e ai siti archeologici, dalla moda all’arte l’immagine italiana all’estero è quella dell’eccellenza. E si va dai piaceri della tavola con i prodotti “dop” alla storica rossa di Casa Ferrari, dal fashion al design senza dimenticare motociclette, barche e turismo. La tradizione del marchio made in Italy fa sistema e il life style italiano si apre all’internazionalità. E si va anche alla riconquista di mercati che, come quello della moda degli Stati Uniti, aveva avuto una battuta di arresto nel 2002. Mercoledì 28 febbraio “Informati per essere sicuri” Giglio Del Borgo, direttore generale American Express Italia; Emilio Stefanelli, vice presidente Farmindustria; Per la rubrica “Il Comunicattivo in direzione”, ideata per illustrare i compiti, lo stile e le finalità che diversificano i vari media italiani interviene il direttore ed editore del mensile “Luna", Paolo Panerai. La cronaca informa tutti i giorni su una serie di truffe e frodi a cui siamo esposti. Rischi che riguardano la nostra salute, i nostri risparmi, la nostra sicurezza fisica. Come non bastasse il destino che, come afferma un vecchio detto, è spesso baro, a tendere gli agguati ci si mettono anche i furbi e i delinquenti. E, a volte, anche una legislazione carente, non adeguata ai tempi. Prendiamo i medicinali, per esempio. In Italia è illegale vendere farmaci on-line, ma la Rete offre questa possibilità attraverso Paesi stranieri e, in attesa di nuove normative, il consumatore rimane in balìa di chi approfitta della situazione. La liberalizzazione del mercato farmaceutico non voleva significare, negli intendimenti dei promulgatori, la deregolarizzazione, che invece è presente anche perché in Europa ogni Paese applica norme e prezzi diversi. Situazione in divenire anche per le carte di credito dove qualche cosa sta cambiando nel mercato del cosiddetto denaro di plastica. Lo scenario italiano si sta evolvendo verso un utilizzo di forme di pagamento diverse per far fronte ai casi sempre frequenti di frodi provocate dalla clonazione delle carte di credito e bancomat. Ma non soltanto. Molti e diversi illeciti vengono attuati attraverso modalità originali e creative. E il fenomeno non accenna ad arrestarsi. La diffusione del commercio elettronico, poi, ha introdotto le truffe telematiche che sono riuscite a clonare persino un sito supercontrollato come Ebay. Giovedì, 1° marzo “Le nuove frontiere della pubblicità” Claudio Bonivento, regista e produttore cinematografico; Emanuele Bruno, direttore settimanale Pubblicità Italia; Giancarlo Mazzuca, direttore Qn-quotidiano nazionale; Rumors dal Festival di Sanremo. In collegamento Viviana Musumeci, giornalista del settimanale; Mediaforum e collaboratrice di Vanity Fair e Dagospia. James Bond è stato l’antesignano della pubblicità cosiddetta occulta nei film. È divenuto noto al grande pubblico il suo Rolex e la sua bibita preferita, la Vodka Martini. E’ stata la Fiat Panda a inaugurare una nuova forma di rappresentazione pubblicitaria, quella che arriva sullo schermo televisivo in modo improvviso, inaspettato, mentre attenti alle vicende dello sceneggiato preferito vediamo comparire, nella parte bassa dello schermo, alcuni simboli colorati in miniatura che prima fu la Panda e poi altre produzioni. È una forma di pubblicità che prende di sorpresa e che impedisce di fare eventuali zapping perché se si cambia canale si perdono fasi di ciò che si stava seguendo prima dell’intrusione pubblicitaria. La pratica di inserire prodotti o marche nelle scene di film o programmi televisivi sta conoscendo un periodo di forte crescita specie negli Stati Uniti. In Italia questa pratica è molto ridotta dai limiti che richiedono la scritta in sovrimpressione “messaggio promozionale”. Sono in vista, però, regole più permissive a partire da quest’anno quando l’Unione Europea dovrebbe varare nuovi provvedimenti legislativi proprio sul genere del posizionamento del prodotto nelle scene di film o di programmi televisivi. Venerdì 2 marzo Il “Confessionale del Comunicattivo” l´ospite di questa settimana è l’attore e conduttore Giorgio Panariello. . . |
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