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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Febbraio 2013
 
   
  I SUICIDI DEGLI IMPRENDITORI NON SI FERMANO DAVANTI ALLA CAMPAGNA ELETTORALE

 
   
  Roma, 6 febbraio 2013 - L’ultimo atto disperato di un imprenditore di Frosinone, che si è tolto la vita proprio il 4 febbraio, ci richiama tragicamente all’enorme carico di responsabilità che grava sulle istituzioni, sull’intero sistema sociale e anche su ciascuno di noi, per ciò che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto. Per l’ennesima volta la società non è riuscita ad ascoltare il “grido silenzioso” che saliva da un imprenditore in stato di difficoltà. Forse storditi dal rumore assordante della campagna elettorale, dalla retorica profusa a piene mani, molti hanno dimenticato che gli imprenditori – i piccoli e medi imprenditori e non i grandi capitani coraggiosi della finanza – sono costantemente e senza un attimo di respiro alle prese con le drammaticità quotidiane derivanti talora da una commessa che non si rinnova, talaltra da un prestito bancario che viene negato, o ancora da un credito dallo Stato che non si riesce ad incassare a fronte di una tassa che, viceversa, quello stesso Stato chiede di versare puntualmente e inderogabilmente. Mentre la politica si affanna a spiegarci come intenderà risolvere i problemi subito dopo le elezioni, nessuno sembra accorgersi che ancora adesso, proprio in queste ore, migliaia di imprenditori sono al centro di un attacco concentrico da parte di quelle medesime problematiche, con il risultato che, in numeri che ormai ripugnano la nostra stessa coscienza, molti di loro sono indotti a farla finita nel modo più tragico. La Federlazio vuole ricordare questo imprenditore di Frosinone e con lui anche tutti quelli che non ce l’hanno fatta a sopportare da soli un peso così grande, e per i quali le istituzioni, che pure avrebbero potuto fare molto per impedirlo, come al solito arriveranno – se arriveranno – quando ormai sarà troppo tardi.  
   
 

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