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Notiziario Marketpress di Venerdì 01 Marzo 2013
 
   
  MILANO (FONDAZIONE ZAPPETTINI, VIA NERINO 3): MOSTRA ULRICH ERBEN A CURA DI ALBERTO RIGONI E RICCARDO ZELATORE – DAL 14 MARZO 2013 AL 30 APRILE

 
   
  Ulrich Erben, tra i principali esponenti della Pittura Analitica negli anni Settanta, sarà protagonista della prossima mostra in programma alla Fondazione Zappettini. La personale sarà inaugurata giovedì 14 marzo (ore 17.30) nella sede milanese di via Nerino 3, e sarà visitabile fino al 30 aprile. La personale proporrà i celebri monocromi di grandi dimensioni che hanno contraddistinto l’opera del maestro tedesco fin dagli esordi, opere che lo hanno portato alla ribalta nazionale prima e internazionale poi, e che sono state esposte in importanti collettive dedicate all’astrazione pittorica. La mostra sarà anche l’occasione di confrontare i lavori storici con opere più recenti e confermare la coerenza di un artista sempre concentrato sulle problematiche del colore, della geometria e del linguaggio della pittura. «Il progetto di questa mostra – spiega Riccardo Zelatore, Direttore della Fondazione – nasce come un doveroso omaggio a un pittore che ha giocato un ruolo di primaria importanza nella nascita e nello sviluppo della Pittura Analitica negli anni Settanta e comunque della ricerca pittorica più in generale. Ma è soprattutto l’occasione per capire quanto della sua lezione contribuisca ad aggiungere significato al quotidiano lavoro dell’artista: un quadro di Ulrich Erben è al contempo storia e avanguardia, geometria e colore, classicità e sperimentalismo, un ventaglio di possibilità che lo spettatore è inviato a indagare». La mostra è accompagnata da un catalogo a colori con un testo dei curatori Ulrich Erben è nato a Düsseldorf (Germania) nel 1940. Tra il 1958 ed il 1963 studia nelle accademie d’arte di Amburgo, Venezia e Monaco e successivamente in quella di Berlino. Partito alla fine degli anni Sessanta da una tipica riflessione sulla pittura – esordisce con una mostra personale alla Galleria m, Bochum, nel 1971 – realizzando opere dal fondo generalmente bianco, con sovrapposizioni di una sezione centrale geometrica realizzata tramite un solo colore, sul quale insiste successivamente con diversi strati di bianco. In seguito, pur utilizzando sempre prevalentemente il colore bianco, inserisce su questa materia, che diventa sempre più spessa, forme semplici di colori saturi, date dal gesto largo della pennellata. I suoi quadri sono grandi, abbastanza ampi, mai però più alti di un uomo e più larghi dell’apertura delle sue braccia. Partecipa alle principali mostre dedicate alla Pittura Analitica, tra cui, nel 1973, “Tempi di percezione”, Casa della Cultura, Livorno, “Un futuro possibile. Nuova Pittura”, Palazzo dei Diamanti, Ferrara, “La riflessione sulla pittura”, Palazzo Comunale, Acireale; “Geplante Malerei”, Westfälischer Kunstverein, Münster, Galleria del Milione, Milano, 1974-75; “I colori della pittura”, Istituto Italo Latino Americano, Roma, 1976. Nel 1977 è invitato a Kassel per “documenta 6”. Interessato anche agli effetti di luce oltre il quadro, lavora anche a progetti e dipinti murali, come nelle mostre al Museo Folkwang di Essen, al Kunstverein di Colonia, alla Galleria Piltzer di Parigi, al Ginza Five di Tokyo. Negli ultimi decenni ha esposto fra l’altro alla Kunsthalle di Mannheim (1984), al Kunstverein für die Rheinlande und Westfalen a Düsseldorf (1990). Nel 2003 il Museum Wiesbaden gli ha dedicato una monografica. Nel 2010 ha tenuto un’importante mostra personale alla Galleria Studio G 7 di Bologna, con la quale da tempo collabora. Alla Fondazione Zappettini ha già esposto nelle collettive Pittura 70. Pittura-pittura e astrazione analitica (Chiavari, 2004) e Le superfici opache della Pittura analitica (Chiavari, 2009). Vive e lavora tra Düsseldorf e Bagnoregio. Info: Fondazione Zappettini per l’arte contemporanea - Via Nerino, 3, 20123, Milano - tel. +39 02 89281179 - milano@fondazionezappettini.Org  - www.Fondazionezappettini.org  
   
 

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