REFERENDUM COMUNI BELLUNESI: PRESIDENTE VENETO, “MALESSERE CHE HA RADICI PROFONDE. DICHIARAZIONE PUBBLICA FALLIMENTO GESTIONE CENTRALISTICA DELLO STATO”
Venezia, 11 febbraio 2013 - “Il referendum con cui domani i cittadini di ben 7 Comuni veneti decideranno se aggregarsi o no al Trentino Alto Adige è il segno di un malessere che ha radici profonde, una vera e propria dichiarazione pubblica del fallimento della gestione centralistica dello Stato”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto il 9 febbraio in relazione al referendum che vedrà andare al voto circa 33.000 cittadini di 7 Comuni della provincia di Belluno per dire sì o no al passaggio al Trentino Alto Adige. “Comprendo – aggiunge il presidente del Veneto - l’amarezza di un operatore economico che si trova fiscalmente ed economicamente svantaggiato nel breve spazio di un confine territoriale, senza che la Regione cui appartiene possa intervenire e perequare per impedirne la fuga”. “Si parla tanto e a sproposito di secessione – conclude - quando in realtà fuori dallo sterile dibattito politico, sono i cittadini e le imprese ad attuarla concretamente. Basti pensare alle 700 imprese che hanno scelto la Carinzia, dove trovano un terreno fertile per investimenti e produzione. E per la creazione di posti di lavoro”.