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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Febbraio 2013
 
   
  RIFIUTI: LA GIUNTA VALDOSTANA APPROVA LE MODALITÀ DI APPLICAZIONE DEL PASSAGGIO DA TARSU A TARES

 
   
  Aosta, 18 febbraio 2013 - Dalla collaborazione tra Enti locali e Regione nascono una serie di provvedimenti in materia di rifiuti: lo schema di Regolamento necessario per definire le nuove modalità di applicazione del tributo, lo schema del Regolamento per la gestione dei rifiuti e i criteri per la definizione dei costi dei servizi. Dopo l’esame favorevole del Cpel, avvenuto nell’assemblea di mercoledì, anche la Giunta regionale ha dato il via libera, nella seduta di oggi, venerdì 15 febbraio, ai provvedimenti che consentiranno ai Comuni di determinare la nuova Tares e alle Comunità montane di concludere la riorganizzazione dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti, con l’approvazione di un regolamento che disciplina le modalità di gestione dei rifiuti urbani nel proprio ambito. Con l’art. 14, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, che ha istituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares), destinato a trovare applicazione dal 1° gennaio 2013 e a prendere il posto di “tutti i vigenti prelievi relativi alla gestione dei rifiuti urbani, sia di natura patrimoniale sia di natura tributaria, si conclude un percorso iniziato nel 2006 e costellato di incertezze (come l’ assoggettabilità all’Iva) e proroghe in materia di tariffa rifiuti. Attualmente, il riferimento per calcolare la tariffa rimane il D.p.r. 27 aprile 1999 n. 158, che determina le “norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani”. Una delle differenze con la vecchia Tarsu o Tia è che la Tares è la risultanza di due componenti: quella relativa al servizio rifiuti e quella relativa ai servizi, destinata a finanziare i costi dei servizi indivisibili del Comune, che consiste in una maggiorazione della tariffa della componente rifiuti da destinare allo Stato. Visto il tema delicato che comporta conseguenze significative sia nella gestione ed organizzazione del servizio, sia nella riscossione del tributo, il Celva e l’Amministrazione regionale, in particolare l’Assessorato Territorio e ambiente, hanno avviato ormai da quasi un anno una stretta e proficua collaborazione per regolare in maniera uniforme sul territorio regionale l’applicazione di questa nuova tariffa, nonché il servizio di gestione dei rifiuti. Al fine di “preparare il terreno” il Celva e l’Amministrazione regionale hanno promosso una serie di incontri e di percorsi formativi, al fine di garantire la massima condivisione alle azioni da mettere in campo per l’introduzione del tributo, tra cui si ricorda il workshop “Quale tariffa per i rifiuti dal 2013 ?” promosso dall’Assessorato regionale nel dicembre scorso, al quale avevano partecipato numerosi rappresentanti degli enti locali. La nuova tariffa ha ricadute dirette sui cittadini e sulle imprese, in quanto comporterà maggiori costi da ripartire tra tutti gli utenti comunali, dovuti da una parte all’obbligo di copertura di tutti i costi sostenuti per l’organizzazione del servizio e dall’altra all’introduzione della componente indivisibile, legata ai servizi erogati dalle amministrazioni. Per questo motivo Regione ed enti locali hanno ritenuto importante definire una serie di regole comuni per garantire il più possibile il principio di parità di trattamento a tutti i cittadini valdostani, condividendo i criteri per la definizione dei costi. La Regione da parte sua rileva come le normative in tema di rifiuti già complesse per conto loro, oggi vengono intercettate da “norme trasversali”, come nel caso specifico da quella tributaria che riattribuisce ai Comuni la competenza in materia di determinazione e riscossione del tributo, che non risulta coordinata con gli obiettivi di razionalizzazione dei servizi da effettuare a livello di bacino ottimale (Ato), stabiliti dalla normativa ambientale, accentuando quindi le difficoltà ad organizzare servizi sempre più efficienti e economicamente giustificabili in realtà montane e di piccoli numeri come in Valle d’Aosta. L’unica soluzione rimane la collaborazione dei diversi livelli di governo come è stato il caso dei provvedimenti approvati. Anche il Celva sottolinea come, ancora una volta, i Comuni si trovino, purtroppo, in prima linea ad applicare un ulteriore balzello nei confronti dei cittadini, una “mini patrimoniale travestita”, e il giudizio politico su tale tributo non può quindi che essere negativo. La Tares viene quindi interpretata come un tributo subìto dalla Regione, che aggrava sempre più il carico fiscale dello Stato italiani, nei confronti di tutti i cittadini.  
   
 

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