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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Febbraio 2013
 
   
  GLI STUDENTI DEGLI ATENEI MILANESI E LO STUDIO ALL’ESTERO

 
   
  La difficoltà dei giovani italiani a proiettarsi in un contesto internazionale è un tema sempre più “caldo”. Ma quali sono le reali propensioni verso un possibile futuro all’estero, quali i fattori che incidono su questa scelta? U4you - alias Dafina Dicheva e Luisa Negri, professioniste che da anni operano nell’ambito della formazione e della creazione di percorsi di studio all’estero - ha voluto dare una risposta promuovendo l’indagine “Gli studenti degli atenei milanesi e lo studio all’estero”, di cui sono stati presentati oggi i risultati. La ricerca è frutto dell’impegno di un team di studenti universitari coordinati da Francesco Varano, specializzando del corso di laurea in Marketing Management della Bocconi. “Volevamo ottenere più di una semplice indagine statistica – spiegano Dicheva e Negri - il nostro obiettivo era cogliere anche le autentiche propensioni degli studenti compiendo un’analisi “dall’interno”, tramite chi vive il loro stesso mondo e detiene al contempo il necessario knowhow per indagarlo”. Teatro dell’indagine Milano, da sempre ottimo indicatore e anticipatore di tendenze proiettate verso lo scenario internazionale. Oggetto dell’indagine un campione di 890 tra studenti e neolaureati di Bicocca, Bocconi, Cattolica, Ied, Iulm, Politecnico, Statale. Tra i dati emersi appare anzitutto evidente il forte interesse verso lo studio all’estero: il 75% degli intervistati si definisce infatti “tendenzialmente interessato”, primi tra tutti gli studenti della Bocconi (91%). Ciononostante appare scarso il livello complessivo di informazione: il 64% è infatti “tendenzialmente poco informato”. Tra le fonti, la Rete è come sempre all’apice con il 73,50% delle preferenze. Meno scontati gli altri risultati: ad esempio, emerge la grande importanza del “passaparola” (43,30%) che prevale su fonti più autorevoli come quelle interne alle Università (37,50%), meeting day ed eventi specializzati (11,80%). Gli influenzatori esterni sembrano avere invece un peso marginale; interessante notare come l’importanza attribuita al giudizio dei propri docenti aumenti con il progredire degli anni di studio. Analizzando nello specifico l’opinione sulle opportunità offerte dagli Atenei, gli studenti si mostrano complessivamente poco soddisfatti rispetto al numero di posti disponibili, agli elevati costi da sostenere e alle complesse e poco chiare procedure burocratiche. Appare generalmente buono, invece, il giudizio sulla qualità delle sedi proposte, sull’ampiezza della rete geografica costituita dalle Università partner e sulla varietà dei programmi di scambio. Motivazioni e ostacoli forniscono dati altrettanto interessanti. Gli studenti mostrano un approccio serio e concreto verso le opportunità di studio all’estero: l’arricchimento formativo è l’obiettivo principale, inteso soprattutto come miglioramento della conoscenza di una lingua straniera (8,3 su una scala da 1 a 9) e del valore del proprio curriculum (7,4). Gli ostacoli che incidono sulla decisione finale sono altrettanto concreti: l’aspetto economico è il primo in assoluto (7) seguito dall’elevata competitività della selezione (5,8) e dai complessi iter burocratici (5,5). Si tratta di dati che meritano un’attenta considerazione, per certi versi inattesi se paragonati a una certa opinione comune che vuole i giovani italiani poco propensi a mettersi in gioco lontano dal proprio ambiente. Al contrario, gli studenti considerano l’opportunità di un’esperienza formativa in un altro Paese un arricchimento fondamentale per le proprie competenze e il proprio futuro. Che potrebbe essere fuori dai confini nazionali: ben il 93% degli intervistati si dichiara infatti disponibile a valutare un’opportunità accademica o lavorativa estera al termine degli studi. Concludono Dicheva e Negri: “Gli studenti – sia quelli intervistati, sia quelli che avviciniamo ogni giorno con il nostro lavoro - desiderano fortemente mettersi in gioco e misurarsi con altre culture e scenari. Visti i tagli all’istruzione e lo stato di incertezza dei contributi Ue per i programmi di scambio Erasmus, con la nostra ricerca abbiamo voluto dare voce ai giovani e invitare le istituzioni a rimettere al centro questo tema fondamentale per le generazioni attuali e future” st1\:*{behavior:url(#ieooui) }  
   
 

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