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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Febbraio 2013
 
   
  CRESCONO A RIETI LE "IMPRESE ROSA" NEL 2012

 
   
  Rieti, 19 febbraio 2013 - Nel Reatino le imprese “rosa” sono pari a 4.103 al 31 dicembre 2012 e rispetto al 2011 è stato registrato un incremento del +0,49% (è di 20 imprese il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni nel corso del 2012), in linea rispetto alla media di incremento nazionale (+0,51%) ma inferiore a quella del Lazio (+1,09%). “Un dato che testimonia la tenuta delle imprese femminili in questo lungo periodo di crisi economica e che dimostra quanto le donne sappiano affrontare con grande determinazione le difficoltà – ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini – e che ci spinge a investire energie per favorire l’incremento dell’imprenditoria femminile nel nostro territorio che attualmente è soprattutto concentrata nei settori dell’agricoltura, del commercio, dei servizi di alloggio e ristorazione e secondariamente in quelli manifatturiero, costruzioni e altri servizi. In questo senso le politiche di genere di un territorio possono giocare un ruolo importante, favorendo la conciliazione dei tempi di vita con i tempi del lavoro. Anche la Camera di Commercio di Rieti si sta impegnando in questo ambito e nel 2013 realizzerà il suo primo Bilancio di genere”. La crescita delle imprese femminili è comune a tutte le regioni italiane con le sole eccezioni apprezzabili del Molise (-1%) e del Friuli Venezia-giulia (-0,79%), visto che in Basilicata Piemonte e Marche (praticamente stabili) il segno meno è solo un dato statistico. La distribuzione geografica delle imprese femminili nel 2012 si conferma una caratteristica del Sud e Isole. In termini assoluti, il confronto tra gli stock nei dodici mesi presi in esame evidenzia una crescita apprezzabile delle imprese in rosa soprattutto in Lombardia (+1.928), nel Lazio (+1.555 imprese) e in Toscana (+1286). Gli incrementi più significativi in termini percentuali si registrano nelle stesse regioni ma in ordine inverso: +1,29% in Toscana, +1,09% nel Lazio e +1% in Lombardia. Sono le “attività dei servizi di alloggio e ristorazione” (+3.640), le “costruzioni” (+1.172), le “altre attività di servizi” (+1.102), le “attività immobiliari” (+951) e i “servizi alle imprese” (+935) i settori con i saldi per le imprese femminili più significativi. A pagare il dazio più salato alla crisi, come peraltro per il totale delle imprese, sono state le imprenditrici dell’agricoltura (-5.257 aziende rispetto al 2011), dell’industria manifatturiera (-832) e del commercio (-743). Una impresa su quattro in Italia è donna. Alla fine di dicembre dello scorso anno l’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere segnala che le imprese ‘rosa’ sono aumentate di oltre 7mila unità rispetto al 2011, con un incremento dello 0,5% della base imprenditoriale. Il risultato assume maggiore significato se raffrontato con quello relativo al totale delle imprese italiane, cresciute nel 2012 dello 0,3% e, ancora di più, se si guarda al contributo dato dalle imprese guidate da donne alla tenuta del tessuto imprenditoriale nazionale. Le 7.298 imprese femminili in più, infatti, costituiscono un terzo del saldo di tutto il sistema delle imprese, laddove la quota è pari a poco meno di un quarto (il 23,5%) del totale. A riprova che l’imprenditorialità al femminile, anche in tempo di crisi, mostra di avere una marcia in più. Grazie al bilancio positivo, lo stock delle imprese femminili esistenti alla fine del 2012 si è attestato al valore di 1.434.743 imprese.  
   
 

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