Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Febbraio 2013
 
   
  IL PARLAMENTO EUROPEO È PRONTO PER I NEGOZIATI SUL BILANCIO UE DI LUNGO TERMINE

 
   
  Strasburgo, 20 febbraio 2013- I deputati hanno preparato il terreno per i negoziati sul bilancio di lungo termine dell´Ue in un dibattito di lunedì con il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e quello della Commissione José Manuel Barroso. La maggior parte degli eurodeputati considera inaccettabile il recente accordo raggiunto sul bilancio dell´Unione per i prossimi 7 anni. Il Parlamento ha in effetti potere di veto. Il prossimo bilancio di lungo periodo dell´Ue, conosciuto come Quadro finanziario multi-annuale (Qfm) o, in inglese, Multiannual Financial Framework (Mff), stabilisce i limiti di spesa per ogni anno e per ogni rubrica di spesa per il periodo 2014-2020. Il Parlamento e gli Stati membri dovranno rispettare tali limiti di spesa quando si dovranno accordare sui bilanci annuali. I leader dell´Ue durante il summit del 7 e 8 febbraio si sono accordati per un livello degli impegni di spesa (le promesse contrattuali dell´Ue) di massimo di €960 miliardi e per pagamenti (liquidità effettivamente disponibile per pagare i conti derivati dalle promesse) pari a €908 miliardi, entrambi a livelli inferiori al progetto di bilancio della Commissione europea. ‘’Il compromesso raggiunto in occasione dell´ultimo vertice europeo non é assolutamente all´altezza delle sfide che ci attendono. Il Parlamento europeo chiedeva, e continuerà a chiedere, un bilancio dell’Unione moderno e ambizioso, capace di sostenere la ripresa europea e contribuire a mettere definitivamente alle spalle la crisi economica e finanziaria’’, ha affermato il vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella, in apertura del dibattito. Il presidente Van Rompuy ha confermato l´intenzione del Consiglio di intraprendere una discussione con il Parlamento e ha descritto l´accordo politico raggiunto tra gli Stati membri durante il summit come un "forte mandato negoziale". Flessibilità essenziale - Il Parlamento ha ribadito la sua richiesta di avere la possibilità di spostare i fondi non utilizzati da una rubrica ad un altra e da un anno all´altro. "La flessibilità nel bilancio è essenziale", ha detto Hannes Swoboda (At) per il gruppo S&d. "Senza un adeguato livello di flessibilità, il Quadro finanziario pluriennale cosi come proposto semplicemente non può funzionare", ha convenuto il presidente Barroso. Revisione intermedia - "C´è un fermo impegno di introdurre una clausola di revisione a due o tre anni. Non accetteremo austerità durante tutto il periodo di sette anni coperto dal bilancio a lungo termine", ha detto il leader del gruppo Ppe Joseph Daul (Fr). Deficit in violazione dei trattati - Molti deputati hanno avvertito che il bilancio proposto consolida il crescente trend di deficit, vietato espressamente dai trattati. "Abbiamo 200 miliardi di euro d´impegni non pagati ora e [avremmo] oltre 300 miliardi nel 2020. Questo è il deficit europeo che stiamo creando", ha avvertito Guy Verhofstadt (Alde, Be). Altre opinioni - Criticando "un bilancio pieno di sconti", Isabelle Durant (Verdi/ale, Be) ha detto: "Facciamo un altro quadro dopo il 2014 (...) per non legare le mani al prossimo Parlamento". Martin Callanan (Ecr, Uk) ha detto che l´accordo è "ben lungi dall´essere perfetto", ma riflette "un equilibrio pragmatico". "Il bilancio non è più sociale o verde, non dobbiamo parlare solo quantità, è necessario spendere meglio", ha detto Kartika Liotard (Gue/ngl, Nl). Paul Nuttall (Efd, It) ha detto che i tagli alla spesa rappresentano "noccioline" e ha aggiunto, in riferimento al Regno Unito, che "ci mostra la porta di uscita". Prossime tappe - Il progetto di bilancio di lungo periodo deve essere tradotto in atti giuridici prima che possa essere posto in votazione al Parlamento.  
   
 

<<BACK