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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Febbraio 2007
 
   
  AIUTO DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA DICHIARA ILLEGALE UN AIUTO AL FUNZIONAMENTO CONCESSO A NUOVA MINERARIA SILIUS IN SARDEGNA E NE ORDINA IL RECUPERO

 
   
  Bruxelles, 26 febbraio 2007 - La Commissione europea ha concluso che un aiuto di 98,36 milioni di euro concesso dalla Regione Sardegna alla società mineraria Nuova mineraria Silius (Nms) è incompatibile con le regole in materia di aiuti di Stato contenute nel trattato Ce e deve essere recuperato. La Commissione ha constatato che ogni anno, dal 1997, la Regione Sardegna ha trasferito fondi pubblici per ripianare perdite costanti di Nms mantenendo in attività una società che altrimenti sarebbe fallita. Dal momento che non vi è stata alcuna ristrutturazione, la misura deve essere considerata come un aiuto illegale al funzionamento. Il Commissario incaricato della Concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato: "L´aiuto al funzionamento destinato a ripianare perdite di imprese in difficoltà è il tipo di aiuto più distorsivo della concorrenza in quanto danneggia quelle imprese che cercano di rimanere attive senza sostegno pubblico". La Nms, che appartiene interamente alla Regione autonoma Sardegna, gestisce un deposito di fluorite nel comune di Silius. La società è stata creata nel 1992 ed è stata posta in liquidazione del 1998. Tuttavia, quando sono falliti i tentativi di privatizzazione, la Nms non è stata liquidata, bensì mantenuta in vita mediante fondi pubblici. Nel 2004 la società ha relizzato un fatturato di 4,96 milioni di euro con un organico di 163 dipendenti. Nel novembre 2005 l´Italia ha notificato, per la prima volta, l´intenzione della Regione autonoma Sardegna di concedere una sovvenzione di 24 milioni di euro alla Nms nel quadro di un nuovo programma d´investimenti. Da informazioni fornite dalle autorità italiane è anche risultato che dal 1997 la Nms aveva beneficiato di un continuo trasferimento di fondi da parte della Regione per coprire perdite costanti nel contesto delle attività di preliquidazione. Tali trasferimenti sono ammontati a 90,7 milioni di euro. Nella sua decisione la Commissione ha osservato che l´obiettivo primario di quei trasferimenti consisteva nell´aiutare un´impresa in difficoltà. Simili aiuti determinano un rischio estremamente elevato di distorsione della concorrenza e quindi possono essere autorizzati unicamente se sono rispettate le rigorose condizioni indicate negli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (cfr. Memo/04/172). La Commissione ha constatato che tali condizioni non erano soddisfatte e quindi i trasferimenti dovevano essere considerati come un aiuto illegale al funzionamento. In seguito all´avvio della procedura d´indagine della Commissione, le autorità italiane hanno deciso di revocare la notifica concernente il nuovo programma d´investimenti. Inoltre, con assemblea straordinaria del 28. 7. 2006, la società ha deciso di presentare domanda di fallimento. In seguito alla decisione odierna l´Italia deve recuperare dalla Nms l´aiuto illegalmente concesso per un importo pari a 98,36 milioni di euro. .  
   
 

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